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Vaccini, da novembre anche ai bambini sotto i 12 anni

A partire da novembre arriveranno anche i vaccini per i bambini sotto i 12 anni. Ad annunciarlo, il coordinatore del Cts Franco Locatelli, in un’intervista al “Messaggero”.

A partire da novembre arriveranno anche i vaccini per i bambini sotto i 12 anni. Ad annunciarlo, il coordinatore del Cts Franco Locatelli, in un’intervista al “Messaggero”.

In un’intervista rilasciata al Messaggero, il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Franco Locatelli ha annunciato che a novembre arriveranno i vaccini contro il Covid-19 per i bambini. Si tratta di Pfizer e Moderna. Si attende l’autorizzazione.

Vaccini da novembre anche per i bambini

La campagna vaccinale è ormai entrata nel vivo e ora si pensa a vaccinare anche i bambini sotto i 12 anni, soprattutto in vista della riapertura delle scuole. “Ci aspettiamo l’autorizzazione a novembre, Pfizer e Moderna sono già a buon punto”, ha annunciato il coordinatore del Cts Franco Locatelli, ricordando che il direttore del reparto di oncoematologia del Bambino Gesù di Roma ha detto che dall’inizio della pandemia sono morti 28 pazienti in età pediatrica: di questi 13 avevano meno di 13 anni. Il direttore, ha riferito Locatelli, ha inoltre spiegato che vaccinando i bambini “eviteremo focolai anche nelle scuole elementari e dunque il ricorso alla didattica a distanza. Limiteremo la circolazione del virus e la possibilità che contagino genitori e nonni”. “Sia la società pediatrica italiana che quella americana sono favorevoli alla vaccinazione per i bambini”, ha aggiunto Locatelli.

Il punto sulle vaccinazioni in Italia

Franco Locatelli ha poi fatto il punto sulle vaccinazioni effettuate finora nel nostro Paese: “Ad oggi in Italia il 63% delle persone vaccinabili ha ricevuto prima e seconda dose. Abbiamo una copertura decisamente buona per gli over 80, il 92% è vaccinato. Esiste, però, anche un grande lavoro da fare per mettere in sicurezza quelli dei decenni precedenti che sono rispettivamente, partendo dai sessantenni e a scendere fino ai 40enni, al 18, 26 e 34% ancora da vaccinare completamente. Contando gli over 50 ci sono 4,5 milioni di persone che non hanno completato il percorso di immunizzazione”, ha spiegato.

In merito all’immunità di gregge il coordinatore ha detto: “Alla luce della possibilità che i vaccinati possono contagiarsi il concetto di immunità di comunità non è strettamente applicabile nella sua definizione classica, mentre più alta è la percentuale degli immunizzati più si riduce la circolazione virale”.

Locatelli ha però sottolineato che la possibile infezione anche per i vaccinati non deve compromettere l’adesione alla campagna di immunizzazione: “Oggi la maggior parte delle persone ricoverate è non vaccinata o ha ricevuto solo la prima dose. Quanto ci hanno offerto i vaccini, in termini di protezione da patologia grave, è straordinario.  Tutti gli studi parlano del 97% di protezione dal rischio di terapia intensiva o decesso. Che il vaccino non dia una copertura totale rispetto al semplice rischio di infezione lo abbiamo sempre detto. Ma ripeto: l’efficacia rispetto al rischio di andare in terapia intensiva o di morire è del 97%”, ha precisato.

Infine, sulla possibilità di una terza dose per alcune categorie, il coordinatore del Cts ha chiarito: “In questo momento abbiamo tre priorità: completare la copertura vaccinale degli ultra cinquantenni; dar corso alla protezione della fascia di età 12-18 anni in vista della riapertura delle scuole; prevedere la terza dose per i soggetti immunodepressi”.

fonte immagine: https://www.pexels.com/it-it/foto/persone-ragazza-carino-seduto-3992931/

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