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Covid: risalgono Rt e incidenza, 5 regioni a rischio alto

In Italia sono in risalita sia indice Rt che incidenza dei casi Covid. A dirlo è il report del monitoraggio settimanale dell’ISS.

In Italia sono in risalita sia indice Rt che incidenza dei casi Covid. A dirlo è il report del monitoraggio settimanale dell’ISS.

A ridosso dell’addio all’uso delle mascherine anche sui mezzi pubblici, risalgono sia indice Rt che incidenza dei casi Covid in Italia. Il tasso di occupazione nei reparti ordinari è in crescita ma resta stabile quello delle terapie intensive. Nessun allarme, però, da parte degli esperti.

Covid, in risalita Rt e incidenza

Stando a quanto emerge dal report con i dati principali del monitoraggio settimanale Covid-19 della Cabina di regia Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero della Salute, in Italia è in aumento la circolazione del virus SARS-Cov2 e peggiorano gli indicatori epidemiologici.

In una settimana (dal 23 al 29 settembre), infatti, l’incidenza dei casi di Covid nel nostro Paese ha raggiunto quota 325 ogni 100 mila abitanti contro 215 ogni 100.000 abitanti registrata nel monitoraggio della settimana precedente (16-22 settembre).

In risalita anche l’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici che passa da 0,91 a 1, ovvero il valore della ‘soglia epidemica’, mai così alto dallo scorso luglio. “Nel periodo 7–20 settembre, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1, in aumento rispetto alla settimana precedente e pari al valore soglia”, si legge nel report, che evidenzia l’aumento anche dell’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero. Tuttavia, esso è “ancora sotto la soglia epidemica: Rt=0,95 al 20 settembre contro Rt=0,87 al 13 settembre”.

Per quanto riguarda il tasso di occupazione in terapia intensiva, come si apprende dal report, esso è “stabile al 1,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 29 settembre) contro l’1,4% (rilevazione al 22 settembre)”, mentre è in crescita il tasso di occupazione in aree mediche che a livello nazionale “sale al 6,0% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 29 settembre) contro 5,3% (rilevazione al 22 settembre)”.

Le Regioni a rischio alto

Sono 5 le Regioni “classificate a rischio alto” per “la presenza di molteplici allerte di resilienza”, si legge nel report ISS. “Le restanti 16 sono a rischio moderato”, si legge ancora. “Quattordici regioni riportano almeno una allerta di resilienza. Cinque Regioni riportano molteplici allerte di resilienza”, precisa il report.

A destare particolare attenzione sono le due province autonome di Trento e Bolzano dove l’incidenza dei casi di Covid-19 è quasi il doppio rispetto alla media nazionale di 325: Trento (633) e Bolzano (637,6). La terza Regione con la maggiore incidenza è il Veneto con 557. Per quanto riguarda la soglia di allerta del 10% di posti letti nei reparti ordinari occupati da pazienti Covid, essa è stata abbondantemente superata a Bolzano (20,2%). La soglia di allerta è stata oltrepassata anche in Umbria (17,8%), Valle d’Aosta (16,4%), Calabria (12,9%) e Friuli Venezia Giulia (10,6%).

Nessun allarme

Nonostante i dati epidemiologici siano in peggioramento, nessun allarme è stato lanciato dagli esperti. Il direttore generale dell’Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, ha detto: “Nessun allarme, gli italiani sono pronti a togliere le mascherine. Il direttore generale dell’Oms ha detto che siamo alla coda della pandemia. I cittadini sono e saranno responsabili”.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/coronavirus-malattia-covid-2019-5060522/

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