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Dieta del gruppo sanguigno: di cosa si tratta?

La dieta del gruppo sanguigno è uno dei modelli alimentari più popolari tra quelli in circolazione, ma ha davvero senso? Vediamo insieme di cosa si tratta.

La dieta del gruppo sanguigno è uno dei modelli alimentari più popolari tra quelli in circolazione, ma ha davvero senso? Vediamo insieme di cosa si tratta.

Avrete sicuramente sentito parlare della cosiddetta dieta del gruppo sanguigno, tra i regimi alimentari più popolari. Scopriamo insieme di che cosa si tratta e, soprattutto, se funziona davvero.

Che cos’è la dieta del gruppo sanguigno?

La dieta del gruppo sanguigno è un regime alimentare con finalità salutistiche e dimagranti secondo cui vi è una connessione tra gruppo sanguigno e alimentazione e le persone dovrebbero scegliere cosa mangiare in base al proprio gruppo sanguigno: A, B, 0 o AB, in quanto esso può incidere pesantemente sul rapporto tra alimenti e metabolismo.

Questo modello nutrizionale fa la sua comparsa nel 1996 con la pubblicazione del libro “Eat Right 4 Your Type” (La vera dieta dei gruppi sanguigni. Come scegliere gli alimenti per raggiungere il peso ideale, vivere più sani e più a lungo, Sperling & Kupfer 2016), del naturopata italo americano Peter D’Adamo, che è stato tradotto in decine di lingue e ha riscosso un grande successo editoriale vendendo oltre 7 milioni di copie nel mondo.

In Italia questa dieta è divenuta popolare grazie alla versione proposta dal medico e autore di libri Piero Mozzi.

Questo regime alimentare distingue gli alimenti in benefici, neutri e nocivi in base a ogni gruppo sanguigno. I cibi nocivi sono ovviamente quelli da evitare, o per lo meno da ridurre, perché nel tempo potrebbero provocare danni all’organismo, dando origine a patologie anche serie.

La dieta del gruppo sanguigno parte dalla considerazione che i diversi gruppi sanguigni sono comparsi nella storia evolutiva umana in momenti differenti e che le comparse successive siano il risultato delle abitudini alimentari seguite dai nostri antenati in quel periodo. Secondo quanto sostenuto da D’Adamo nel suo libro, il gruppo sanguigno più antico sarebbe il gruppo 0, che era prevalente negli esseri umani che vivevano come cacciatori-raccoglitori, i quali si sarebbero nutriti soprattutto di carne e meno di vegetali. Il gruppo A sarebbe comparso più tardi, quando l’alimentazione sarebbe stata soprattutto a base di frutta e verdura coltivata. Il gruppo B, invece, sarebbe stato diffuso nelle popolazioni di nomadi allevatori che sarebbero stati grandi consumatori di latte e derivati. Infine, il gruppo AB sarebbe un mix tra le abitudini alimentari del gruppo A e del gruppo B.

Secondo i sostenitori della dieta dei gruppi sanguigni, i diversi antigeni presenti sulla superficie dei globuli rossi, e scoperti anche nell’intestino, sarebbero espressione dell’evoluzione umana e responsabili della diversa capacità digestiva di un soggetto.

Il gruppo sanguino sarebbe dunque un fattore da considerare nella scelta degli alimenti, per poter ottenere più benefici dal cibo e vivere in salute e più a lungo.

Cosa mangiare?

Nel libro di D’Adamo vengono fornite indicazioni nutrizionali a seconda del gruppo sanguigno di appartenenza. Per il gruppo 0 viene proposta una dieta a base di tanta carne e povera di cereali, mentre per il gruppo A si suggerisce una dieta a base di vegetali. Al gruppo B è invece consigliata una dieta a base di latte e derivati. Infine, coloro che appartengono al gruppo AB possono scegliere una dieta “intermedia” tra la dieta del gruppo A e del gruppo B.

Funziona davvero?

Scientificamente non è mai stato provato che i diversi gruppi sanguigni siano stati una conseguenza dei diversi stili alimentari, né che i diversi antigeni influiscono sulle proprietà nutrizionali degli alimenti.

Allo stesso modo, non è mai stato dimostrato alcun legame tra uno specifico gruppo sanguigno ed effetti dei cibi sulla salute, sebbene la dieta del gruppo sanguigno abbia molti sostenitori.

Non vi sono studi clinici, né revisioni sistematiche della letteratura che dimostrano benefici della dieta dei gruppi sanguigni sulla salute, nonostante i seguaci di questo regime alimentare dichiarino di sentirsi meglio e affermino che esso promuova la salute e diminuisca il rischio di sviluppare malattie croniche come quelle cardiovascolari.

É vero che, se ipocalorica, la dieta dei gruppi sanguigni aiuta a perdere peso, ma l’effetto non è dovuto alla scelta degli alimenti in base al gruppo sanguigno, è il semplice risultato del deficit calorico. Se si eliminano zuccheri e prodotti lavorati, cereali raffinati e cibi grassi e si aumenta il consumo di frutta e verdura o la varietà degli alimenti portati in tavola, il dimagrimento è assicurato, ma esso è solo il risultato di un’alimentazione sana ed equilibrata.

Il successo di questa dieta è da attribuirsi anche dalla circolazione di fake news alimentari sul web.

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fonte immagine: https://pixabay.com/it/vectors/sangue-gruppo-sanguigno-salute-1968458/

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