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Bioedilizia: che cos’è e a che punto siamo in Italia?

La bioedilizia, o bioarchitettura, è una tendenza in crescita in Italia. Vediamo insieme di cosa si tratta e a che punto siamo in Italia.

La bioedilizia, o bioarchitettura, è una tendenza in crescita in Italia. Vediamo insieme di cosa si tratta e a che punto siamo in Italia.

La bioedilizia, detta anche bioarchitettura, è un modo di costruire o ristrutturare un edificio nel modo più ecologico possibile utilizzando materiali naturali e tecniche costruttive adatte a ridurre l’impatto energetico. Scopriamo meglio di cosa si tratta.

Che cos’è la bioedilizia?

La bioedilizia è un approccio architettonico secondo cui un edificio deve essere progettato, costruito e gestito rispettando i princìpi della sostenibilità ambientale, riducendo gli impatti negativi sull’ambiente, e tenendo in massima considerazione il comfort e la salute degli abitanti. A tal fine bisogna utilizzare materiali da costruzione naturali, ecosostenibili, durevoli e resistenti nel tempo e facilmente smaltibili una volta degradati, oltre che tecniche costruttive a basso impatto energetico e ambientale.

I materiali utilizzati

La bioedilizia predilige materiali naturali per l’isolamento per mantenere il comfort termico interno e risparmiare elettricità per le attività quotidiane, assicurando anche che i materiali isolanti siano traspiranti e non dannosi per la salute.

In parte si tratta di materiali con cui l’uomo si è sempre confrontato sin dall’inizio dei tempi, in parte di materiali frutto di tecnologie innovative e del riciclo di materie prime:

  • paglia;
  • legno;
  • sughero;
  • gesso;
  • fibra di canapa;
  • bambù;
  • fibra di juta
  • lana di roccia;
  • legno-cemento;
  • fibra di cellulosa;
  • legno lamellare;
  • fibra di legno mineralizzata;
  • argilla espansa;
  • calce espansa
  • vernici di origine naturale;

Nel dettaglio, i materiali maggiormente utilizzati nella bioedilizia sono: legno; bambù; sughero; lana di pecora; paglia.

Inoltre, la bioedilizia fa uso di fonti di energia rinnovabile per il riscaldamento e il raffrescamento, come l’energia solare per l’acqua calda, il fotovoltaico, le biomasse ed il geotermico.

I principi della bioedilizia

I principi che ispirano le costruzioni della bioedilizia sono:

  • l’approccio integrato: tutto il team che si occupa della realizzazione dell’opera deve essere competente in materia, conoscere le diverse soluzioni costruttive possibili, i materiali e le tecniche costruttive sostenibili:
  • la considerazione dei vincoli geografici: bisogna costruire tenendo conto delle caratteristiche del terreno e del paesaggio per far si che l’edificio sia compatibile con l’ambiente che lo circonda e riesca a trarre il meglio da esso senza però avere un impatto negativo o turbarne l’equilibrio.
  • la scelta dei materiali: bisogna impiegare alcuni materiali piuttosto che altri, per evitare i cosiddetti ponti termici e ottimizzare l’edificio anche da altri punti di vista, come la durata o l’acustica. Generalmente si opta per eco-materiali derivati da fonti rinnovabili, la cui produzione non è figlia di sprechi energetici, che non siano tossici per l’uomo e il cui eventuale smaltimento non arrechi danni all’ecosistema.
  • le prestazioni energetiche: ovvero la riduzione significativa del fabbisogno e del relativo consumo energetico degli edifici, tramite impianti o fonti di energia pulite che riducono sia l’inquinamento emesso dalla casa che i costi di mantenimento della stessa.
  • la salute e il comfort degli abitanti: la costruzione deve anche puntare al benessere termico, acustico, visivo e igrotermico delle persone che ci vivono, assicurando loro una buona qualità di acqua ed aria e protezione da campi elettromagnetici, umidità e altri fattori.

La situazione in Italia

La bioedilizia in Italia è ancora poco diffusa soprattutto perché la produzione di materie prime necessarie è carente. Ad ogni modo, si tratta di una tendenza sempre più in crescita anche nel nostro Paese perchè offre numerosi vantaggi di comfort ed economici.

L’ultimo rapporto stilato dal Centro Studi Federlegnoarredo riferisce che il settore della bioedilizia ha raggiunto un fatturato pari a 1,086 miliardi di euro (+33% rispetto al 2020) e un totale di produzione di edilizia in legno di 1,795 miliardi di euro, comprese le grandi costruzioni, le coperture e i solai.

Due esempi di bioedilizia in Italia sono “Il Bosco Verticale” a Milano e il nido d’infanzia “La Balena” a Reggio-Emilia. Il primo – premiato nel 2014 come grattacielo più innovativo al mondo – è stato progettato da Stefano Boeri con l’obiettivo di offrire agli abitanti appartamenti confortevoli, riducendo al contempo inquinamento e polveri sottili. Si tratta di due palazzi, siti in zona Porta Nuova, rispettivamente di 76 e 110 metri. Sulle facciate si trovano 711 alberi, 5000 arbusti di grandi dimensioni e 15.000 piante perenni e ricadenti, che si densificano in altezza sino a ricoprire un’area corrispondente a due ettari di bosco.

Il nido d’infanzia “La Balena” a Guastalla, in provincia di Reggio-Emilia, è invece stato costruito in seguito al terremoto che colpì l’Emilia nel 2012. Si tratta di un asilo nido progettato da Mario Cucinella per sostituire altre due strutture danneggiate dal terremoto. La struttura occupa una superficie di 1400 metri quadrati ed è stata ribattezzata “La Balena“ perchè ricorda l’interno della pancia della balena di Pinocchio.

L’edificio è stato costruito utilizzando materiali naturali o riciclati. In particolare, la struttura portante è costituita principalmente da telai di legno lamellare.

“Lo spazio condiziona i comportamenti, e i bambini cresciuti in un ambiente confortevole, stimolante, adatto alle loro esigenze, saranno adulti più consapevoli” ha dichiarato Cucinella.

Pro e contro della bioedilizia

Uno dei maggiori vantaggi della bioedilizia, e quindi della scelta di tecniche costruttive sostenibili, è l’anti-sismicità. In caso di terremoto, la struttura portante di una casa in legno, essendo molto elastica per sua natura, risulta particolarmente sicura in quanto riesce ad ammortizzare i movimenti ondulatori tipici di un sisma.

Costruire una casa in legno significa anche risparmiare in bolletta sui costi di riscaldamento e di climatizzazione, perchè questo materiale presenta ottime capacità di isolamento termico.

Inoltre, il legno ha un’altissima resistenza al fuoco. Al contrario di quanto si pensa, infatti, si lascia attraversare dal calore in tempo maggiore rispetto al cemento armato, quindi in caso d’incendio, un’abitazione in legno resiste per più tempo alle fiamme rispetto a un edificio in cemento.

In generale, possiamo così riassumere i vantaggi della bioedilizia: risparmio energetico; risparmio idrico; buona qualità dell’aria e dell’acqua; comfort per gli utenti; zero impatto sull’ambiente; incentivi e detrazioni fiscali.

Tra i principali svantaggi della bioedilizia vi è l’elevato costo di costruzione, motivo per cui il settore della bioarchitettura è ancora elitario in Italia. I prezzi variano a seconda dell’impresa a cui ci si rivolge. Indicativamente, per costruire una nuova casa in edilizia sostenibile il prezzo si aggira tra i 1.200 € e i 2.000 € al mq, mentre se si sceglie di costruire case prefabbricate in bioedilizia i costi si aggirano tra 1.100 € e i 1.800 € per mq.

Non essendo una tecnica costruttiva largamente adottata, si può di conseguenza correre il rischio di rivolgersi ad aziende poco specializzate. Si consiglia dunque di informarsi approfonditamente sulla ditta a cui si decide di rivolgersi, ma anche sui materiali e sulle tecniche costruttive utilizzate.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/il-bosco-verticale-a-milano-torre-6205109/

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