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Covid, scoperta in Gran Bretagna ‘Xe’, una nuova variante

In Gran Bretagna è stata scoperta una nuova variante del Covid, chiamata Xe. Ecco quanto emerso dall’aggiornamento settimanale dell’Oms sulle varianti

In Gran Bretagna è stata scoperta una nuova variante del Covid, chiamata Xe. Ecco quanto emerso dall’aggiornamento settimanale dell’Oms sulle varianti

Una nuova mutazione del virus Sars-CoV2, chiamata Xe, è stata rilevata in Gran Bretagna. La nuova variante è stata riscontrata finora in 600 persone ed è sotto osservazione. E’ quanto è emerso dall’aggiornamento settimanale sulle varianti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

Covid, scoperta nuova variante

L’Organizzazione Mondiale della Sanità fa sapere che è sotto osservazione una nuova mutazione del coronavirus, chiamata Xe, rilevata per la prima volta lo scorso 19 gennaio dall’UkHsa, l’autorità sanitaria della Regina Elisabetta II. Da allora, spiega l’Oms, sono state notate più di 600 sequenze. Al momento si ritiene che Xe appartenga alla famiglia della variante Omicron. L’Oms la considera una ricombinazione dei due principali sottotipi della Omicron, BA.1-BA.2:  “XE appartiene alla variante Omicron fino al momento in cui non saranno riportate differenze significative nella trasmissione e nelle caratteristiche della malattia, inclusa la gravità”, si legge nell’aggiornamento settimanale sulle varianti dell’Oms

Attualmente sono 3 le ricombinanti sotto osservazione: Xe, Xf e Xd. Queste ultime sono ricombinanti tra Delta e Omicron 1 mentre Xe è la ricombinante tra Omicron 1 e Omicron 2.

Da un’analisi delle autorità britanniche sono emersi 38 casi accertati di Xf, anche se nessuno è stato notato da metà febbraio. La ricombinante Xd non è stata invece individuata nel Regno Unito ma in Francia, dove sono stati identificati 49 casi.

“Le varianti ricombinanti non sono un evento insolito, in particolare quando ci sono diverse varianti in circolazione e molte sono state identificate nel corso della pandemia fino ad oggi”, ha spiegato Susan Hopkins, Chief Medical Advisor dell’Ukhsa. “Come con altri tipi di varianti la maggior parte si esaurirà in tempi relativamente brevi”, ha proseguito.

Xe è più contagiosa di Omicron 2?

Secondo le prime stime, come riferito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la variante Xe potrebbe avere una contagiosità del 10% maggiore rispetto a Omicron 2. Tuttavia, è presto per affermarlo con certezza: “Le prime stime indicano che la Xe sembra essere circa il 10% più contagiosa rispetto alla BA.2, tuttavia questo dato richiede un’ulteriore conferma”, scrive l’Oms.

Sull’argomento è intervenuto anche il professor Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute: “E ancora sotto osservazione, ci sono 600 casi in Gran Bretagna, che in parte agevola la formazione di varianti anche perché dal 24 febbraio non ha alcuna restrizione. La nuova variante non sembra più letale per il momento, sembra più contagiosa e questo è preoccupante perché genera un contagio enorme con il coinvolgimento di cittadini e anche operatori sanitari: in questo momento in Gran Bretagna si aspettano 20 ore per un’ambulanza, non riescono a dare risposte né in emergenza né in elezione. L’attesa per un intervento chirurgico in elezione è 10 anni”, ha spiegato ad Agorà.

A rischio infezione anche i vaccinati, in particolare chi non ha fatto il booster: “Questa vaccinazione è fatta con 3 dosi. Una persona che oggi ha 2 dosi non è praticamente vaccinata. Questa malattia non dà un’immunità permanente, anche un soggetto guarito può reinfettarsi. Fino al 4% delle persone si reinfetta e cominciano ad esserci soggetti che si reinfettano più di due volte. Ci dobbiamo preparare mentalmente ad una battaglia di lunga durata che non finisce con l’emergenza giuridica: vaccinazioni, green pass, mascherine e comportamenti saggi vanno tenuti”, ha aggiunto Ricciardi.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/coronavirus-virus-pandemia-epidemia-4876189/

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