Antonino Cannavacciuolo è uno degli chef più famosi, ma anche più ricchi d’Italia. Scopriamo di più sul noto giudice di MasterChef Italia.
Antonino Cannavacciuolo è uno degli chef italiani piú amati grazie alla sua partecipazione, in veste di giudice o conduttore, a diversi programmi tv dedicati alla cucina: MasterChef, Cucine da Incubo, Antonino Chef Academy e O’ Mare Mio. Ma non solo. Il noto chef è impegnato in numerose attività, che immaginiamo gli fruttino un ottimo guadagno. Scopriamo insieme quali sono. Prima però conosciamolo meglio.
Chi è Antonino Cannavacciuolo
Nato a Vico Equense, in provincia di Napoli, nel 1975, Cannavacciuolo muove i primi passi nel campo della ristorazione nel 1994, dopo il diploma in Cucina presso la scuola alberghiera I.S.I.S. “F. De Gennaro”.
Dopo aver maturato diverse esperienze nella penisola sorrentina, lo chef si trasferisce per un periodo in Francia, dove inizia a collaborare con due ristoranti dell’Alsazia, l’Auberge dell’Ile di Illhaeusern e il Buerehiesel di Strasburgo.
A 23 anni, nel 1999, insieme alla moglie, Cinzia Primatesta, assume la gestione della dimora storica Villa Crespi a Orta San Giulio sul Lago d’Orta, in Piemonte, di cui Cannavacciuolo ricopre il ruolo di chef patron. Il relais ospita un albergo a cinque stelle e un ristorante da due stelle Michelin.
La prima stella Michelin viene conferita a Cannavacciuolo nel 2003; nel 2006 riceve la seconda.
Il suo approdo in TV risale al 2013, quando diventa conduttore del programma Cucine da incubo. Successivamente, dopo essere stato ospite in due puntate della quarta stagione di MasterChef Italia, entra a far parte del cast della quinta stagione della trasmissione (2015-2016) come quarto giudice, andando ad aggiungersi a Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Carlo Cracco.
Da lì altri programmi (’O mare mio, Ci pensa Antonino, Celebrity MasterChef Italia, MasterChef All Stars Italia, Antonino Chef Academy) e numerose ospitate in varie trasmissioni televisive e radiofoniche.
Ieri sera su Sky è andata in onda la prima puntata della nuova stagione di MasterChef Italia. Anche quest’anno Cannavacciuolo è nel cast dell’amato programma come giudice, insieme a Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli.
Quanto guadagna Antonino Cannavacciuolo?
Oltre ai programmi tv, lo chef campano ha prestato il volto anche a diverse pubblicità ed è spesso ospite in televisione. Inoltre, ha tre ristoranti 4 stelle Michelin: Villa Crespi e Cannavacciuolo Café & Bistrot a Novara e Bistrot Cannavacciuolo a Torino, tutti gestiti dalla società Ca.Pri di proprietà sua e della moglie Cinzia. Insieme a Carlo Cracco, ai fratelli Alajmo e ai fratelli Cerea è uno degli chef più ricchi d’Italia.
Nel 2018, solo con il fatturato di Villa Crespi, Cannavacciuolo ha guadagnato 9,9 milioni di euro, salendo al terzo posto nella classifica degli chef d’Italia con maggiore fatturato.
Se si considera che i bistrot da lui gestiti propongono menù di degustazione a partire da 75 euro a persona, si può solo immaginare a quanto ammonti il guadagno dello chef, a cui vanno aggiunti i cachet che riceve per i programmi a cui partecipa in qualità di giudice e presentatore, in onda su Tv8, Nove e Sky, su tutti MasterChef.
Non si conoscono i termini del contratto di Antonino Cannavacciuolo per MasterChef Italia. Tuttavia, se ci si basa sugli incassi dei colleghi chef per lo stesso programma in Australia – per i quali si parla di accordi per ben 1,5 milioni di dollari per ciascun giudice, con un contratto garantito per due anni – ci si può fare un’idea. Ipotizziamo che lo stipendio dei giudici italiani per MasterChef Italia sia più basso, ma comunque considerevole.
Oltre ad essere chef, imprenditore e giudice tv, Antonino Cannavacciuolo ha scritto anche diversi libri a tema culinario: “In cucina comando io”; “Pure tu vuoi fare lo chef?”; “Il piatto forte è l’emozione. 50 ricette dal Sud al Nord”; “Mettici il cuore. 50 ricette per la cucina di tutti i giorni”, “A tavola si sta insieme. I menu d’autore per le tue serate in compagnia”. Quindi, ai guadagni derivanti dalle altre sue attività, vanno aggiunti anche gli introiti derivati dai diritti d’autore sulle vendite.
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