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Covid: le regioni che cambieranno colore dal 17 gennaio

I contagi da covid continuano ad essere in aumento in Italia, scopriamo chi rischia la zona arancione e chi quella gialla

I contagi da covid continuano ad essere in aumento in Italia, scopriamo chi rischia la zona arancione e chi quella gialla

Molti territori italiani, a causa dell’aumento dei contagi da covid, potrebbero così passare da una fascia di rischio Covid a un’altra già da lunedì prossimo. Valle d’Aosta e Sicilia superano tutti i parametri previsti per entrare in zona arancione. Vicini anche Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Liguria e Calabria. Rischiano il giallo Umbria, Puglia e Campania

Covid: l’ultimo monitoraggio

L’Italia potrebbe tornare a colorarsi di arancione dato il rapido diffondersi del covid soprattutto tra i più giovani. Sulla base dei dati del monitoraggio elaborato dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità sull’andamento della pandemia da Covid-19 di oggi, 14 gennaio, alcune Regioni potrebbero infatti passare dalla zona gialla a quella arancione, a partire da lunedì 17 gennaio. Per l’ufficialità è necessario aspettare le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza. Si tratta, in particolare, di Valle d’Aosta e Sicilia.

Un territorio passa dalla fascia gialla a quella arancione al superamento simultaneo di tre indicatori considerati cruciali per il contenimento della pandemia: il tasso di occupazione delle terapie intensive al 20%, quello nei reparti ordinari al 30% e l’incidenza settimanale dei casi Covid che arriva a 150

Molte altre regioni sono vicine alla zona arancione, come il Piemonte. Qui, le terapie intensive, al 23%, hanno già superato la soglia critica, mentre i reparti ordinari si fermano al 28%. L’incidenza arriva a 1381,68 casi

Così anche il Friuli-Venezia Giulia, con le terapie intensive al 23%, le aree mediche al 29% e l’incidenza a 1204,98 casi ogni 100mila abitanti. In Calabria, invece, a preoccupare sono i reparti ordinari, occupati al 39%, mentre le terapie intensive si fermano al 17% e l’incidenza è di 499,84 casi 

La Liguria supera i parametri previsti per i reparti ordinari (37%) e per l’incidenza (1524,34 casi), mentre le terapie intensive si fermano appena sotto la soglia, al 18%. Simile la situazione in Lombardia, con le terapie intensive al 17% e l’incidenza a 1441,35 casi, ma con le aree mediche occupate al 33%. Nelle Marche le terapie intensive sono oltre la soglia, al 23%, e così anche l’incidenza (842,46), ma i reparti ordinari sono al 26%

Altri territori che superano i parametri per le terapie intensive sono la Toscana (22%), la provincia autonoma di Trento (28%), il Lazio (22%) e l’Abruzzo (20%)

Covid: chi potrebbe finire in zona gialla

Il passaggio da zona bianca a zona gialla è determinato dal raggiungimento del tasso di occupazione al 10% per le terapie intensive e al 15% per i reparti ordinari, insieme all’incidenza del contagio che arriva a 100 positivi alla settimana ogni 100mila abitanti

Al momento, sono sei i territori ancora in zona bianca: Basilicata, Campania, Molise, Puglia, Umbria e Sardegna. In Umbria le terapie intensive sono occupate al 14%, i reparti ordinari al 32% e l’incidenza del contagio è di 1028,48 casi ogni 100mila abitanti. Anche la Campania supera tutti i parametri per rimanere in bianco, con le terapie intensive all’11%, i reparti ordinari al 26% e l’incidenza a 1682,60 casi

Lo stesso vale per la Puglia, dove il tasso di occupazione delle terapie intensive è all’11%, quello dei reparti ordinari al 18% e l’incidenza tocca quota 440,06 casi Covid ogni 100mila abitanti. Si avvicina alla zona gialla anche la Sardegna, con un’occupazione dei posti letto che in terapia intensiva è al 14%, nelle aree mediche al 14%. L’incidenza arriva a 338,23 positivi ogni 100mila abitanti.

Fonte Immagine: https://pixabay.com/it/photos/provetta-covid-19-maschera-5065425/

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