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Vacanze post Covid-19: ecco le regioni dove bisogna registrarsi

Arrivano le vacanze post Covid-19: sono quattro le regioni che all’ingresso prevedono l’obbligo di registrarsi per monitorare la situazione. Ecco come funziona.

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Vacanze post Covid-19 ecco le regioni dove bisogna registrarsi

Arrivano le vacanze post Covid-19: sono quattro le regioni che all’ingresso prevedono l’obbligo di registrarsi per monitorare la situazione. Ecco come funziona e quali sono le regioni.

Vacanze post Covid-19: in quali regioni è obbligatoria la registrazione

Nessuno, anche durante la pandemia, ha voglia di rinunciare ad un momento di relax estivo, però, nell’era post Covid-19 qualcosa è cambiato. Sicuramente gli italiani che resteranno nel territorio nazionale sono molti e alcune regioni si stanno attrezzando.

La pandemia ha messo tutti a dura prova e, dopo mesi a casa, ovviamente, la voglia di uscire e divertirsi è tanta. Quest’anno si punta a restare nel territorio nazionale e almeno il 50% degli italiani non rinunceranno al mare. Ma come cambierà il soggiorno nelle regioni marittime più amate? Quali sono i territori in cui è necessario prestare attenzione ai moduli da compilare? Scopriamolo subito.

Sardegna e Sicilia

Alcune regioni hanno disposto, per quest’estate, delle regole ben precise per poter accedere al soggiorno e, quindi, al tanto meritato bagno in mare. Alcune delle regioni che hanno adottato questa filosofia sono la Sicilia e la Sardegna. Vediamo come funziona la procedura di registrazione.

Per chi vuole arrivare in Sardegna sarà necessario compilare un modulo disponibile sulla piattaforma digitale del sito della regione. Questa è utile per tracciare i turisti, quindi, sapere da dove vengono e dove intendono arrivare.

Dopo aver compilato il modulo sarà necessaria la conferma da fare cliccando su un link. A questo punto verrò richiesto di compilare un’ulteriore scheda che chiederà se vi sono stati contatti pregressi con malati di Covid, oppure, se il soggetto ha contratto, in passato, l’infezione. Infine verrà inviata una scheda di riepilogo sui comportamenti da tenere sull’isola. Chi viaggia in Sardegna dovrà portare sempre con sé la ricevuta della registrazione. Due giorni prima della fine del soggiorno verrà richiesta la compilazione di un altro modulo finalizzato alla verifica dello stato di salute.

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Anche la Sicilia ha disposto un mezzo di tracciamento. L’app Sicilia SiCura serve per ricordare al turista che ogni piccolo malessere deve essere sempre comunicato al sistema sanitario regionale attraverso il numero verde 800/45787 o l’app che, ricordiamo, non è obbligatoria ma viene consigliata.

Se si manifesta un malessere la segnalazione verrà gestita dall’Unita Sanitaria di Continuità Territoriale Turistica (USCAT) e ogni caso sospetto verrà preso in carico dalle Asp territoriali. Se è necessario un ricovero questo verrà gestito negli ospedali Covid più vicini.

Puglia e Basilicata

La Puglia ha previsto un modulo di autosegnalazione, quindi, ogni turista, all’arrivo, deve compilarne uno. Anche in questo caso è necessario aprire il sito della regione e compilare il form indicando la provenienza, in quali comuni si soggiornerà durante le vacanze e chi viaggia con il titolare del modulo, se questi sono amici o familiari. Il documento dovrà essere sempre portato con sé durante la permanenza e, ovviamente, bisognerà aggiornare l’elenco dei luoghi visitati e delle persone incontrate.

Per viaggiare in Basilicata, invece, è necessario solo comunicare al medico curante lo scopo della visita, il luogo di provenienza, destinazione principale e durata del soggiorno. Ogni ingresso extraregionale prevede l’esecuzione di un tampone.

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10 Comments

10 Comments

  1. antonio

    23 Giugno 2020 at 20:19

    volevo fare una vacanza in sardegna ma visto tutto quest’iter da fare ci rinuncio volentieri

  2. Luciano

    16 Giugno 2020 at 12:57

    Siete una vergogna tutte lequattro regioni dovreste rimanere lì per conto vostro altro che venire da voi a fare le vacanze.e poi sfruttate anche gli extra comunitari per raccogliere pomodori arance e tutto il resto li fate vivere nelle baracche e voi intascare i soldi della comunita verrete al nord per farvi curare nei nostri ospedali io vi caccerei ha pedate nel culo altro che ospitarvi.vergogna

    • Alessandro

      16 Giugno 2020 at 20:41

      Se la gente sana non vuole essere infettata ha tutto il diritto di prendere le proprie dovute precauzioni

    • giuseppe

      24 Giugno 2020 at 23:02

      Luciano, uno come te non lo vorremmo neanche senza Covid.
      E a un cafone come te suggerirei di farti una vacanza altrove se non vuoi che sia tu ad essere preso a pedate nel culo. Accendi le sinapsi del cervello (se ne hai, ma ne dubito) e pensa a come avresti reagito tu se la situazione fosse stata inversa.

      P.S.: Grazie Alessandro

  3. Gregorio

    15 Giugno 2020 at 18:40

    Ma ci rendiamo conto come ci stiamo rovinando la vita?
    Ma se uno ha IMMUNI, è esentato da tutti sti vincoli?
    Vi rendete conto? Le mie figlie verranno in ferie. Ogni parente e/o amico che incontrano dovranno registrarlo?!?

  4. Joseph

    15 Giugno 2020 at 18:06

    QUESTE TRE REGIONI LE CANCELLERO’ DALLA MIA PERSONALE CARTINA
    GEOGRAFICA: DEFINIRE FOLLI QUESTE REGOLE E’ POCO.

    • Mario

      15 Giugno 2020 at 20:36

      Giusto!

    • MARIO

      16 Giugno 2020 at 11:13

      TUTTO QUESTO E’ SEMPLICEMENTE RIDICOLO E INGIUSTIFICATO, NON E’ COSI CHE SI FA PREVENZIONE, LO DIMOSTRA IL FATTO CHE SOLO QUATTRO REGIONI SU VENTI HANNO MESSO DEI PALETTI IN QUESTO SENSO;
      MA ANCHE NOI DELLA PUGLIA STESSA SIAMO COSTRETTI A FARLO………ASSURDO!!!

    • Giuseppe

      24 Giugno 2020 at 23:13

      Joseph, qui in Puglia ci stiamo strappando i capelli dalla disperazione per il tuo proposito di cancellarci dalla tua personale cartina geografica e non riusciamo a rassegnarci.
      In alternativa perchè non provi una vacanza in un’amena località della Lombardia ?

  5. Gaetanino Molino

    15 Giugno 2020 at 14:41

    Anche in Calabria obbligatoria la registrazione sul sito della regione.

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Nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto

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Nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto

Il giocatore dell’Inter Acerbi assolto

Nel mondo dello sport, ogni tanto emergono controversie che scuotono gli appassionati e la comunità sportiva nel suo complesso. Una di queste situazioni si è verificata recentemente nel calcio italiano, coinvolgendo due giocatori di spicco: Juan Jesus del Napoli e Francesco Acerbi dell’Inter. La controversia è stata generata da presunte accuse di comportamento razzista da parte di Acerbi nei confronti di Juan Jesus durante un incontro sul campo. Tuttavia, dopo un’attenta indagine, nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto. Le autorità sottolineano la mancanza di prove concrete a sostegno delle accuse.

Questa vicenda ha suscitato grande interesse e dibattito nell’ambito del calcio italiano e internazionale, con molti media che hanno seguito da vicino lo sviluppo della situazione. Tuttavia, è importante analizzare i fatti in modo obiettivo e approfondito, evitando di lasciarsi trascinare da speculazioni e rumor. In questo articolo, esamineremo attentamente gli eventi che hanno portato a questa controversia, analizzando le prove disponibili e le conclusioni delle autorità competenti.

Il diverbio

La vicenda ha avuto origine durante un match di alto profilo tra Napoli e Inter, due delle squadre più importanti della Serie A italiana. Durante la partita, si è verificato un alterco tra Juan Jesus e Francesco Acerbi, che ha attirato l’attenzione degli spettatori e dei media. In seguito alla partita, sono emerse voci secondo cui Acerbi avrebbe rivolto insulti razzisti a Juan Jesus durante l’incontro. Queste accuse hanno immediatamente scatenato una forte reazione da parte dell’opinione pubblica e dei dirigenti sportivi, che hanno chiesto un’indagine approfondita sull’incidente.

Le autorità competenti hanno avviato un’indagine immediata per fare chiarezza sulla situazione. Sono stati interpellati arbitri, giocatori e testimoni oculari presenti durante la partita al fine di raccogliere prove e testimonianze utili per stabilire la verità. Tuttavia, nonostante gli sforzi profusi, non è emerso alcun elemento che confermasse le accuse di comportamento razzista da parte di Acerbi. Le testimonianze raccolte non hanno fornito alcun riscontro sostanziale alle accuse, e le immagini delle telecamere presenti allo stadio non hanno rilevato comportamenti sospetti o discriminatori da parte del giocatore dell’Inter.

Mancanza di prove concrete

Di fronte alla mancanza di prove concrete, le autorità incaricate dell’indagine hanno concluso che non vi erano elementi sufficienti per sostenere le accuse di razzismo nei confronti di Acerbi. Questa decisione ha sollevato un sospiro di sollievo tra i sostenitori dell’Inter e ha posto fine alla speculazione mediatica che aveva circondato l’incidente. Tuttavia, è importante sottolineare che la questione del razzismo nello sport resta un tema di grande importanza e sensibilità, e deve essere affrontato con la massima serietà e determinazione.

La controversia tra Juan Jesus e Francesco Acerbi ha messo in luce l’importanza di affrontare le questioni legate al razzismo nello sport con una mentalità aperta e inclusiva. Sebbene in questo caso specifico non siano emerse prove di comportamento razzista, è fondamentale rimanere vigili e pronti a intervenire ogni volta che si verificano episodi di discriminazione o intolleranza. Le squadre, le istituzioni sportive e gli organi preposti devono lavorare insieme per promuovere un ambiente di gioco sano e rispettoso, in cui ogni giocatore si senta al sicuro e rispettato.

Sport e razzismo

La vicenda che ha coinvolto Juan Jesus e Francesco Acerbi ha evidenziato l’importanza di affrontare le questioni legate al razzismo nello sport con responsabilità e determinazione. Sebbene le accuse di comportamento razzista nei confronti di Acerbi siano state respinte per mancanza di prove, questo episodio ci ricorda che il lavoro per combattere il razzismo nello sport è tutt’altro che concluso. È fondamentale continuare a sensibilizzare giocatori, tifosi e dirigenti sulle conseguenze negative del razzismo e lavorare insieme per creare un ambiente di gioco inclusivo e rispettoso per tutti. Solo così possiamo assicurare che lo sport rimanga un veicolo di unità e integrazione, capace di superare le barriere culturali e promuovere valori universali di solidarietà e tolleranza.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/martelletto-giustizia-giudice-7499911/]

 

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Crolla il ponte di Baltimora per un’urto con una nave cargo

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Crolla il ponte di Baltimora per un'urto con una nave cargo

Il recente crollo del ponte a Baltimora ha scosso gli Stati Uniti, suscitando preoccupazione e interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture. L’incidente è stato causato dall’urto di una nave cargo, che ha portato al cedimento del ponte, generando conseguenze disastrose. In questo articolo, esploreremo gli eventi che hanno portato a questa tragedia, le sue implicazioni e le misure necessarie per prevenire simili incidenti in futuro.

La Cronaca dell’Incidente

La città di Baltimora è stata scossa da un evento tragico quando un ponte importante è crollato dopo essere stato colpito da una nave cargo. L’incidente ha avuto luogo durante le operazioni di navigazione della nave nel porto di Baltimora. Secondo i rapporti preliminari, la nave ha perso il controllo a causa di condizioni meteorologiche avverse o guasti tecnici, finendo per urtare violentemente contro il pilone centrale del ponte.

Le immagini e i video dell’incidente hanno rapidamente fatto il giro dei media e dei social media, mostrando la devastazione causata dal crollo del ponte e l’impatto sulla circolazione stradale e marittima della zona. Le autorità locali hanno prontamente avviato operazioni di soccorso e recupero, ma il bilancio delle vittime è risultato tragico, con numerose persone ferite e alcune purtroppo decedute.

Le Cause dell’Incidente

Le indagini sull’incidente sono ancora in corso, ma finora sembra che una combinazione di fattori abbia contribuito alla tragedia. Le condizioni meteorologiche avverse potrebbero aver compromesso la visibilità e la manovrabilità della nave, mentre guasti tecnici o errori umani potrebbero aver aggravato la situazione. È chiaro che la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime deve essere rafforzata per evitare che simili incidenti si ripetano in futuro.

Implicazioni e Conseguenze

L’urto della nave cargo e il conseguente crollo del ponte hanno avuto una serie di conseguenze immediate e a lungo termine. Oltre alle perdite umane e ai danni materiali, l’incidente ha interrotto la circolazione stradale e marittima nella zona, con ripercussioni sul trasporto di merci e sulle attività economiche locali. Inoltre, ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza delle infrastrutture in tutta la nazione, mettendo in evidenza la necessità di un’attenta manutenzione e supervisione.

Misure di Prevenzione e Sicurezza

Per prevenire futuri incidenti simili, è fondamentale adottare misure efficaci di prevenzione e sicurezza. Queste possono includere controlli più rigorosi sulle condizioni delle navi e delle infrastrutture portuali, la formazione adeguata degli equipaggi e l’implementazione di tecnologie avanzate per monitorare e gestire il traffico marittimo. Inoltre, è essenziale migliorare la manutenzione e il monitoraggio delle infrastrutture esistenti per garantire la loro sicurezza e integrità a lungo termine.

L’incidente del crollo del ponte a Baltimora è stato un evento tragico che ha messo in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture e la necessità di rafforzare le misure di sicurezza e prevenzione. È fondamentale che le autorità locali e nazionali agiscano prontamente per implementare le raccomandazioni emerse dalle indagini sull’incidente e per garantire la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime in tutto il paese. Solo attraverso un impegno congiunto e un investimento continuo nella sicurezza delle infrastrutture possiamo evitare tragedie simili e proteggere le vite e le proprietà dei nostri cittadini.

 

[fonte immagine: https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/usa-ponte-baltimora-crolla-schianto-nave_79670268-202402k.shtml]

 

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Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?

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Cosa succede se si affida un satellite all'intelligenza artificiale?

Nel vasto regno dello spazio, l’unione tra la tecnologia spaziale e l’intelligenza artificiale sta aprendo nuove frontiere e offrendo soluzioni innovative. Uno degli sviluppi più significativi di questa convergenza è l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale (IA). Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?

Il matrimonio tra spazio e IA

Gli satelliti sono stati a lungo strumenti vitali per esplorare e comprendere lo spazio, oltre che per fornire servizi essenziali sulla Terra, come la comunicazione, la navigazione e l’osservazione della Terra. Tuttavia, i tradizionali satelliti sono stati progettati con sistemi di controllo e monitoraggio umani. Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale offre la capacità di elaborare enormi quantità di dati in tempo reale, di apprendere da essi e di prendere decisioni autonome. Applicata ai satelliti, l’IA consente una maggiore autonomia operativa, riducendo la dipendenza dai comandi umani e consentendo una risposta più rapida agli eventi in tempo reale.

Applicazioni dei satelliti con intelligenza artificiale

1. Osservazione della Terra: Gli satelliti dotati di IA possono analizzare i dati raccolti dalle immagini satellitari per rilevare cambiamenti ambientali, monitorare il clima, identificare fenomeni naturali e fornire informazioni cruciali per la gestione delle risorse naturali e la mitigazione dei disastri.

2. Navigazione spaziale: L’IA può ottimizzare le rotte dei satelliti per massimizzare l’efficienza energetica e ridurre il rischio di collisioni nello spazio congestionato.

3. Comunicazioni: L’IA può migliorare la gestione delle reti satellitari, ottimizzando la distribuzione delle risorse e garantendo una connettività affidabile anche nelle condizioni più sfavorevoli.

4. Esplorazione spaziale: L’intelligenza artificiale può consentire ai satelliti di adattarsi e reagire autonomamente alle condizioni ambientali in esplorazioni oltre il nostro sistema solare, rendendo possibili missioni più complesse e ambiziose.

Vantaggi dell’IA nei satelliti

– Riduzione dei costi: Con l’IA, i satelliti possono operare in modo più efficiente, riducendo la necessità di costose missioni di manutenzione e aggiornamento.

– Risposta rapida: Grazie alla capacità di elaborazione in tempo reale, i satelliti con IA possono rilevare e rispondere agli eventi quasi istantaneamente, consentendo una migliore gestione delle emergenze e delle crisi.

– Miglioramento delle prestazioni: L’IA può ottimizzare le operazioni dei satelliti, migliorando la precisione delle misurazioni e l’affidabilità dei servizi forniti.

Sfide e considerazioni etiche

Nonostante i numerosi vantaggi, l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale solleva anche alcune sfide e preoccupazioni:

– Affidabilità: L’affidabilità dei sistemi basati sull’IA è ancora soggetta a questioni di sicurezza e robustezza. Un malfunzionamento dell’IA potrebbe avere gravi conseguenze.

– Privacy e sicurezza: L’uso dell’IA nei satelliti potrebbe sollevare preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza dei dati, specialmente quando si tratta di immagini satellitari ad alta risoluzione.

– Responsabilità: Chi è responsabile in caso di errori o danni causati da decisioni autonome prese dall’IA a bordo dei satelliti? Questa è una domanda importante che richiede una risposta chiara.

Affidare un satellite all’intelligenza artificiale apre un mondo di possibilità nel campo dell’esplorazione spaziale, delle telecomunicazioni e dell’osservazione della Terra. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide tecniche, etiche e legali associate a questa convergenza. Con una corretta gestione e un’attenta considerazione degli impatti, l’IA potrebbe trasformare radicalmente il settore spaziale, portando a nuove scoperte e benefici per l’umanità.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/terra-spazio-satelliti-monitoraggio-79533/]

 

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