In un primo tempo era stato definito Reddito di emergenza, ma nella stesura definitiva del documento dovrebbe diventare Contributo per le famiglie. Vediamo quali sono le famiglie alle quali spetta e come fare per ottenerlo.
Le famiglie che possono ricevere il contributo
Del “reddito di emergenza” si parla da tempo come una misura che aiuta le famiglie in difficoltà economiche. La pandemia da coronavirus ha colpito duramente tutte le attività e molte famiglie si sono trovate senza fonti di reddito e questo contributo sarà elargito dal governo come sostegno temporaneo con un tempo ben determinato. Il contributo per le famiglie nasce quindi con l’intendo di dare un aiuto supplementare e tra i possibili percettori delle somme ci potrebbero essere anche i lavoratori irregolari, oltre che le persone che percepiscono il reddito di cittadinanza.
In questo momento è ancora necessario usare il condizionale in quanto il piano non ha avuto ancora il definitivo “ok” e su questo punto il dibattito che si sta svolgendo tra le forze che sostengono il governo e quelle dell’opposizione è ancora molto acceso e verte soprattutto sui parametri da applicare.
La somma di questo contributo potrebbe essere tra un minimo di 400 euro e un massimo di 800 euro e non sarà rinnovabile alla scadenza. L’importo dovrebbe essere erogato dall’INPS per la durata di 2 mesi e in due tranche, per dare la possibilità alle famiglie italiane più bisognose di superare questo periodo di grave crisi economica. Una misura che nelle scorse settimane è stata richiesta da più parti e che dovrebbe portare anche ad un incremento delle spese e quindi ad un rilancio, seppur leggero, dell’economia.
I requisiti necessari per ottenere il contributo
Nella bozza del decreto è stabilito che per ottenere il contributo sarà necessario presentare una apposita domanda in accordo ad una serie di requisiti che, oltre alla cittadinanza italiana, comprendono anche un documento Isee che attesti di non essere in possesso di una cifra oltre la soglia dei 15mila euro, di avere un reddito familiare complessivo inferiore al contributo che si va a percepire ed un patrimonio mobiliare non oltre la soglia di 10mila euro, riferito allo scorso anno.
Questa soglia si incrementa di 5mila euro per ogni componente del nucleo familiare del cittadino che presenta la domanda di contributo, ma con un limite massimo fissato a 20mila euro. Dopo il ricevimento delle domande sarà eseguito un controllo dei requisiti da parte dell’INPS e sarà poi erogato il contributo.
Potrebbe interessarti anche Decreto maggio: aiuti alle famiglie e riduzione orari di lavoro
Potrebbe interessarti anche Bonus 1000 euro nel decreto maggio: chi ne ha diritto?