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Variante Delta, cosa ha detto il premier Draghi

Possibile reintroduzione della quarantena per chi arriva in Italia dal Regno Unito se i casi di variante Delta dovessero aumentare. Lo ha detto il premier Mario Draghi.

Possibile reintroduzione della quarantena per chi arriva in Italia dal Regno Unito se i casi di variante Delta dovessero aumentare. Lo ha detto il premier Mario Draghi.

Al termine del G7, in conferenza stampa, il premier Mario Draghi ha risposto a una domanda sulla cosiddetta variante Delta, ossia la variante indiana del Covid-19.  Ecco cosa ha detto.

Variante Delta, quarantena per chi arriva dalla Gran Bretagna?

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha chiarito che se ci dovesse essere un aumento dei contagi da variante indiana, anche in Italia sarà reintrodotta la quarantena per chi arriva dall’Inghilterra, precisando che al momento la situazione è sotto controllo e non c’è necessità di questa misura: “Noi facciamo il tampone a chi entra in Italia. Se dovessero ricominciare ad aumentare i contagi, anche noi dovremmo reinserire la quarantena per chi arriva dall’Inghilterra, ma questa situazione al momento non c’è, non ci siamo ancora”, ha detto il premier.  

Rinviare le riaperture?

Attualmente la variante indiana è responsabile di 9 contagi su 10 nel Regno Unito, dove il 55,4% della popolazione ha ricevuto entrambe le dosi di vaccino. Il livello di trasmissibilità è di circa il 60% superiore alle altre varianti e in particolare a quella cosiddetta inglese (Alpha).

La preoccupazione per il dilagare dei contagi da variante Delta ha spinto Londra a valutare un mese in più di restrizioni rispetto alle riaperture previste.

Pertanto, durante la conferenza stampa, al premier italiano è stato chiesto se c’è, come nel Regno Unito, un ripensamento delle aperture considerando il rischio rappresentato dalla variante indiana: “Per ora non c’è motivo di pensare che questo possa succedere. Dipende molto dalla dimensione dei contagi, dovessero schizzare su i contagi… ma non è quello che vediamo in altri Paesi europei. Spagna e Grecia non mettono quarantena dall’Inghilterra, ma bisogna essere pronti a reagire in maniera tempestiva”, ha detto.

Intanto, da un’analisi della Coldiretti emerge che un’estate senza turisti inglesi costerebbe 1,5 miliardi all’Italia per le mancate spese nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.

I dati dicono che prima della pandemia i cittadini inglesi in viaggio in Italia durante i mesi di luglio, agosto e settembre erano oltre 2,1 milioni, con le mete privilegiate che sono le città d’arte. Tuttavia la Coldiretti precisa che gli inglesi apprezzano molto anche le campagne italiane e prestano particolare attenzione alla qualità dell’alimentazione per la quale destinano una quota elevata della spesa durante la vacanza.

“Gli effetti rischiano di farsi sentire anche dal venir meno della leva positiva del turismo sulle esportazioni nazionali con i turisti che al ritorno in patria cercano sugli scaffali i prodotti gustati durante il viaggio”, dice ancora la Coldiretti. “La Gran Bretagna – ha aggiunto – si classifica al quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e bevande dopo Germania, Francia e Stati Uniti”. “Dopo il vino, con il prosecco in testa, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti in Gran Bretagna ci sono i derivati del pomodoro, ma rilevante è anche il ruolo della pasta, dei formaggi, salumi e dell’olio d’oliva e il flusso di Grana Padano e Parmigiano Reggiano”, ha concluso.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/corona-coronavirus-virus-sangue-5174671/

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