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Conte ha firmato il nuovo Dpcm

E’ pronto per essere pubblicato il testo con le nuove misure anti-Covid. Previsto coprifuoco dalle 22 e stop agli spostamenti nelle Regioni rosse.

E’ pronto per essere pubblicato il testo con le nuove misure anti-Covid. Previsto coprifuoco dalle 22 e stop agli spostamenti nelle Regioni rosse.

Dopo la mezzanotte – al termine di lunghe ore di riunione tra il premier Conte, i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e il sottosegretario alla presidenza della Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, è arrivata la firma del nuovo Dpcm contenente ulteriori misure restrittive anti-Covid. Il testo è pronto per essere pubblicato in Gazzetta già oggi 4 novembre.

I nuovi provvedimenti saranno validi da giovedì 5 novembre al 3 dicembre 2020, come recita il testo del nuovo Dpcm:“Le disposizioni del presente decreto si applicano dalla data del 5 novembre 2020, in sostituzione di quelle del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 ottobre 2020, e sono efficaci fino al 3 dicembre 2020”.

Regioni divise in tre aree

Come aveva già anticipato Conte durante il suo intervento di ieri alla Camera, nel nuovo provvedimento sono indicate “tre aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive”. In pratica le Regioni verranno suddivise in tre aree sulla base del grado di criticità: aree ad alto rischio (zona rossa), aree a rischio medio-alto (zona arancione) e aree a rischio moderato (zona gialla).

“Gli scenari di rischio – ha chiarito il premier – tengono conto delle valutazioni dell’Istituto superiore di sanità e del Consiglio Superiore di Sanità, basate su 21 parametri (tra i quali il numero dei casi sintomatici, i ricoveri, i casi nelle Rsa, la percentuale di tamponi positivi, il tempo medio tra sintomi e diagnosi, il numero di nuovi focolai, l’occupazione dei posti letto  sulla base dell’effettiva disponibilità)”.

Sarà un’ordinanza del Ministero della Salute a stabilire l’inserimento delle Regioni nelle diverse fasce.

Le Regioni hanno chiesto di effettuare la valutazione del rischio epidemiologico in collaborazione con i dipartimenti di prevenzione regionali.

Cosa prevede il nuovo Dpcm

Per cominciare, il nuovo Dpcm prevede il coprifuoco a livello nazionale dalle 22 alle 5: “Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”, si legge nel testo.

Il nuovo provvedimento stabilisce inoltre il divieto di spostamenti nelle aree ad alto rischio, cioè quelle che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell’Istituto superiore di sanità. Nelle aree caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di massima gravità “è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori”. Questa misura sarà adottata con ordinanze del ministro della Salute e può riguardare intere “Regioni o parti di esse”.  Nelle zone che rientrano nello scenario 4 sta sono vietati anche gli spostamenti “all’interno dei medesimi territori”, quindi a livello comunale e provinciale.

Nelle aree ad alto rischio chiusi anche i negozi e i mercati. “Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari”, si legge all’articolo 1 ter del Dpcm.

Stop anche alle attività di bar e ristorazione – salvo la consegna a domicilio e l’asporto consentito fino alle 22 – e alle attività sportive, comprese quelle presso centri e circoli sportivi, anche se svolte all’aperto.

Nei territori nazionali non soggetti a ulteriori restrizioni, invece, i circoli sportivi non saranno chiusi, come nelle zone rosse, ma sarà vietato l’uso degli spogliatoi, come ricorda l’articolo 1, comma f: “Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi. Ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana, con la prescrizione che è interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti circoli”.

Nelle zone rosse è consentita, invece, l’attività motoria “in prossimità della propria abitazione”, purché “nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di mascherine” e l’attività sportiva “esclusivamente all’aperto e in forma individuale”.

Potranno restare aperti parrucchieri e barbieri anche nelle aree rosse. Non apriranno invece i centri estetici, i musei, le sale bingo e quelle scommesse.

Nelle aree arancioni, ossia a rischio medio-alto , i negozi restano aperti, ma chiudono bar e ristoranti. Inoltre, in queste zone è limitato “ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza”, eccetto per esigenze di lavoro, studio, salute e necessità.

Nel testo provvisorio si prevede inoltre che “nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, e punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole”. 

Sul fronte trasporti, il nuovo Dpcm stabilisce che a livello nazionale “è vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza” e che “a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale, con esclusione del trasporto scolastico dedicato, é consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento”.

In merito al divieto di assembramento e alla possibilità di chiudere strade e piazze, la norma asserisce che “delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, puo’ essere disposta per tutta la giornata o in determinate fasce orarie la chiusura al pubblico, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.

Altra misura inclusa nel nuovo Dpcm riguarda lo smart working. Si raccomanda l’utilizzo ai massimi livelli possibili della modalità di lavoro agile, sia nella Pubblica amministrazione sia nel settore privato, e ingressi differenziati del personale. Nello specifico, le pubbliche amministrazioni, fatta eccezione per il personale sanitario e per chi è impegnato nell’emergenza, dovranno assicurare “le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività del servizio erogato” e “con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della pubblica amministrazione”.  Spetta a ciascun dirigente il compito di garantire il massimo livello di smart working.

Anche ai datori di lavoro privati è “fortemente raccomandato” l’utilizzo della modalità di lavoro agile.

Il nuovo Dpcm stabilisce, inoltre, l’obbligo della mascherina alle scuole elementari e medie, anche quando i bambini sono seduti al banco. “L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza con uso obbligatorio di dispostivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina”, recita il testo.

Il decreto firmato da Conte prevede la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori. Nelle zone rosse si ricorrerà alla didattica a distanza anche per i ragazzi della seconda e terza media: “Ferma la possibilità di svolgimento in presenza dei servizi educativi per l’infanzia e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado, le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente con modalità a distanza”, recita il testo.

Tra i provvedimenti inseriti nel nuovo decreto anche lo stop ai servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana. Il Dpcm fa salve le crociere in atto entro l’8 novembre e consente alle navi di bandiera estera impiegate in servizi di crociera l’ingresso nei porti italiani esclusivamente ai fini della sosta ‘inoperosa’.

Infine, il nuovo Dpcm ferma anche i concorsi, tranne per personale della sanità.  E’ prevista, si legge nel testo “la sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica ovvero in cui la commissione ritenga di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile”.

fonte immagine: https://twitter.com/GiuseppeConteIT/status/1321048075234877442/photo/1

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