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Vaiolo delle scimmie, arriva prima sequenza genomica

Sequenziati in Portogallo i primi campioni del virus del vaiolo delle scimmie. Ecco cosa ha scoperto il gruppo di ricercatori portoghesi.

Sequenziati in Portogallo i primi campioni del virus del vaiolo delle scimmie. Ecco cosa ha scoperto il gruppo di ricercatori portoghesi.

Un gruppo di ricercatori portoghesi ha ottenuto la prima sequenza genomica del vaiolo delle scimmie, il virus che sta preoccupando diversi paesi del mondo. Ecco cosa è emerso.

Vaiolo delle scimmie, prima sequenza dal Portogallo

In Portogallo sono stati sequenziati i primi campioni del virus del vaiolo delle scimmie. Ad ottenere la sequenza e a renderla pubblica online è stato un gruppo di ricerca del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Nazionale della Salute “Dottor Ricardo Jorge” (INSA) di Lisbona, guidato da João Paulo Gomes, in collaborazione con i colleghi del Laboratorio Nazionale di Riferimento delle Infezioni Sessualmente Trasmesse.

Il genoma del virus è stato sequenziato da un campione prelevato a un paziente maschio il 4 maggio scorso. Il team di ricerca ha confermato che è coinvolto il ceppo dell’Africa occidentale del virus, meno aggressivo e letale rispetto a quello del Congo / Africa centrale, che ha una mortalità del 10 percento. Inoltre, i ricercatori hanno riscontrato un legame col ceppo circolato nel biennio 2018-2019. Il virus sarebbe infatti molto simile a quello che tra il 2018 e il 2019 aveva provocato casi in vari Paesi, tra cui Gran Bretagna, Singapore e Israele. Nel 2018, nel Regno Unito, furono registrati tre casi dopo che una persona tornata dalla Nigeria aveva infettato altri due membri della sua famiglia.

Per i casi segnalati finora (tranne uno) – registratisi in Australia, Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti – non sono stati, invece, stabiliti collegamenti di viaggio con le aree dove la malattia è endemica, ovvero l’Africa occidentale e centrale.

“Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, i casi sono stati identificati principalmente, ma non esclusivamente, tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini”, riferisce l’Oms che prevede un aumento dei casi: “ci saranno più casi di vaiolo delle scimmie identificati man mano che la sorveglianza si espande nei paesi non endemici”.

Gli esperti sottolineano, però, che la malattia non ha nulla a che vedere con l’omosessualità. Il rischio è identico per tutti e il contagio per via sessuale è solo una delle vie possibili. Il vaiolo delle scimmie si trasmette infatti anche attraverso le goccioline respiratorie e il contatto con oggetti contaminati.

In una nota l’Organizzazione mondiale della Sanità spiega che le azioni immediate “si concentrano sull’informazione di coloro che potrebbero essere più a rischio di infezione con informazioni accurate, al fine di fermare un’ulteriore diffusione”. “Le attuali prove disponibili suggeriscono che coloro che sono più a rischio sono coloro che hanno avuto uno stretto contatto fisico con qualcuno con il vaiolo delle scimmie, mentre sono sintomatici”, scrive l’Oms.

Altri sequenziamenti in corso

Anche ricercatori di altri Paesi stanno sequenziando campioni virali. Il sequenziamento di altri campioni è d’aiuto per confermare il sospetto degli esperti secondo cui una singola variante del vaiolo delle scimmie sia responsabile di tutti i casi dell’attuale epidemia. Tuttavia, come accaduto per il SARS-CoV-2, ormai ben studiato, non è facile collegare particolari mutazioni a cambiamenti nella trasmissibilità virale e ad altre caratteristiche del virus. Al momento, dunque, non è ancora possibile stabilire se il virus abbia accumulato mutazioni che lo rendono più facilmente trasmissibile da uomo a uomo. Parliamo oltretutto di un virus molto più grande del coronavirus, circa 200mila lettere di Dna rispetto alle 30mila di Rna del SARS-CoV-2.

L’origine dei contagi

Al momento ancora non è stata individuata l’origine dei contagi. Secondo gli esperti, però, i focolai sarebbero connessi ad alcuni rave party tenutisi nella Penisola Iberica, dove si concentra il maggior numero di casi: oltre 100 in Spagna e una quarantina in Portogallo. Una sessantina di casi, tra confermati e sospetti, si sono invece registrati nel Regno Unito. Solo qui i primi casi registrati all’inizio di maggio sono legati a viaggi in Nigeria.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/vaiolo-delle-scimmie-7217593/

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