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Addio a Maurizio Costanzo, icona della tv

È venuto a mancare a 84 anni il giornalista e conduttore tv Maurizio Costanzo. Era ricoverato da una settimana alla clinica Paideia di Roma.

È venuto a mancare a 84 anni il giornalista e conduttore tv Maurizio Costanzo. Era ricoverato da una settimana alla clinica Paideia di Roma.

Si è spento a Roma, all’età di 84 anni, il giornalista, conduttore tv, autore e sceneggiatore Maurizio Costanzo. Era ricoverato da una settimana nella clinica Paideia, nel quartiere Parioli. A diffondere la notizia, il suo ufficio stampa.

Addio a Maurizio Costanzo

È giunta improvvisa la notizia della scomparsa di Maurizio Costanzo. A comunicarla è stato il suo ufficio stampa. Il giornalista e conduttore tv era ricoverato da diversi giorni nella clinica Paideia a Roma. Dalla sua camera della casa di cura aveva seguito il festival di Sanremo. L’autore e conduttore tv aveva alle spalle un’operazione a cuore aperto ed era stato ricoverato più volte per i problemi al cuore.

La camera ardente sarà allestita sabato e domenica presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio. I funerali si svolgeranno lunedì 27 febbraio, alle 15, presso la chiesa degli Artisti in Piazza del popolo.

La carriera di Maurizio Costanzo

Maurizio Costanzo era nato a Roma il 28 agosto 1938. In carriera ha firmato decine di programmi radiofonici e televisivi, ma anche commedie teatrali, tra cui si ricordano “Il marito adottivo” e “Vuoti a rendere”. È stato anche co-ideatore del personaggio di Fracchia, creato e portato al successo da Paolo Villaggio, attore da lui scoperto nel 1967 in un cabaret di Roma. Nel 1966 ha firmato il testo della canzone “Se telefonando”, portata al successo da Mina. Il brano fu scritto insieme con Ghigo De Chiara, con musica di Ennio Morricone.

Costanzo ha preso parte anche alla sceneggiatura di alcuni film, quattro dei quali diretti da Pupi Avati: “Bordella” (1976), “La casa dalle finestre che ridono” (1976), “Tutti defunti… tranne i morti” (1977) e “Zeder” (1983). Nel 1977 ha contribuito alla stesura della sceneggiatura del film di Ettore Scola “Una giornata particolare”, con protagonisti Sophia Loren e Marcello Mastroianni.

La grande popolarità per Costanzo è arrivata nel 1976, quando in Rai conduceva il talk-show “Bontà loro”, e si è poi rafforzata negli anni grazie ad un altro talk show di successo “Maurizio Costanzo show“, in onda dal 1982 su Mediaset. Tra i suoi programmi più noti, anche Buona domenica.

Prima ancora che autore e conduttore tv, Maurizio Costanzo è stato un giornalista. A 18 anni è diventato cronista nel quotidiano romano “Paese Sera”. A soli 22 anni ha assunto l’incarico di caporedattore della redazione romana del settimanale Grazia. Qualche anno più tardi ha esordito come autore radiofonico.

Nel 1978 inizia la sua collaborazione con la Rizzoli e assume la direzione de “La Domenica del Corriere”. L’anno successivo viene incaricato di dirigere il nuovo quotidiano popolare “L’Occhio”, dal quale però si dimette nell’81 dopo esser stato coinvolto nello scandalo della Loggia P2, figurava infatti nella lista degli iscritti. In un’intervista al Corriere della Sera, in merito alla questione, Costanzo aveva parlato di un “grosso errore”, “ma gli errori fanno bene e fanno crescere”, aveva aggiunto. “Non credo a chi dice di non averne mai fatti, che fesseria. Però c’è anche chi, di grossi errori, ne fa due o tre. Io uno: e lo ammetto”, aveva concluso.

Qualche anno dopo aveva fondato la società di produzione Fortuna Audiovisivi e, da quel momento in poi, aveva iniziato ad alternarsi alla conduzione di programmi radiofonici e programmi televisivi.

In qualità di giornalista il suo nome è legato anche alla lotta alla mafia. Amico del giudice Giovanni Falcone, ospite in diverse sue trasmissioni, Costanzo è sempre stato in prima linea contro la criminalità organizzata. In seguito all’omicidio di Libero Grassi realizzò con Michele Santoro una maratona Rai-Fininvest contro la mafia. Si ricorda inoltre la scena in cui bruciò in diretta una maglietta con scritto “Mafia made in Italy”. Per via del suo impegno contro la mafia rimase anche vittima di un attentato. Era il 14 maggio 1993, una Fiat Uno imbottita di novanta chilogrammi di tritolo esplose a Roma in via Ruggero Fauro mentre transitava un’auto con a bordo Costanzo e la moglie Maria De Filippi che restarono incolumi.

Nella sua lunga carriera di autore e giornalista, Costanzo ha scritto anche numerosi libri, tra i quali ricordiamo: “Chi mi credo di essere” (2004, in collab. con G. Dotto), “E che sarà mai?” (2006), “La strategia della tartaruga” (2009), “Sipario! 50 anni di teatro”. “Storia e testi” (2015), “Vi racconto l’Isis* (2016) e “Smemorabilia”. L’ultimo, “Catalogo sentimentale degli oggetti perduti”, è del 2022.

La vita privata

Maurizio Costanzo è stato sposato quattro volte. Il primo matrimonio con Lori Sammartini, di quattordici anni più grande di lui, risale al 1963.

Dieci anni dopo ha sposato la giornalista Flaminia Morandi, da cui ha avuto due figli, Camilla e Saverio.

Quattordici anni più tardi è convolato a nozze con la conduttrice televisiva Marta Flavi.

Infine, il 28 agosto 1995 si è unito in matrimonio con l’attuale moglie Maria De Filippi, conosciuta nel 1989 durante un convegno sulla pirateria cinematografica a Venezia.

Nel 2002 la coppia ha preso in affido un bambino di 10 anni, Gabriele, poi definitivamente adottato nel 2004.

I messaggi di cordoglio

La notizia della scomparsa di Maurizio Costanzo è stata accolta con dispiacere da amici e colleghi, ma anche da rappresenti dello Stato.

“Ci lascia Maurizio Costanzo: icona del giornalismo e della tv, che ha saputo raccontare anni difficili con coraggio e professionalità. Grazie per aver portato nelle case degli italiani cultura, simpatia e gentilezza. Un pensiero a sua moglie Maria e ai suoi cari. Buon viaggio”, ha scritto su Twitter la premier Giorgia Meloni.

“Ha rivoluzionato la comunicazione e la tv in Italia, senza mai mettere da parte l’impegno civile fino a sfidare senza paura la mafia, rischiando la sua stessa vita. Con Maurizio Costanzo se ne va un pezzo di storia culturale del nostro Paese”, ha scritto, sempre su Twitter, Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle.

“Un pezzo di storia del giornalismo, un pilastro della tv italiana che se ne va. Addio a Maurizio Costanzo, non ti dimenticheremo”, è stato invece il commento del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

“È terribile, è morto nostro padre, mio padre, tuo padre, l’inventore della nostra tv, quella con tanti ospiti, quella con diverse voci”, ha detto lo storico dell’arte e sottosegretario Vittorio Sgarbi che ha appreso della notizia della morte di Maurizio Costanzo mentre era collegato con La7 a L’Aria Che Tira, programma di Myrta Merlino.

Tantissimi i messaggi di cordoglio da parte di personaggi della TV.

“Ho sempre pensato che questo giorno non sarebbe arrivato mai. Per la persona che sei, la cultura che hai sempre elargito e la tua sagace ironia, questo paese perde TANTISSIMO. Abbraccio infinitamente Maria, Gabriele, Camilla e Saverio. Eri Vita. Buon viaggio”, ha scritto ad esempio Simona Ventura.

“È un grande dolore. Ci conoscevamo da sempre, gli volevo bene. Ciao, Maurizio”, queste invece parole di Gianni Morandi.

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