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Achille Lauro: il terzo quadro dedicato agli incompresi

Achille Lauro continua a stupire a Sanremo con i suoi quadri. Nella terza serata omaggia gli incompresi. Accanto a lui Emma Marrone e Monica Guerritore.

Achille Lauro è stato il protagonista della terza serata di Sanremo con un quadro in cui pone l’accento sugli incompresi. Insieme a lui, hanno partecipato l’attrice Monica Guerritore che ha presentato un breve monologo di Penelope ed Emma Marrone, che ha duettato con Achille Lauro nel pezzo ‘Penelope’. In queste serate e con i suoi quadri, Achille Lauro ha reso omaggio al mondo dell’arte, dello spettacolo e della cultura praticamente azzerato dalla pandemia. Tuttavia, nei suoi messaggi Achille Lauro porta altro, aggiunge messaggi importanti come quello di ieri, rivolto agli incompresi.

Fonte Immagine: https://www.instagram.com/p/CMA-z1IByrQ/

La scenografia e i costumi

Achille Lauro per la sua performance ha scelto il brano Penelope, accompagnato da una scenografia che ricordava un tempio greco, e lui stesso si è mostrato nelle fattezze di una statua greca. Il tutto è stato curato da Achille Lauro stesso nei panni di direttore artistico e Nicolò Cerioni, mentre i costumi e make up erano firmati, anche ieri sera, dalla maison Gucci.

Il testo della performance di Achille Lauro

Sono il Pop.
Presente, passato.
Tutti, Nessuno.
Universale, censurato.
Condannato ad una lettura disattenta,
Superficiale.
Imprigionato in una storia scritta da qualcun altro.
Una persona costruita sopra la tua persona.
Divento banale, mi riducono ad un’idea.
Antonomasia di quelli come me.
Rinchiudere una persona in un disegno.
Ma io ero molto di più.
Il pregiudizio è una prigione.
Il giudizio è la condanna.
Dio benedica gli incompresi.

Il monologo di Monica Guerritore

“Da quando sono morta ho imparato cose che avrei preferito non sapere, come quando si origlia dietro le porte. Ulisse mi ha raggirata, sostiene qualcuno. Si sapeva che era scaltro e bugiardo, ma non avrei mai pensato che avrebbe usato la sua astuzia anche con me. Non gli ero stata fedele? Non avevo aspettato, vincendo la tentazione, quasi un impulso naturale a comportarmi in un altro modo? Cosa ho raccolto? Sono diventata una leggenda, un bastone con cui colpire altre donne, che non avrebbero saputo essere oneste, pazienti come me. Ma io avrei solo voluto gridare: “Non seguite il mio esempio”. Ma io non sono più. Non ho più voce con cui parlare, non riesco a farmi capire nel vostro mondo fatto di corpi, di lingue, di dita. Non c’è nessuno che mi ascolta dall’altra parte del fiume, e se qualcuno dovesse raccogliere il mio bisbiglio, lo confonderà con le ebrezze che soffiano tra i giunchi secchi, con il volo dei pipistrelli al crepuscolo, con un brutto sogno”.

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FONTE IMMAGINE: https://www.instagram.com/p/CMA-fsIBXV1/

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