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Il cane del vicino abbaia e non ti lascia dormire?

La legge a riguardo, trova un rimedio, stabilendo, in base a sentenze passate, quali sono i diritti ma anche i doveri dei proprietari di cani.

Il cane del vicino abbaia troppo forte e non ti lascia dormire? Certo, ti sei già lamentato con lui ma il cane non la smette, disturbando le tue normali attività.
Come fare allora?
Come stabilire quanto il chiasso non è più tollerabile?
La legge a riguardo, trova un rimedio, stabilendo, in base a sentenze passate, quali sono i diritti ma anche i doveri dei proprietari di cani.

Quando il latrato del cane supera la soglia di tollerabilità?

La legge ad oggi non è ancora riuscita a fissare una soglia certa entro cui il cane può abbaiare tranquillamente, né tantomeno un orario entro il quale è consentito farlo.

Il codice civile però, in materia condominiale, si limita a stabilire che i rumori possono essere vietati nel caso in cui superino la soglia definita di “normale tollerabilità” tenendo conto del luogo in cui ci si trova. Le condizioni possono cambiare se si tratta di un appartamento o di una casa in campagna. A questo punto, la normale tollerabilità viene intesa come una questione di coscienza sociale e quindi, a discrezione dell’individuo.

Il limite delle emissioni tollerabili quindi, viene fissato in base alla concretezza del caso. C’è bisogno di fare riferimento alla sensibilità dell’uomo medio e alla situazione locale. Bisognerà tener conto anche delle zone e del rumore di fondo presente, insieme a quello rilevato in seguito alle emissioni. Se si verifica un incremento non tollerabile che va oltre i 3 decibel, bisognerà agire legalmente.

Quale azione di risarcimento è bene porre? Penale o civile?

Se il rumore danneggia il vicino, questo può agire richiedendo un risarcimento di natura civile. Ciò è possibile dopo aver accertato l’esistenza di immissioni illegittime. Il giudice ordinerà al responsabile dell’animale di adottare le misure necessarie per far cessare rumori molesti.

Vi è una condanna al risarcimento di danni anche di tipo non patrimoniale, arrecato al richiedente, come il danno morale o biologico. Se il cane appartiene all’affittuario dell’immobile, il problema non sussiste. L’azione legale potrà rivolgersi anche nei confronti dell’inquilino.

Qualora le emissioni rechino disturbo a più soggetti, vi è la possibilità di ricadere nel penale, con il reato di disturbo della quiete pubblica. I proprietari potranno essere condannati a scontare una pena detentiva di 2 mesi, senza attenuanti generiche o condizionali. L’azione penale quindi, si esclude solo se il danno è arrecato ad un solo soggetto.

Cosa dovrà fare il padrone del cane

Il padrone del cane dovrà avere un comportamento volto alla diligenza. Dovrà essere scrupoloso nel caso in cui si arrechi molestia ai propri vicini. Evitando situazioni che innervosiscano il cane.

La tutela penale o civile scatta anche se il titolare del cane non ha colpe nella sua gestione. La Cassazione ritiene che la presenza di un cane nel condominio ad esempio, possa arrecare lesioni agli altri condomini.

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