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Bonus mobili prorogato: ecco cosa sapere

Un emendamento al testo della Legge di Bilancio prevede una proroga del bonus mobili fino al 2024, con un nuovo limite di spesa. Ecco cosa c’è da sapere.

Un emendamento al testo della Legge di Bilancio prevede una proroga del bonus mobili fino al 2024, con un nuovo limite di spesa. Ecco cosa c’è da sapere.

Grazie a un emendamento al testo della legge di Bilancio 2023 in esame alla Camera, il bonus mobili sarà esteso per tutto il prossimo biennio, con una nuova soglia massima di spesa. L’importo passerà infatti dagli attuali 10.000 euro a 8.000 euro, anziché 5.000. Su questi sarà possibile chiedere una detrazione del 50%.

Bonus mobili prorogato per due anni

Tra le misure previste nella Manovra del governo Meloni è inclusa la proroga per due anni del bonus mobili, ovvero l’agevolazione pensata per aiutare gli italiani ad acquistare oggetti come armadi, scrivanie e letti ma anche grandi elettrodomestici a risparmio energetico. Si tratta, come spiega l’Agenzia delle Entrate, di “una detrazione Irpef di cui si può usufruire per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione”. La detrazione va ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo.

Per ottenere il bonus bisogna indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Unico).

Limite di spesa e importi

La novità più importante contenuta nella Manovra in merito al bonus mobili 2023 è l’innalzamento della soglia di spesa massima agevolabile. Il governo ha infatti deciso di aumentare l’importo del plafond di spesa detraibile al 50% di 3 mila euro. La Legge di Bilancio dello scorso anno aveva previsto un taglio della spesa massima da 10.000 euro attuali a 5.000 euro a partire dal 1° gennaio 2023. Tuttavia il Governo Meloni punta alla riduzione di questo taglio sulla spesa.

Dal 1° gennaio, infatti, il tetto di spesa per fruire della detrazione fiscale del 50 % per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo di immobili oggetto di interventi di ristrutturazione edilizia, passerà a 8mila euro; non scenderà più a 5.000 euro, come sarebbe dovuto essere secondo la normativa vigente. Quindi il taglio si riduce rispetto ai 10 mila euro previsti per il 2022.

Per l’anno corrente i beneficiari hanno potuto ottenere un rimborso di massimo 5.000 euro sulle spese effettuate. Chi avvierà lavori a partire dal 1° gennaio, invece, dal momento che il limite di spesa sarà ridotto a 8.000 euro, in caso di acquisto di mobili o grandi elettrodomestici potrà beneficiare di una detrazione di massimo 4.000 euro, fruibile in 10 rate annuali costanti attraverso la presentazione della dichiarazione dei redditi.

L’acquisto, come spiegato anche dall’Agenzia delle Entrate, può avvenire prima del pagamento delle spese per la ristrutturazione dell’immobile, ma i lavori devono essere già stati avviati.

Si ricorda inoltre che coloro che hanno avviato i lavori nel 2021 potranno beneficiare fino alla fine dell’anno dell’importo massimo previsto per il 2022.

Cosa si può acquistare?

Come detto, il bonus potrà essere richiesto per acquistare mobili e arredi, come letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione, ma anche grandi elettrodomestici e apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica. La classe energetica non deve essere inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.

Rientrano nel bonus mobili anche apparecchi di cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

La detrazione IRPEF del 50% viene riconosciuta soprattutto per la spesa di acquisto di mobili ed elettrodomestici connessa alle seguenti attività:

  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni non danno diritto al bonus);
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni del condominio.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/soggiorno-divano-interior-design-2569325/

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