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Covid, Pfizer finanzia app che riconosce il virus

Il gigante farmaceutico Pfizer ha investito 116 milioni di dollari per un’app in grado di riconoscere il virus Sars- CoV-2, sviluppata dall’azienda australiana ResApp.

Il gigante farmaceutico Pfizer ha investito 116 milioni di dollari per un’app in grado di riconoscere il virus Sars- CoV-2, sviluppata dall’azienda australiana ResApp.

Pfizer ha deciso di investire su un’app in grado di riconoscere il virus Sars CoV-2 al primo colpo di tosse, messa a punto dell’azienda australiana ResApp. Vediamo come funziona.

Covid, l’app che riconosce il virus finanziata da Pfizer

Dopo un lungo corteggiamento a ResApp Health, azienda australiana che da tempo si occupa di assistenza sanitaria digitale, Pfizer ha concluso tutte le operazioni per il finanziamento del sistema sviluppato dalla società capace di identificare la presenza del virus Sars CoV-2 attraverso il suono di qualche colpo di tosse. Il colosso farmaceutico ha investito 116 milioni di dollari.

 È da circa dieci anni che l’azienda ResApp Health – nata nel 2000 a Brisbone – si serve di algoritmi di apprendimento automatico per analizzare le registrazioni della tosse e dei suoni respiratori e catalogare un’ampia fascia di patologie, tra cui polmonite, bronchite, tosse o asma. Negli ultimi due anni, per via della diffusione della pandemia, gli studi si sono concentrati soprattutto sul Covid.

“Siamo certi che l’accordo con Pfizer sarà d’aiuto alla nostra ricerca per rendere questa tecnologia sempre più precisa e affidabile, soprattutto per le persone che ne usufruiranno nel prossimo futuro, già in questo autunno”, hanno dichiarato i vertici di ResApp. “D’altronde il nostro obiettivo è quello di fornire alla comunità sempre nuovi strumenti per far fronte alle malattie, in questo caso per contenere un ritorno del Covid-19”, hanno aggiunto.

L’accordo con Pfizer consentirà all’azienda australiana di implementare ulteriormente l’app, che potrebbe così presto offrire supporto anche alle comunità geograficamente più povere e remote.

I risultati dello studio pilota

Dai primi risultati dello studio pilota, arrivati a inizio 2022, è emerso che l’app sviluppata da ResApp è in grado di rilevare con precisione il 92% dei casi positivi di Covid. Inoltre, è stata registrata una specificità dell’80%, il che vuol dire che difficilmente il test produce falsi positivi. Tuttavia, l’app può essere usata solo nei casi sintomatici.

Ad agosto il sistema messo a punto da ResApp ha ricevuto il marchio CE per la distribuzione in Europa ed è stato approvato dalla Therapeutic Goods Administration australiana.

Come funziona l’app

Il sistema messo a punto da ResApp è stato definito dagli esperti alla pari di un test antigenico rapido. L’applicazione funziona sulla base di una tecnologia di screening caratterizzata dal processo di machine learning che, attraverso il microfono degli smartphone, analizzerà i colpi di tosse delle persone in prossimità del proprietario del dispositivo, i quali saranno classificati grazie all‘intelligenza artificiale.

Chiaramente, ci sono voluti lunghi addestramenti per giungere al risultato. L’intelligenza artificiale ha imparato, tramite diverse sessioni di registrazioni, a catalogare i differenti colpi di tosse, riconducendoli a una specifica patologia. Un simile processo era già stato portato avanti da ResApp sui pazienti affetti da Alzheimer. Il riconoscimento della malattia in questo caso è stato possibile grazie ai biomarcatori biologici, legati alla forza delle corde vocali, alla respirazione, e al degrado muscolare.

fonte immagine: https://www.facebook.com/Pfizer/photos/a.434433102242/10159259802837243/

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