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Riapertura scuole, cosa accadrà a settembre?

Si torna a parlare di scuola. In molti si chiedono cosa accadrà a settembre, ma una decisione univoca sulla questione della riapertura scuole ancora non è stata presa.

Si torna a parlare di scuola. In molti si chiedono cosa accadrà a settembre, ma una decisione univoca sulla questione della riapertura scuole ancora non è stata presa.

Si ricomincia a parlare di scuola in vista della riapertura a settembre. Ancora nulla è stato deciso, ma c’è chi parla di una ripartenza simile a quella dello scorso anno. Tuttavia, ammonisce il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, “limitarsi a dire che l’avvio dell’anno scolastico sarà con mascherine e distanziamento, quindi esattamente come nel 2020, non è sufficiente”. Si punta infatti sui vaccini per ripartire in sicurezza e scongiurare un altro anno di didattica a distanza.

Riapertura scuole: cosa sappiamo?

La campagna di vaccinazione procede spedita, ma da essa restano esclusi i più piccoli. Inoltre, preoccupa la diffusione della variante Delta, che potrebbe portare tra qualche mese, specie con l’abbassarsi delle temperature, ad un aumento dei casi.

Dopo l’ultima riunione del 25 giugno, il Comitato tecnico scientifico è ancora in una fase di riflessione. Non si sa ancora se l’anno scolastico 2021/2022 partirà in presenza o sarà ancora in DaD in quanto non c’è obbligatorietà vaccinale e per gli studenti di età inferiore ai 12 anni non esiste un vaccino approvato. E’ molto difficile arrivare all’obbligo vaccinale per gli studenti dal momento che non ci sono né “una volontà politica chiara“ né un “percorso parlamentare ben definito”, ha spiegato Fabio Ciciliano del CTS.

Di certo c’è che il ritorno in presenza si svolgerà con le stesse disposizioni dell’anno scolastico 2020/2021, dunque con il distanziamento in classe e con l’impiego delle mascherine.

 “Bisogna necessariamente completare la vaccinazione del personale della scuola e c’è da definire uno dei nodi più delicati in assoluto, quello dei trasporti. Ci vuole un cambio di passo perché il tempo stringe e farsi trovare impreparati all’appuntamento con il ritorno in classe sarebbe imperdonabile“, ha sottolineato il sottosegretario all’Istruzione Sasso.

Intanto si valuta l’ipotesi dell’obbligo della vaccinazione per il personale scolastico. “Credo che in questa fase serva una forte moral suasion verso i reticenti, ma che in prospettiva si debba andare verso l’obbligo di vaccinazione per chi sta a contatto con gli studenti”, ha detto Agostino Miozzo, consulente del ministro Bianchi ed ex coordinatore del Cts.

Le parole del ministro Bianchi

Nel corso del suo intervento all’European Summer Camp a Roma, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha così risposto a chi gli chiedeva del rientro a scuola il prossimo anno scolastico: “Io insisto nel dire che dobbiamo tornare in presenza e stiamo tutti lavorando per tornare in presenza”.  

Poi, sul parere del Cts, il ministro ha detto: “Chiederemo una precisazione al Cts che ha dato un parere sul ritorno a scuola senza considerare le vaccinazioni: dato che le vaccinazioni stanno andando avanti noi chiederemo che formuli anche questa ipotesi“.

“Il commissario Figliuolo sta lavorando a marce forzate per poter vaccinare tutti. Noi abbiamo come obiettivo la presenza e dall’altra parte il fatto che siano tutti vaccinati”, ha detto ancora, facendo riferimento alle parole di Figiuolo sui 215mila prof non ancora vaccinati. “Poi abbiamo diversi ordini di scuole e i presidi sono responsabili nell’organizzare nel modo migliore, però io tengo la barra: mio obiettivo è la presenza, obiettivo di Figliuolo sono le vaccinazioni”, ha concluso.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/scuola-pensione-vuoto-ardesia-916678/

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