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Perfezionismo Patologico: che cos’è e quali rimedi?

Il perfezionismo patologico è un disturbo psicologico che, se non trattato, può compromettere diversi aspetti della propria vita. Vediamo insieme di cosa si tratta e quali rimedi attuare.

Fin da bambini siamo sottoposti a pressioni per il raggiungimento di obiettivi e per il miglioramento dei nostri risultati. Tendiamo per questo ad essere perfezionisti. Tuttavia, non sempre il perfezionismo è funzionale al raggiungimento dei propri scopi, e dunque “sano”. In alcuni casi, infatti, rischia di trasformarsi in perfezionismo patologico. Vediamo insieme quando ciò accade e quali sono i rimedi possibili.

Che cos’è il perfezionismo patologico

La società in cui viviamo, spesso, ci esorta a dare sempre di più e a migliorare le nostre prestazioni per ottenere risultati sempre migliori. Questa ricerca del perfezionismo e della perfezione a ogni costo invade diversi campi, dall’aspetto fisico alla scuola e al lavoro, fino ad arrivare alle relazioni sentimentali.

Nel momento in cui ci si pone obiettivi eccessivamente elevati, se non addirittura del tutto irrealistici, il perfezionismo tende a diventare patologico e inficiare in maniera importante la propria qualità della vita.

Il perfezionismo patologico o estremo consiste in un’eccessiva dipendenza della valutazione di sé dall’inseguimento e dal raggiungimento di standard personali esigenti e autoimposti in ambiti che hanno un importante significato individuale nonostante le conseguenze avverse. In sostanza, i perfezionisti cronici vivono la propria vita come se fosse una continua valutazione di sé e dei propri standard, rimangano incastrati nella volontà di evitare ad ogni costo il fallimento. Quest’ultimo risulterebbe intollerabile e farebbe di loro delle persone incapaci e non degne di valore.

Come riconoscere un perfezionista cronico?

Esistono alcuni segnali che ci fanno capire di essere di fronte ad un perfezionismo eccessivo. Il perfezionista cronico generalmente si pone aspettative irrealisticamente alte per se stesso e per gli altri. Le persone eccessivamente perfezioniste tendono ad impegnarsi troppo per perseguire un obiettivo e a trovare difetti ed essere smisuratamente critici nei confronti degli errori. Inoltre, i perfezionisti tendono a procrastinare un progetto per la paura dell’errore e del fallimento e timore del giudizio nelle prestazioni. In caso di successo, tendono a non celebrarlo e a scrollarsi di dosso i complimenti. Spesso, le persone perfezioniste quando raggiungono temporaneamente il loro obiettivo, lo svalutano bollandolo come “troppo facile” e quindi alzano il livello. Se falliscono, non si arrendono e non spostano l’attenzione su un altro obiettivo, più fattibile, ma continuano a lottare per l’obiettivo irrealistico e si rimproverano per non averlo raggiunto. Si concentrano su ciò che non hanno raggiunto rispetto a ciò che hanno. Altro tratto distintivo del perfezionista cronico è che ricerca l’approvazione e la convalida di persone specifiche nella sua vita.

Perfezionismo patologico: cause

Secondo la maggior parte della letteratura, il perfezionismo ha origine da una combinazione di fattori ereditari e ambientali. Esistono alcune persone che più di altre tendono, per carattere, a porsi obiettivi personali elevati e a mostrare una minore tolleranza di fronte alla possibilità di sbagliare o non riuscire. Sono però soprattutto l’ambiente e il contesto sociale a giocare un ruolo determinante.

Quando fin da piccoli si ricevono frequentemente critiche e rimproveri intensi e prolungati nel tempo o spinte a fare meglio, è possibile che vengano rinforzati comportamenti perfezionistici in chi le riceve.

La persona criticata o punita potrebbe iniziare a credere che per poter essere apprezzata, amata o riconosciuta, sia necessario non commettere mai errori. Questi ultimi inizieranno a essere vissuti con profondo senso di paura del rimprovero o con emozioni di vergogna e colpa.

Riuscire a mantenere una buona immagine di sé ai propri occhi e a quelli degli altri comincia dunque a diventare un’ossessione. Ci si autoconvince che solo riuscendo nelle prestazioni e ottenendo buoni risultati, si verrà riconosciuti come bravi, degni e amabili.

Anche crescere con genitori a loro volta perfezionisti influenza la tendenza al perfezionismo. Osservare le persone che si hanno al proprio fianco può spingere a comportarsi in modo conforme.

Possibili conseguenze del perfezionismo patologico

La ricerca ossessiva della perfezione può avere effetti negativi. Come detto, i perfezionisti cronici tendono a procrastinare i progetti e a evitare le sfide. Inoltre, hanno un pensiero rigido e cercano continuamente un confronto con standard sempre più elevati. La mancanza di creatività è un’altra conseguenza del perfezionismo cronico. Spesso il perfezionismo eccessivo è guidato dalla paura del fallimento, da sentimenti di indegnità, bassa autostima ed esperienze infantili avverse, e, di conseguenza, porta a depressione, ansia, disturbo ossessivo-compulsivo e disturbi alimentari

Il perfezionismo patologico innesca circoli viziosi di sofferenza psicologica e potrebbe essere pervasivo in tutti gli ambiti della vita e compromettere relazioni, lavoro e salute.

Il perfezionismo eccessivo può essere anche un sintomo di altri disturbi psicopatologici. Rientra, ad esempio, tra le caratteristiche dominanti del disturbo ossessivo-compulsivo di personalità, ma anche nel narcisismo sono presenti tratti perfezionistici, nella misura in cui si vuole ottenere l’ammirazione degli altri mostrandosi impeccabili.

Il perfezionismo è caratteristico anche del disturbo d’ansia sociale in cui domina la paura di non essere all’altezza rispetto alle aspettative degli altri.

Infine, si possono trovare tratti di perfezionismo patologico anche nei disturbi del comportamento alimentare come l’anoressia.

Rimedi

Il perfezionismo patologico va trattato con la psicoterapia, in particolare, la terapia cognitivo comportamentale che permette di riconoscere i propri schemi di funzionamento mentali e comportamentali.

Grazie alla terapia il perfezionista cronico imparerà a riconoscere le proprie convinzioni perfezionistiche e regole rigide; il relativo disagio e le strategie comportamentali eccessive; i fattori scatenanti di queste reazioni e le conseguenze a breve e a lungo termine per sé e per gli altri.

Oltre alla terapia, un aiuto può essere quello di praticare tecniche di consapevolezza interiore, al fine di sperimentare nuovi modi di comportarsi e modi di pensare più equilibrati. Lasciare andare la mentalità del confronto, usando un dialogo interiore compassionevole e sfidando i giudizi negativi su se stessi, può aiutare le persone a raggiungere un livello elevato, senza essere vincolate a un ideale perfetto.

[fonte immagine:https://pixabay.com/it/photos/persone-donna-adulto-ritratto-3169395/]

 

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