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Bollette: le opzioni per ridurre i rincari

Al centro delle news di oggi vi è la questione del caro bollette che preoccupa non poco gli italiani. Scopriamo tutte le novità sul caro Bollette che dovrebbe entrare in vigore sin dal mese di ottobre2021.

Al centro delle news di oggi vi è la questione del caro bollette che preoccupa non poco gli italiani. Scopriamo tutte le novità sul caro Bollette che dovrebbe entrare in vigore sin dal mese di ottobre2021.

Sin dal mese di ottobre vi dovrebbe essere il tanto temuto quanto preoccupante rincaro sulle bollette per le famiglie italiane. Sul tavolo almeno tre strade: la sterilizzazione dell’Iva, una misura una tantum, e l’utilizzo dei proventi delle aste Ets (i diritti che le imprese pagano a fronte delle emissioni di CO2) per abbassare gli oneri. Il governo è al lavoro per fronteggiare i forti rincari delle bollette previsti per l’autunno che, secondo il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, viaggerebbero al momento attorno al 40% per l’elettricità e al 31% per il gas.

Caro bollette: le ‘strategie’ sul tavolo del governo

Parlando dei forti rincari delle bollette previsti per l’imminente autunno non si può certamente non soffermarsi sul taglio dell’Iva. Il taglio dell’iva è l’intervento più costoso, ma è già stato utilizzato in passato e metterebbe d’accordo molti partiti della maggioranza. Il Tesoro e il ministero della Transizione ecologica ragionano sulla possibilità di portare l’Iva al 4%. Oggi, per quanto riguarda le utenze domestiche l’aliquota è al 10% e del 22 per cento per le altre ma ci sono anche molte imprese (manifattura e agricoltura ad esempio) che godono dell’imposta agevolata.  Per quanto riguarda il gas, negli usi domestici l’Iva è al 10% sui primi 480 Smc consumati (standard per metro cubo). Per tutti gli altri al 22%.

Per quanto riguarda i fondi per le aste dei diritti per l’emissione di CO2, questi rappresentano una misura già utilizzata per il terzo trimestre: si tratta di impiegare i proventi delle aste Ets (i diritti che le imprese pagano sostanzialmente a fronte delle emissioni di CO2) per abbassare temporaneamente gli oneri di sistema e in questo modo compensare almeno parzialmente il rialzo della componente energia. Ogni anno, la Ue assegna una quota di diritti ai paesi membri che li mettono all’asta alle imprese più inquinanti: per legge, la metà degli incassi è destinata alle rinnovabili e potrebbe essere usata per coprire una parte degli incentivi che gli italiani pagano in bolletta per le energie verdi (13 miliardi all’anno). Per il 2021 è previsto un incasso attorno ai 2,5 miliardi. Tra le alternative in esame c’è anche un intervento una tantum, ancora da definire, come fatto a luglio, per ridurre in tempi rapidi gli oneri in bolletta.

Fonte Immagine: https://www.pexels.com/it-it/foto/cinque-luci-della-lampadina-1036936/

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