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Covid, verso riduzione del green pass a sei mesi

In attesa della cabina di regia prevista per giovedì 23 dicembre, vediamo quali sono le possibili restrizioni che il Governo potrebbe introdurre per contenere i contagi di Covid in vista delle festività.

In attesa della cabina di regia prevista per giovedì 23 dicembre, vediamo quali sono le possibili restrizioni che il Governo potrebbe introdurre per contenere i contagi di Covid in vista delle festività.

C’è attesa per la cabina di regia che il governo ha convocato per giovedì 23 dicembre. L’esecutivo dovrà decidere se introdurre ulteriori misure per arginare la quarta ondata durante le feste. Al momento i dati nel nostro Paese non sembrano destare particolare preoccupazione. La diffusione della variante Omicron è in aumento, ma la crescita non è esponenziale. Potrebbero dunque non essere necessarie nuove restrizioni, come ha anticipato anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Tuttavia, si attendono i nuovi dati e intanto si passano al vaglio le ipotesi.

Covid, green pass ridotto?

A pesare sulle decisioni finali del governo e dunque sull’introduzione di eventuali nuove misure anti-Covid saranno i dati, soprattutto quelli sulla diffusione della variante Omicron che risulta più contagiosa della Delta. I dati del nuovo monitoraggio dell’Iss sono attesi sul tavolo del Governo già mercoledì 22, prima della cabina di regìa del 23 dicembre che deciderà su un’eventuale nuova stretta per le feste.

Intanto si stanno studiando le misure. Tra queste sembra essere quasi certa la riduzione della durata del green pass, che passerebbe dagli attuali 9 mesi a 6-7 mesi. Una misura questa pensata per accelerare ancora di più le terze dosi. Si sta inoltre valutando la riduzione da 5 a 4 mesi dell’intervallo per la nuova inoculazione del vaccino dopo il primo ciclo di vaccinazione.

Niente tampone ai vaccinati?

In queste ore si è molto discusso anche dell’estensione dell’obbligo del tampone per i vaccinati per accedere a teatro, cinema o addirittura al ristorante. Tuttavia sembra quasi certo che questa misura non sarà approvata. Oltre a non essere gradita al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, questa misura non piace nemmeno ai Cinque stelle, in particolare al leader Giuseppe Conte, e a Matteo Salvini.

Anche lo stesso premier Mario Draghi sarebbe contrario all’obbligo di tampone per i vaccinati perché affosserebbe un settore che con fatica sta provando a ripartire, ma anche perché potrebbe rappresentare una “punizione” per chi si è vaccinato equiparandolo in qualche modo ai non vaccinati. Pertanto l’obbligo di test anche per i vaccinati potrebbe al massimo essere richiesto per accedere ai luoghi più a rischio contagio: concerti, stadi e discoteche.

Obbligo vaccinale anche per altre categorie?

Tra gli altri provvedimenti che potrebbero essere annunciati dal governo anche l’obbligo di mascherina all’aperto, già in vigore nelle regioni gialle per 12 milioni di italiani, e l’estensione dell’obbligo vaccinale, chiesta dall’assessore alla Salute del Lazio Alessio D’Amato. Su quest’ultimo punto sarebbe d’accordo anche il ministro della Salute Roberto Speranza, ma l’ok di tutta la maggioranza appare al momento improbabile. Si fa dunque strada l’ipotesi di estendere l’obbligo di vaccino ad altre categorie dopo quelle di Sanità, Scuola, Forze dell’ordine ed esercito. Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta vorrebbe l’obbligatorietà anche per i dipendenti pubblici, quindi per tutti coloro che lavorano in ministeri ed enti locali (circa un milione di persone). Al vaglio però c’è anche l’estensione dell’obbligo vaccinale ai privati che lavorano a contatto con il pubblico (ad esempio chi lavora nei ristoranti).

Limite di commensali e coprifuoco

Tra le ipotesi anche il limite massimo di commensali per i cenoni delle Feste e il coprifuoco notturno almeno per il Capodanno. Misure che andrebbero ad aggiungersi a quelle già adottate da diverse città e Regioni che stanno cancellando concerti e feste organizzate per evitare pericolosi assembramenti.

I punti certi

Di certo c’è che a al rientro a gennaio sarà garantita la scuola in presenza e non ci sarà nè un nuovo lockdown chiusure generalizzate. Questi provvedimenti verrebbero adottati solo se dovessero aumentare le ospedalizzazioni.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/vaccinazione-chiedi-6829802/

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