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Nuovo Dpcm: ecco la divisione per aree delle Regioni

Il premier Giuseppe Conte ha illustrato, in conferenza stampa, i punti cruciali del nuovo decreto anti-Covid e le misure per le varie regioni.

Il premier Conte ha illustrato in conferenza stampa i punti cruciali del nuovo decreto anti-Covid.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha presentato questa sera in conferenza stampa in diretta tv il nuovo Dpcm firmato nella nottata del 4 dicembre, illustrando la suddivisione delle Regioni per aree, in base al grado di criticità.

“Rispetto alle persone contagiate sale il numero degli asintomatici, diminuisce in percentuale il numero di persone ricoverate ma c’è l’alta probabilità che molte regioni superino le soglie delle terapie intensive e mediche”, ha detto il premier nell’introdurre il nuovo Dpcm.

 “Se introducessimo misure uniche in tutta Italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c’è maggior rischio e imporremo misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave”, ha proseguito.

Le Regioni suddivise in aree

Le Regioni italiane sono state suddivise in tre zone: rossa, ossia con alta criticità, arancione, cioè con criticità medio alta, e gialla, con criticità moderata.

“Poco fa il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha adottato l’ordinanza che individua tre zone – gialla, arancione, rossa – ciascuna con proprie misure restrittive”, ha spiegato Conte.

“Le ordinanze del ministro della Salute non saranno arbitrarie o discrezionali perché recepiranno l’esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente “con i rappresentanti delle Regioni”, ha proseguito il presidente del Consiglio.

Nell’area rossa, come illustrato dal premier, rientrano la Lombardia, il Piemonte, la Calabria e la Valle D’Aosta. Sono invece in zona arancione la Puglia e la Sicilia. Tutte le altre regioni – tra cui, a sorpresa, anche la Campania, fino all’ultimo in bilico tra zona rossa ed arancione, il Veneto e le province di Trento e Bolzano – sono in zona gialla.

Il presidente del Consiglio ha poi chiarito che le misure previste dal Dpcm entrano in vigore da venerdì 6 novembre e non da domani, come stabilito in un primo momento. Il Governo ha deciso così “per consentire a tutti di disporre del tempo utile per organizzare le proprie attività”, ha spiegato Conte.

Le misure a seconda delle zone

Nelle zone rosse, ossia in Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, a partire da venerdì 6 novembre sarà vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio comune, in qualsiasi orario, tranne che per motivi di lavoro, salute e necessità. Sono inoltre vietati gli spostamenti da una Regione all’altra e da un comune all’altro. Resteranno chiusi bar e ristoranti. Sarà invece consentito l’asporto, ma solo fino alle 22; mentre per la consegna a domicilio non ci saranno limiti di orario. Resteranno chiusi anche i negozi, ad eccezione dei supermercati, dei punti vendita di beni alimentari e di prima necessità. Saranno invece aperte le edicole, le tabaccherie, le farmacie e parafarmacie, le lavanderie, i parrucchieri e i barbieri. Chiusi i centri estetici, così come musei e mostre, teatri, cinema, palestre. Sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, bingo, anche nei bar e nelle tabaccherie

Per quanto riguarda la scuola, nelle zone rosse, è prevista la didattica a distanza per la scuola secondaria di secondo grado e per le classi di seconda e terza media. La didattica in presenza è prevista solo per le scuole dell’infanzia, le scuole elementari e la prima media. Saranno chiuse anche le università, salvo specifiche eccezioni. A partire da venerdì saranno sospese anche tutte le competizioni sportive – tranne quelle riconosciute di interesse nazionale dal CONI e CIP- e le attività nei centri sportivi. E’ possibile invece svolgere attività motoria, ma solo nei pressi della propria abitazione. Consentita anche l’attività sportiva, ma solo all’aperto in forma individuale.

Sul fronte del trasporto pubblico è consentito il riempimento solo fino al 50%, fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico.

Nella zona arancione, in cui rientrano Puglia e Sicilia, da venerdì 6 novembre valgono le seguenti misure: divieto di circolazione dalle 22 alle 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute, divieto di spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Si raccomanda inoltre di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio comune. Anche nelle Regioni arancioni resteranno chiusi bar e ristoranti, 7 giorni su 7, e sarà consentito l’asporto fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.

Resteranno chiusi, nei giorni festivi e prefestivi, i centri commerciali. Restano invece aperte le farmacie, le parafarmacie, i punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiusi musei e mostre.

Nella zona gialla, in cui rientrano Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Marche, Provincia di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto, vale il divieto di circolazione dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. E’ inoltre raccomandato di non spostarsi se non per motivi di salute, lavoro, studio, situazioni di necessità.

Resteranno chiusi i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiusi musei e mostre, teatri, cinema, piscine e palestre. I bar e i ristoranti chiuderanno alle ore 18. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.

Anche nelle zone gialle sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie. Restano aperti, invece, i centri sportivi.

Sul fronte scuola è prevista la didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori. Didattica in presenza, invece, per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.

Il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico, sarà ridotto fino al 50%.

fonte immagine: https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/photos/pcb.1090389684776329/1090388971443067/

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