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Covid, Iss: vaccini a mRna efficaci anche dopo 7 mesi

I vaccini a mRna sono efficaci anche dopo 7 mesi. Lo dice il report diffuso dall’Iss realizzato in collaborazione con il ministero della Salute.

I vaccini a mRna sono efficaci anche dopo 7 mesi. Lo dice il report diffuso dall’Iss realizzato in collaborazione con il ministero della Salute.

Nessuna riduzione dell’efficacia dei vaccini mRna dopo 7 mesi. È questa la conclusione a cui è giunto l’Istituto superiore di sanità. Smentito lo studio di Israele.

Il report dell’Iss e del ministero della Salute

Dopo aver esaminato i dati di piú di 29 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino a mRna, il Gruppo di lavoro ISS e il ministero della Salute hanno concluso che, a sette mesi dalla vaccinazione, non si registra una riduzione dell’efficacia dei vaccini Covid-19 a mRna nella popolazione generale. Essa rimane dell’89%. I dati, riportati nel quarto report sull’efficacia vaccinale diffuso dall’Istituto superiore di sanità, smentiscono dunque lo studio di Israele dal quale era emerso che a 5 mesi dalla seconda dose si registrava un calo della protezione del vaccino Pfizer anche se lo “scudo” continuava ad arginare il coronavirus Sars Cov 2.

I risultati della ricerca di Iss e Ministero della salute dimostrano che la protezione data dai vaccini a mRna resta elevata a sei mesi dalla seconda dose anche contro il ricovero e il decesso (96% e 99%).

Al contrario, si è osservata una lieve diminuzione nella protezione dall’infezione (sintomatica o asintomatica) in alcuni gruppi specifici come gli immunocompromessi e soggetti con patologie.

Nello specifico, nelle persone immunocompromesse l’effetto protettivo verso l’infezione si ridurrebbe già a partire da 28 giorni dopo la seconda dose. Tuttavia, l’Iss precisa che in questo caso la stima presenta un’alta variabilità  per il ridotto numero di soggetti inclusi in questo gruppo e per la diversità delle patologie presenti in questa categoria. Per quanto riguarda i soggetti con più patologie dallo studio è emersa una riduzione della protezione dall’infezione, dal 75% di riduzione del rischio dopo 28 giorni dalla seconda dose al 52% dopo circa sette mesi.

L’efficacia contro l’infezione diminuisce leggermente anche negli over 80 e nei residenti delle Rsa, ma rimane comunque sopra l’80%.

La valutazione dell’efficacia è stata effettuata confrontando l’incidenza di infezioni (sintomatiche e asintomatiche), ricoveri e decessi a diversi intervalli di tempo dopo la seconda dose con quella osservata nei 14 giorni dopo la prima dose, considerato come ‘periodo di controllo’.

Da un confronto tra i dati del periodo compreso tra gennaio e giugno 2021, in cui predominava la variante Alfa, e quelli del periodo luglio-agosto, in cui si è registrata una prevalenza della variante Delta, è emersa una riduzione dell’efficacia contro l’infezione dall’84,8% al 67,1%. Resta invece alta l’efficacia contro i ricoveri (91,7% contro 88,7%).

I dati, conclude il report dell’Iss, “sono coerenti con quelli ottenuti dal confronto con i non vaccinati, pubblicati settimanalmente nel report esteso dell’Iss”.

Quali fattori influiscono sulla riduzione dell’efficacia dei vaccini?

La riduzione dell’efficacia dei vaccini nel prevenire l’infezione di Covid-19, spiega il report, potrebbe essere dovuta ad alcuni fattori quali il tempo intercorso dalla vaccinazione o una diminuita efficacia contro la variante Delta. Inoltre, contribuiscono ad una diminuzione dell’efficacia anche le eventuali modifiche comportamentali a seguito del rilassamento delle altre misure preventive: uso di mascherine e distanziamento fisico.

Perchè i dati sulla durata dell’immunità sono discordanti?

L’immunologo Alberto Mantovani, in un’intervista a La Stampa, ha fornito una spiegazione riguardo alla discordanza dei dati sulla durata dell’immunità. I dati, ha detto, “sono discordanti perché raccolti in contesti diversi, ma tutti concordano sul fatto che al di là di una caduta della protezione verso il contagio la protezione contro ricovero e morte resta molto alta per almeno 6-7 mesi”. Dopodichè, ha aggiunto, “non è detto che finisca”, ma, ha spiegato, “si entra in una differenziazione per classi di età o situazioni varie per cui si consiglia la terza dose”.

fonte immagine:https://pixabay.com/it/photos/siringa-vaccino-medico-ago-5904302/

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