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Variante covid: in Italia arriva la AY.4.2

Comparsa recentemente, la variante covid AY.4.2 è ancora poco conosciuta ma ha caratteristiche tali da far sospettare che sia molto probabilmente più aggressiva rispetto alla Delta.

La pandemia da covid sta sicuramente rallentando in Italia e questo soprattutto grazie alla campagna vaccinale, ma una nuova variante covid è arrivata nel nostro paese e attualmente è oggetto di studio. Comparsa recentemente, la variante covid AY.4.2 è ancora poco conosciuta ma ha caratteristiche tali da far sospettare che sia molto probabilmente più aggressiva rispetto alla Delta.

Comparsa recentemente, la variante covid AY.4.2 è ancora poco conosciuta ma sembra abbia caratteristiche che porterebbero gli studiosi a pensare che questa variante possa essere più aggressiva rispetto alla Delta, della quale è una sorta di discendente diretta. Al momento sono 1.860 le sequenze genetiche di questa nuova variante depositate nella banca internazionale Gisaid.

Analizzando le sequenze genetiche, gli esperti del Ceinge-Biotecnologie avanzate di Napoli, hanno notato che per la maggior parte provengono dalla Gran Bretagna, il Paese che per primo l’ha individuata grazie al suo massiccio programma di sequenziamento. I pochi casi di questa variante covid sono stati segnalati da una decina di Paesi, tutti europei, e fra questi c’è anche l’Italia. In Italia i casi segnalati di variante covid AY.4.2 nelle sequenze depositate sono nove e sono stati identificati fra settembre e ottobre.

Variante covid AY.4.2: caratterizzata da due mutazioni

A contraddistinguere la variante covid AY.4.2 sono due mutazioni, entrambe presenti nella proteina Spike che il virus utilizza per aggredire le cellule. Una mutazione, nota per essere apparsa più volte nella variante Delta, si chiama A222V, l’altra è la Y145H. ù

«Quanto queste mutazioni nella Spike possano incidere sulla maggiore aggressività è da definire», osserva Zollo.

L’ipotesi di alcuni ricercatori britannici, come Jeffrey Barrett del Wellcome Sanger Institute di Cambridge e Francois Balloux dell’University College di Londra, è che la nuova variante possa essere dal 10% al 15% più aggressiva della Delta. «I dati non sono ancora sufficienti per poter trarre conclusioni», osserva Zollo.

Quello che invece è chiaro fin da adesso è che le possibili azioni per contrastare eventuali varianti in grado di sfuggire ai vaccini sono almeno due: la prima potrebbe essere optare per farmaci in grado di bloccare l’ingresso del virus nelle cellule; la seconda punta a generare nuovi antivirali che blocchino la replicazione del virus nelle cellule.

Fonte immagine:https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-in-possesso-di-pallone-da-laboratorio-2280571/

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