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App 18: ecco come cambierà il bonus nel 2023

App 18, ovvero il bonus di 500 euro destinato ai 18enni, introdotto nel 2016 dal governo Renzi, sarà ridefinito. Vediamo le ipotesi sul tavolo.

App 18, ovvero il bonus di 500 euro destinato ai 18enni, introdotto nel 2016 dal governo Renzi, sarà ridefinito. Vediamo le ipotesi sul tavolo.

Nelle ultime ore si è molto discusso dell’App 18, ovvero del bonus di 500 euro destinato ai 18enni, ormai attivo dal 2016, e del fatto che il governo Meloni fosse intenzionato ad abolirlo. Le cose però non stanno così, come ha puntualizzato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: il bonus non sarà abolito, ma revisionato e forse cambierà nome. Ecco le ipotesi sul tavolo.

App 18: il bonus sarà riformulato

“Dire che il governo vuole abolire la 18App è una fake news. Va modificata perché mostra criticità, ma dire che la cancelliamo è falso”, con queste parole il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha smentito le indiscrezioni delle ultime ore secondo cui il bonus destinato ai giovani, introdotto dal governo Renzi nel 2016 sarà cancellato dal nuovo esecutivo. Ad ogni modo, è certo che l’incentivo subirà una drastica revisione. La maggioranza ha infatti richiesto, attraverso un emendamento alla manovra, firmato da tutto il centrodestra, di ridefinire il bonus.

Il Governo, come annunciato dallo stesso ministro Sangiuliano, ha intenzione di tramutare il bonus del valore di 500 euro in una “carta cultura” limitando però il numero dei beneficiari. A tal fine sarà introdotto come requisito una soglia massima di Isee entro cui rientrare così da “escludere persone appartenenti a famiglie con redditi elevati”, ha spiegato il ministro.

La decisione è scaturita dall’uso improprio che si è fatto dell’incentivo e dalla ricorrenza di truffe. Stando a quanto riferito dall’esecutivo, in molti casi il bonus è stato convertito in denaro contante o usato per l’acquisto di beni non conformi alla norma.

Le modifiche

Al fine di contrastare le truffe e risolvere le criticità legate al bonus, il Governo sta pensando di apportare due modifiche principali. La prima riguarda, come detto, l’introduzione di un tetto Isee. Chiaramente, dato che i neodiciottenni non hanno un reddito proprio indipendente, il valore farà riferimento all’intero nucleo familiare a cui il soggetto appartiene.  Al momento ancora non è stata ipotizzata e quindi discussa una cifra massima, ma l’obiettivo è riservare il beneficio economico a coloro che appartengono a un ceto medio-basso.

La seconda modifica riguarda “l’attribuzione di criteri più trasparenti ed equi, perché c’è anche il tema sociale”, ha spiegato il presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone. A tal proposito, Fratelli d’Italia ha recentemente annunciato di voler convocare tutte le categorie coinvolte a inizio anno per “definire insieme le linee della nuova carta cultura”.

La maggioranza intende reindirizzare tutti i 230 milioni di euro destinati finora alla 18App al finanziamento di una misura analoga e sostitutiva, per sostenere le famiglie nel consumo di beni e servizi culturali. Così facendo, secondo Mollicone, si potrebbero impedire frodi per un valore complessivo di 9 milioni di euro.

“Si deve fare una riflessione”, ha detto il ministro Sangiuliano. Le truffe sono troppe e quindi “è necessario ridefinirla e rinominarla (la 18App, ndr), affinché questo strumento diventi realmente una modalità di consumi culturali per i giovani orientandoli alla lettura di libri, alla visita di mostre, ai corsi di lingua e alla musica”, ha aggiunto.

I capigruppo di Forza Italia al Senato e alla Camera, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, si sono mostrati favorevoli alle intenzioni del ministro Sangiuliano riguardo all’iniziativa: “Apprezziamo la proposta del ministro Gennaro Sangiuliano di realizzare una vera Carta della cultura che superi ed elimini ogni criticità del passato. I 230 milioni destinati all’App18 dovranno dunque restare indirizzati a una misura analoga e sostitutiva”, hanno detto, aggiungendo che “Forza Italia rimane in attesa della riformulazione dell’emendamento che in questa legge di stabilità fissi le nuove regole, al fine di fugare ogni malevola e arbitraria interpretazione sul tema, e che introduca in questa stessa legge di Bilancio la nascita a gennaio 2023 della nuova ‘carta della cultura’”.

fonte immagine: https://www.facebook.com/18app/photos/pb.100064210080479.-2207520000./852651041808238/?type=3

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