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Coronavirus, nuovo Decreto: ecco le attività sospese

Il Presidente Conte, ieri 22 marzo, ha firmato un nuovo Decreto con cui viene rallentata la produzione a causa del Coronavirus. Aperte solo attività essenziali.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ieri 22 marzo, ha firmato un nuovo Decreto, per determinare nuove misure per l’emergenza coronavirus , con cui di fatto viene rallentata la produzione in Italia. Resteranno aperte soltanto le attività essenziali, mentre chiuderanno tutte le altre. La decisione è arrivata dopo il forte pressing esercitato da alcuni Governatori del Centro-Nord e dai sindacati, volto a tutelare la salute di quanti più lavoratori possibili.

Le attività che resteranno aperte

Oltre a farmacie, supermercati e raccolta rifiuti, proseguiranno la loro attività anche edicole, tabaccai, carta stampata, comunicazione e call center. Potranno continuare a lavorare anche badanti e colf, oltre ai portinai. Tra le filiere ritenute essenziali e che dunque potranno proseguire la propria attività figurano quelle legate ai settori farmaceutico, alimentare e legno. Semaforo verde poi per le industrie che realizzano prodotti chimici, materie plastiche e gomma, oltre alle raffinerie.

Nel nuovo Dpcm del Governo Conte restano escluse inoltre le imprese legate alla realizzazione di impianti elettrici e che operano nel settore della logistica. Resteranno regolarmente aperti anche gli uffici di Poste, istituti bancari, assicurativi e finanziari, senza dimenticare gli studi dei professionisti (architetti, ingegneri, avvocati e commercialisti).

Ecco qui l’elenco completo delle attività che continueranno ad essere aperte.

Sindacati minacciano lo sciopero generale

Nonostante la firma sul nuovo Decreto posta dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i sindacati in queste ore stanno minacciando lo sciopero generale qualora restino aperte un numero considerevole di fabbriche nel Paese, non garantendo di conseguenza la sicurezza dei lavoratori. Alle sigle sindacali ha risposto il Presidente di Confindustria Boccia, sottolineando che il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri di fatto chiude il 70 per cento delle aziende produttive, a fronte di un 30 per cento che resterà invece aperto.

Il Decreto lascia inoltre alle imprese tre giorni di tempo (scadenza entro il 25 marzo) per completare le attività definite necessarie, come ad esempio la spedizione delle merci già avviata. A partire dal 25 marzo, dunque, le aziende non ritenute indispensabili saranno costrette a chiudere. Infine, nel testo del Decreto viene specificato che le imprese chiuse potranno continuare la propria attività sfruttando l’opzione dello smart working .

FONTE FOTO:www.facebook.com/GiuseppeConte64/photos/a.385574775257827/875131222968844/?type=3&theater

4 risposte su “Coronavirus, nuovo Decreto: ecco le attività sospese”

Amministro da dieci anni a questa parte numerosi condomini, attraverso azioni on line dal mio ufficio professionale, attraverso il quale gestisco tutte le incombenze previste dalla legge sul condominio, ivi compresa l’ultima in vigore. Ho chiuso l’accesso all’ufficio a tutta la mia clientela. Vorrei adesso sapere se io stesso posso accedere dalla mia abitazione all’ufficio stesso, esercitando l’attività da solo, in collegamento con banche, uffici finanziari, agenzia delle entrate, fornitori vari. Studioamm del dott. Marco Radicchi.

Sopra viene citato che gli studi dei professionisti rimangono aperti; secondo la mia esperienza nella zona dove vivo, sinceramente non ho intenzione di tenere aperto l’ufficio al pubblico. Basta davvero poco, che nel giro di pochi giorni si è in ospedale.

Amministro da dieci anni a questa parte numerosi condomini, attraverso azioni on line dal mio ufficio professionale, attraverso il quale gestisco tutte le incombenze previste dalla legge sul condominio, ivi compresa l’ultima in vigore. Ho chiuso l’accesso all’ufficio a tutta la mia clientela. Vorrei adesso sapere se io stesso posso accedere dalla mia abitazione all’ufficio stesso, esercitando l’attività da solo, in collegamento con banche, uffici finanziari, agenzia delle entrate, fornitori vari. Studioamm del dott. Marco Radicchi.

Sopra viene citato che gli studi dei professionisti rimangono aperti; secondo la mia esperienza nella zona dove vivo, sinceramente non ho intenzione di tenere aperto l’ufficio al pubblico. Basta davvero poco, che nel giro di pochi giorni si è in ospedale.

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