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Nuovo Dpcm: con Draghi potrebbero cambiare ‘le regole’

Il15 febbraio scadrà il divieto di spostamento tra regioni, il 5 marzo scadrà il Dpcm che fissa il coprifuoco. Cosa accadrà con il nuovo Dpcm siglato Draghi?

Lunedì 15 febbraio scadrà il divieto di spostamento tra regioni, mentre il 5 marzo scadrà il Dpcm che fissa coprifuoco e chiusure. Cosa potrebbe accadere con l’arrivo del nuovo Dpcm siglato Mario Draghi? Tra le ipotesi, il divieto di spostamento tra regioni sarà prolungato, ma potrebbe subire delle variazioni il coprifuoco.

Lunedì 15 febbraio dovrebbe scadere il divieto di spostamento tra regioni, previsto con decreto legge del 14 gennaio. Sulla carta, dovrebbe essere un ‘liberi tutti’, ma il Cts frena e chiede a gran voce  il blocco degli spostamenti.

Dpcm di Draghi: tra riaperture e prolungamento del coprifuoco

I governatori delle regioni pretendono chiarezza e, stando alla situazione covid in Italia chiedono di allentare le regole anti contagio. In ballo non ci sono solo gli spostamenti tra regioni gialle, molto importanti anche alla luce della riapertura degli impianti di sci il 15 febbraio, ma anche una serie di regole e divieti previsti nell’ultimo Dpcm e in scadenza il 5 marzo. Per quanto riguarda il coprifuoco, sembra proprio che questo potrebbe saltare o slittare fino alla mezzanotte. Nel frattempo avanza l’ipotesi di far aprire la sera i ristoranti e allentare le regole per palestre, piscine, i cinema e i teatri.

Fino a lunedì 15 febbraio rimane vietato uscire di casa dalle 22 alle 5, tranne che per i consueti motivi di lavoro, salute o necessità, documentati con autocertificazione. In caso di violazione è prevista una multa da 400 a 1.000 euro, elevabile fino alla metà in caso di più violazioni reiterate. Il coprifuoco scadrà il 5 marzo e per quella data il nuovo governo dovrà decidere se confermarlo con l’attuale limite delle 22, farlo slittare fino alla mezzanotte o eliminarlo del tutto.

Ristoranti, al vaglio l’apertura serale con il prossimo Dpcm

Il mondo della ristorazione sta quasi ‘ con il fiato sul collo’ per la riapertura serale, almeno fino alle 22 . Questa misura, secondo Coldiretti, salverebbe l’80% degli incassi dei locali. I presidenti delle regioni Liguria e Lombardia sarebbero pienamente d’accordo, e nei giorni scorsi il governatore Attilio Fontana ha  inviato una lettera al governo per chiedere di estendere il periodo di attività dei locali fino alle 22.

Il settore della ristorazione come ben sappiamo ha subito e continua a subire una forte crisi economica, e con il coprifuoco imposto alla 22:00 faticherebbe enormemente. Per la ripresa economica del settore le regioni chiedono allo stesso Draghi di ‘rivedere’ il coprifuoco e diversificare il nuovo Dpcm.

Impianti sportivi: a che punto siamo?

Regole ferree fissate dal Ministero dello Sport e accolte dal Comitato tecnico scientifico per la riapertura degli impianti sportivi: lezioni individuali in palestra e 10 metri quadrati per persona in piscina, fermo restando che gli impianti resteranno chiusi in zona rossa.

 L’ipotesi avanzata è quella della “riapertura scaglionata delle diverse ed eterogenee discipline sportive di base”. Nelle regioni gialle, oltre alle attività consentite nelle aree ‘zona rossa e zona arancione’, sono consentiti gli allenamenti per gli sport da contatto e di squadra dilettantistico e di base; in zona arancione, oltre alle attività individuali all’aperto, sono consentite nelle palestre, piscine e tensostrutture le attività sportive di base individuali, anche acquatiche, e le attività sportive dilettantistiche non di squadra o di contatto; sono inoltre consentiti gli allenamenti per le attività sportive di contatto e per gli sport di squadra esclusivamente se svolti in forma individuale, nel rispetto del distanziamento e del divieto di assembramento. Nelle zone rosse sono invece consentite solo le attività individuali all’aperto.

Fonte Immagine:https://twitter.com/Montecitorio/status/1359540390035156992/photo/1

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