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Coronavirus: misurazione della temperatura nei supermercati

A causa del coronavirus è stata emanata una nuova ordinanza che prevede la misurazione della temperatura per tutte le persone che si recano nei supermercati.

L’emergenza dovuta al coronavirus ha causato la messa in atto di misure restrittive sia da parte del governo, che delle autorità locali volte ad evitare il contagio. In Lombardia ne è scattata anche una che riguarda la misurazione della temperatura per tutte le persone che entrano a fare la spesa nei supermercati.

Una misura obbligatoria

La misurazione della febbre è stata in un primo momento “raccomandata”, poi è divenuta obbligatoria.

A varare questa misura è stato il governatore della regione, Attilio Fontana, che prevede l’allontanamento dal supermercato delle persone che risulteranno avere una temperatura corporea maggiore di 37,5 gradi. Un regolamento che è in vigore anche per le farmacie lombarde e dovrebbe servire per prevenire i contagi.

Secondo l’ordinanza, l’obbligo di misurazione della temperatura è valido sino al prossimo 3 aprile. Questa norma si va ad aggiungere a tutte quelle già in vigore, che non sono state abrogate, per cui si continua a sollecitare il mantenimento della distanza di sicurezza sia in strada che all’interno dei supermercati, oltre a tutte le azioni efficaci dal punto di vista sanitario come il frequente lavaggio delle mani.

Il controllo della temperatura deve essere effettuato da personale “qualificato” ed i supermercati si sono immediatamente attivati per trovare delle persone in grado di svolgere questo compito e formarne altre, in modo da garantire un controllo efficace in tutti i punti vendita distribuiti sul territorio.

Le misure applicate a Roma

Anche nella Città eterna alcuni supermercati avevano adottato delle misure simili a quelle messe in atto in Lombardia. A farlo di propria iniziativa, sono stati tre supermercati appartenenti alla catena Eurospin, situati a Ostia, a Ponte Gleria ed a Via Ostiense.

La prima misura intrapresa era stata la misurazione della febbre a tutti i dipendenti che operano all’interno dei supermercati, poi l’ispettore ha ampliato la misura estendendola anche ai clienti in ingresso nei supermercati. Una misura che non è obbligatoria e quindi può essere anche rifiutata senza, per questo, il divieto di fare la spesa.

Secondo quanto dichiarato dal vicepresidente del Cna Commercio, Marcello Tamiano, finora tutti si stanno adeguando alla richiesta di misurazione della temperatura. Una situazione nella quale si cerca di fare il massimo per contenere la diffusione del coronavirus e che è stata apprezzata dai clienti.

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