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Conte firma nuovo Dpcm: ecco cosa prevede

La rapida crescita dei contagi nel nostro Paese ha portato il premier Conte a firmare un nuovo Dpcm contenente ulteriori restrizioni anti-Covid. Vediamo quali.

La rapida crescita dei contagi nel nostro Paese ha portato il premier Conte a firmare un nuovo Dpcm contenente ulteriori restrizioni anti-Covid. Vediamo quali.

Nella notte tra sabato e domenica il premier Giuseppe Conte ha firmato un nuovo Dpcm che prevede ulteriori misure restrittive per arginare i contagi da Coronavirus, tra cui la chiusura alle ore 18 di tutti i ristoranti, bar e gelaterie e lo stop a palestre e piscine.

Le parole di Conte in conferenza stampa

Il presidente del Consiglio ha presentato il nuovo Dpcm in conferenza stampa nella tarda mattinata di domenica 25 ottobre, spiegando quanto segue: “Gli ultimi dati epidemiologici che abbiamo analizzato non ci possono lasciare indifferenti. L’analisi segnala una rapida crescita con la conseguenza che lo stress sul sistema sanitario nazionale ha raggiunto livelli preoccupanti. Dobbiamo fare il possibile per proteggere salute ed economia. Di qui la necessità di misure più restrittive, che entreranno in vigore questa sera fino al 24 novembre”. 

“L’obiettivo è chiaro – ha detto – vogliamo tenere sotto controllo la curva epidemiologica perché solo così riusciremo a gestire la pandemia senza rimanerne sopraffatti. Ma questo significa offrire risposta efficiente e cure adeguate a tutti i cittadini e scongiurare lockdown generalizzato, il paese non può piu permetterselo”.

“Non abbiamo introdotto il coprifuoco – ha aggiunto – non è una parola che amiamo ma raccomandiamo di muoversi solo per motivi di lavoro, salute studio e necessità e di non ricevere a casa persone che non siano del nucleo familiare”.

Il premier ha spiegato che le misure adottate sono necessarie per evitare una chiusura a Natale: “Riusciremo così ad affrontare dicembre e le festività natalizie con maggiore serenità“, ha detto.

“Questo governo – ha detto ancora –  pur nella varietà di sensibilità e posizioni, ha un obiettivo ben chiaro e queste misure delineano un quadro chiaro: non vogliamo penalizzare direttamente il tessuto produttivo ed economico ma nello stesso tempo se non stringiamo quelle misure difficilmente potremmo venirne a capo in questo mese di novembre. Noi confidiamo che a novembre soffriremo un poco ma poi torneremo a respirare”.

 “Arriveranno nuovi contributi a fondo perduto. Ci sarà un credito d’imposta per gli affitti commerciali per i mesi di ottobre e novembre. Verrà cancellata la seconda rata Imu dovuta entro il 16 dicembre”, ha spiegato Conte.

Il presidente del Consiglio ha poi confermato, tra le altre cose, che i primi vaccini anti-covid dovrebbero arrivare a dicembre e saranno somministrati alle categorie più fragili e a quelle più esposte, come i sanitari. “La commissione europea ha stipulato contratti che prevedono già a dicembre le prime dosi di vaccini, se questi impegni saranno confermati potremo intervenire subito per distribuire i vaccini alle categorie più fragili e agli operatori sanitari che sono esposti al pericolo”, ha chiarito.

Cosa prevede il nuovo Dpcm

Il nuovo decreto, in vigore dal 26 ottobre fino al 24 novembre, introduce alcune modifiche al precedente Dpcm, per andare incontro alle richieste avanzate ieri dalle Regioni.

La novità principale riguarda le attività dei servizi di ristorazione. E’ confermata la chiusura alle 18 per bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie, ma, contrariamente a quanto previsto dal precedente decreto, è concesso loro di aprire, sempre fino alle 18, la domenica e i festivi.

Bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie resteranno aperte, durante la settimana, dalle 5 del mattino alle 18. E’ consentito il consumo al tavolo, ma per un massimo di 4 persone per tavolo, a parte l’eventualità che siano tutti conviventi. E’ vietato consumare cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico dopo le 18.

Non vi sono invece limiti di orario per la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive, ma i servizi sono limitati ai clienti che vi alloggiano. Consentita la ristorazione con consegna a domicilio, sempre nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, e la ristorazione con asporto, fino alle 24, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Sciolto il nodo palestre e piscine. Il decreto ferma le attività di palestre, piscine, impianti nei comprensori sciistici, centri natatori, centri benessere, centri termali, “fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi”.

Gli impianti nei comprensori sciistici possono essere “utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali ed internazionali o lo svolgimento di tali competizioni”. “Gli impianti – si legge nel Dpcm -sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio”.

Il Dpcm firmato da Conte conferma la sospensione degli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato. “Restano consentiti – recita il testo – gli eventi e le competizioni sportive, nonché le sedute di allenamento degli atleti agonisti, riguardanti gli sport individuali e di squadra – riconosciuti dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato italiano paralimpico (Cip) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali”.

Confermato lo stop a cinema e teatri. Restano chiuse anche le discoteche.

“Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto; restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”, si legge nel decreto.

Chiuse anche sale giochi, sale scommesse, sale bingo, casinò e parchi tematici e di divertimento.

Sul fronte scuola, il Dpcm conferma la Didattica a distanza al 75% negli istituti superiori. Il decreto prevede che le scuole secondarie di secondo grado adottino forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, potenziando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari almeno al 75% delle attività. Inoltre, gli orari di ingresso e di uscita degli alunni saranno modulati anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani. In ogni caso, l’ingresso non avverrà prima delle 9.

In merito agli spostamenti il nuovo Dpcm “raccomanda fortemente” di “non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità, per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”. Eliminata la specifica della bozza precedente secondo cui era raccomandato di non spostarsi “dal Comune di residenza, domicilio o abitazione”.

E’ saltato anche il divieto a concorsi pubblici e privati. Si potranno infatti svolgere sia i concorsi pubblici e privati, al contrario di quanto si diceva nel testo circolato ieri, che recitava: “è sospeso lo svolgimento delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione alla professione, ad esclusione di quelle per il personale sanitario e della protezione civile…fatte salve le procedure in corso”.

Il nuovo Dpcm prevede inoltre un’ulteriore stretta sulla movida, con la possibilità di chiudere dopo le 21 strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare assembramenti, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private.

Il decreto del 25 ottobre contiene inoltre il divieto di feste: “Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose”.

Ancora, si raccomanda di non ricevere persone in casa. “Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”, recita il testo del nuovo Dpcm.

Oltre a questo, sono vietate le sagre e le fiere e altri analoghi eventi. “Restano consentite – dice il Dpcm – le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale, previa adozione di Protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico di cui all’ art. 2 dell’ordinanza 3 febbraio 2020, n. 630, del Capo del Dipartimento della protezione civile, e secondo misure organizzative adeguate alle dimensioni ed alle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro”.

No ai Cortei, sì ai sit-in purché vengano rispettate le distanze di sicurezza. “Lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito soltanto in forma statica, a condizione che, nel corso di esse, siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento”, spiega il nuovo decreto.

Restano aperti i musei ma con regole ben precise. “Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura è assicurato – dice il testo – a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100mila l’anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Il servizio è organizzato tenendo conto dei protocolli o linee guida adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome”.

Infine, la stretta sulle Rsa. Il decreto chiarisce che i parenti e visitatori potranno accedere nelle strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (Rsa), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, in maniera “limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”.

fonte immagine: https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/photos/a.383458655469439/385127588635879/?type=1&theater

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4 risposte su “Conte firma nuovo Dpcm: ecco cosa prevede”

Una cosa che non ho capito, coome ci si deve comportare in luoghi dove viene praticata la fisioterapia, presso ospedali e luoghi autorizzati ? Se qualcuno lo avesse capito gli sarei grato se lo facesse sapere

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