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Covid, Oms: ‘Servono vaccini nuovi, non bastano booster’

Per contrastare l’emergere delle nuove varianti del Covid non bastano booster ogni quattro mesi, servono nuovi vaccini. A dirlo sono l’Oms e l’Ema.

Per contrastare l’emergere delle nuove varianti del Covid non bastano booster ogni quattro mesi, servono nuovi vaccini. A dirlo sono l’Oms e l’Ema.

Contro l’emergere di nuove varianti del Covid non è utile continuare ad effettuare richiami con i vaccini già esistenti. A dirlo sono gli esperti dell’Organizzazione mondiale della Sanità e anche l’Agenzia europea del farmaco comincia ad avanzare dubbi.

Vaccini Covid, il parere dell’Oms

Non bastano i richiami con i vaccini attuali per contrastare l’emergere delle nuove varianti, “sono necessari e andrebbero sviluppati vaccini contro il Covid-19 che abbiano un alto impatto sulla prevenzione dell’infezione e della trasmissione, oltre che sulla prevenzione di malattie severe e morte”. Lo dicono gli esperti dell’Oms.

 “Una strategia di vaccinazione basata su richiami ripetuti ha poche possibilità di essere appropriata o sostenibile”, spiegano dall’Oms.

Nell’attesa che nuovi “vaccini siano disponibili, e alla luce dell’evoluzione del virus SARS-CoV-2, occorrerà forse aggiornare la composizione degli attuali vaccini anti-Covid, al fine di garantire che continuino a fornire il livello di protezione raccomandato dall’Oms contro l’infezione e la malattia causata dalle varianti”, aggiungono gli esperti.

Quarta dose, i dubbi dell’Ema

Intanto, mentre Israele prosegue con la somministrazione della quarta dose agli over 60 e alle persone fragili, l’Agenzia europea del farmaco (Ema) fa sapere che non vi è al momento nessun dato a sostegno del secondo booster. “Sta emergendo una discussione sulla possibilità di somministrare una seconda dose booster con gli stessi vaccini attualmente in uso: non sono ancora stati generati dati a sostegno di questo approccio”, ha detto il capo della strategia vaccinale dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), Marco Cavaleri, in una conferenza stampa. “Se l’uso dei richiami potrebbe essere considerato parte di un piano di emergenza, vaccinazioni ripetute a brevi intervalli non rappresenterebbero una strategia sostenibile a lungo termine”, ha proseguito.

“La Omicron sta diventando rapidamente la variante dominante e sembra causare un’infezione meno grave ma servono altri dati” in quanto è “un potenziale fardello per gli ospedali” per questo “non è da sottovalutare”, ha aggiunto Cavaleri.

Il capo della strategia vaccinale dell’Ema ha risposto anche sul tema vaccini in gravidanza: “Le donne incinte hanno maggiori probabilità di ammalarsi gravemente di Covid-19 rispetto alle donne non incinte, ma i nuovi dati sui vaccini sono molto rassicuranti e mostrano che essi riducono il rischio di ospedalizzazione e morte durante la gravidanza senza causare complicazioni o danneggiare il nascituro”, ha spiegato.

Infine, Marco Cavaleri ha fatto sapere che l’ok dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) ai vaccini adattati per fare fronte alla variante Omicron potrebbe arrivare “in aprile-maggio”, sottolineando che resta ancora da valutare la necessità di una “discussione globale” su nuove dosi e bisogna chiarire se “inseguire il virus invece di anticiparlo” sia “la strategia giusta nell’interesse della salute pubblica”.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/vaccino-prevenzione-6557412/

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