Categorie
news

Green pass, l’Italia segue il modello francese?

Anche in Italia si sta valutando l’ipotesi di introdurre il green pass obbligatorio pure per accedere a bar e ristoranti, ma la maggioranza di governo è divisa, così come le Regioni.

Anche in Italia si sta valutando l’ipotesi di introdurre il green pass obbligatorio pure per accedere a bar e ristoranti, ma la maggioranza di governo è divisa, così come le Regioni.

Sta facendo molto discutere nelle ultime ore, anche in Italia, la decisione del presidente francese Emmanuel Macron di rendere obbligatorio il green pass anche per accedere a bar e ristoranti e luoghi di svago e cultura. Il governo Draghi starebbe pensando di seguire il modello francese, ma la maggioranza è divisa.

Covid, contagi in crescita in Italia

Le persone vaccinate contro il Covid nel nostro Paese sono oltre 25 milioni (25.286.020), poco meno della metà (46,82%) della popolazione over 12, ma i contagi sono in risalita. Nella giornata di mercoledì 14 luglio sono stati registrati 2.153 positivi a fronte di 210.599 tamponi eseguiti, per un tasso di positività che sale all’1%. Contagi mai così alti dal 6 giugno. Si sono inoltre registrati altri 23 morti. Si fa pertanto strada anche in Italia l’ipotesi di seguire il modello francese e vincolare al certificato verde l’accesso a una serie di servizi e attività. L’obiettivo è incentivare la campagna vaccinale, ma l’idea non piace a tutti.

In Francia sono state già diverse le proteste contro l’obbligo vaccinale per il personale sanitario e la richiesta del green pass per accedere a locali pubblici e luoghi di svago.

Anche nel nostro Paese le posizioni sono diverse.

Green pass obbligatorio, maggioranza divisa

Il commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo si è detto favorevole all’idea del green pass obbligatorio per accedere a determinati luoghi: “Concordo con Macron sul fatto che la vaccinazione è una delle chiavi per il ritorno alla normalità. Per convincere gli ultimi irriducibili utilizzare il green pass per questo tipo di eventi potrebbe essere una buona soluzione. Potrebbe essere anche una spinta per la vaccinazione”, ha detto il generale.

Dello stesso pensiero anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che definisce il green pass per accedere ad eventi e a luoghi pubblici “una scelta giusta”. “Dovremmo farlo anche in Italia, non chieda a me perché ancora non siamo partiti, io a Speranza l’ho detto tante volte. Pensiamo alle discoteche: se concedessimo ai locali di aprire per i clienti con il Green pass, vedrà che avremmo la corsa di chi ha tra i 18 e i 40 anni a vaccinarsi”, ha detto.

Ha parlato invece di “via italiana” la ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini. Nella sede del Parlamento Europeo, a Bruxelles, dov’era per una serie di incontri istituzionali, la Gelmini ha affermato: “Il nostro paese, senza inseguire modelli stranieri come quello rappresentato dalla Francia, sarà in grado di trovare una via italiana all’utilizzo ampio del Green Pass, per incentivare le vaccinazioni contro il Covid”.

Trova invece eccessivo l’uso del green pass per accedere a bar e ristoranti il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Per quanto riguarda l’obbligatorietà del Green pass, un conto è se parliamo di discoteche o stadi ma per i ristoranti e i bar è eccessivo anche perché si introdurrebbe un elemento economico: pensiamo alla famiglia che va a mangiare una pizza e li costringiamo a pagarsi il tampone. Io credo che su questo sarei cauto”, ha detto Costa, per il quale sul green pass va adottata la linea usata finora: “Lo abbiamo già introdotto per i matrimoni, eventi all’aperto, allo stadio, dove ci sono grandi numeri, ma pensare di renderlo obbligatorio per la ristorazione è prematuro”, ha dichiarato. “Poi se un ristoratore liberamente fa entrare solo i clienti vaccinati con il green pass è un altro discorso. Veicoliamo il messaggio che è importante vaccinarsi e noi siamo più avanti rispetto alla Francia. Abbiamo vaccinato il 43% della popolazione e loro al 36%”, ha concluso.

Decisamente contrario al green pass obbligatorio “alla francese” è Matteo Salvini: “Non devi tirare fuori siringa o tampone per andare a bere un cappuccino o mangiare una pizza. Se ci sono eventi particolarmente affollati, come può essere allo stadio, ci può essere una richiesta di controlli sacrosanta ma il vaccino deve essere una scelta consapevole non un obbligo”, ha detto il leader del Carroccio.

Il modello francese piace invece a Pd e Italia Viva. Il partito di Letta chiede inoltre al governo di rendere obbligatorio il vaccino per gli insegnanti.

Regioni divise

Anche le Regioni sono schierate su fronti diversi riguardo al green pass. Lazio, Campania, Emilia Romagna e Liguria, ad esempio, sono favorevoli, mentre Lombardia e Veneto sono contrarie.

I governatori chiedono chiarezza. “In questo momento non avrebbe senso imporre il pass vaccinale per accedere a bar e ristoranti. Evitiamo gli estremismi di chi dice che serve il pass anche per andare in bagno e di chi dice che non serve a niente”, ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. “Serve equilibrio, il nostro scopo è salvaguardare la salute dei cittadini e le attività economiche”, ha concluso.

I territori chiedono inoltre di rinnovare la richiesta di cambiare i parametri delle zone basandosi non sui contagi ma sulle ospedalizzazioni. Con l’attuale situazione pandemica, infatti, molte Regioni diventerebbero in breve tempo a rischio zona gialla in piena estate. La prossima settimana dovrebbe tenersi una cabina di regia per fare un quadro della situazione.

Nell’attesa, l’esecutivo è pronto a rinnovare lo stato di emergenza che scade il 31 luglio.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/ristorante-bar-contatore-persone-690569/

Continua a leggere su atuttonotizie.it

Vuoi essere sempre aggiornato e ricevere le principali notizie del giorno? Iscriviti alla nostra Newsletter

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version