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Problem solving: che cos’è e come svilupparlo?

Il problem solving è una delle soft skills più richieste nel mondo del lavoro, ma utilissima anche nella vita in generale. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Il problem solving è una delle soft skills più richieste nel mondo del lavoro, ma utilissima anche nella vita in generale. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Spesso si sente parlare di problem solving. Si tratta infatti di una delle soft skills, o competenze trasversali (ovvero non primarie), oggi più richieste nel mondo del lavoro, che può però essere d’aiuto anche nella vita in generale. Vediamo dunque di cosa si tratta e come sviluppare questa competenza.

Che cos’è il problem solving?

Al lavoro, così come nella vita in generale i problemi da affrontare, piccoli o grandi che siano, sono sempre tanti. Di fronte alle difficoltà, però, non tutti siamo bravi a trovare una soluzione efficace, ci sono persone più reattive, altre più riflessive; persone che sono capaci di aguzzare l’ingegno, e altre che quando si trovano di fronte una situazione imprevista o critica faticano a risolverla.

Eppure la capacità di problem solving è oggi sempre più richiesta nel mondo del lavoro; è ritenuta essenziale in quanto con la trasformazione digitale il mondo è diventato molto più complesso. Ad ogni modo, questa competenza è importante anche nella vita in generale. Ma di cosa si tratta?

Il problem solving, che letteralmente significa “risoluzione di problemi”, è una competenza trasversale (in inglese soft skill), che consiste nella capacità di “risolvere problemi” con razionalità, tempestività e giusto impiego di risorse ed energie in un mondo sempre più competitivo e complesso. In sostanza, si tratta dell’abilità di gestire situazioni impreviste e di crisi, ovvero di saper offrire la migliore risposta possibile a una determinata situazione critica e solitamente nuova.

Il problem solving, però, non è solo la capacità di risolvere problemi, ma anche di farlo in modo pratico ed efficace. Chi possiede questa competenza mostra una spiccata capacità nell’analizzare in modo lucido le situazioni che si trova a fronteggiare; riesce a valutare le diverse soluzioni possibili e trovare la soluzione migliore senza farsi prendere dal panico.

Problem solving è dunque sinonimo di lucidità di analisi, capacità di razionalizzazione e padronanza della situazione.

Come si fa a sviluppare questa capacità?

Di fronte alle criticità, come detto, non tutti reagiamo prontamente. Può capitare, infatti, di bloccarsi in caso di situazioni problematiche, perchè il nostro cervello inizia a lavorare in maniera velocissima, va in cortocircuito e, di conseguenza, ci paralizziamo. Per evitare ciò, sono innanzitutto necessari un buon lavoro interiore e una capacità di gestione emozionale che ci permettono di non andare in panico.

È importante trasformare le emozioni negative in energia positiva. Se lasciamo troppo spazio a ansia e stress ostacoliamo il cambiamento, viceversa, se impariamo a ridimensionarle, non costituiranno più una minaccia al nostro equilibrio.

Un secondo passo per sviluppare capacità di problem solving è fidarsi delle proprie capacità (self empowerment). Bisogna imparare a prendere una decisione assumendosi le proprie responsabilità e i rischi.

Al fine di trovare la forza e la determinazione a sentirsi responsabili di sé stessi e della propria vita, occorre lavorare sul senso di autoefficacia, il quale consente di sentirsi persone adeguate e capaci di agire con prontezza in differenti circostanze.

Bisogna poi potenziare il pensiero positivo. Per far ciò è necessario focalizzarsi sulle opportunità e sulle proprie potenzialità anziché sulle proprie debolezze e sugli insuccessi. Solo così è possibile convogliare le energie nella giusta direzione, rafforzare l’immagine positiva di sé stessi e riconoscere le prospettive di miglioramento.

Come risolvere i problemi?

Non esiste un unico modo per risolvere i problemi, esistono però suggerimenti utili per esercitarsi ad accrescere questa capacità.

Innanzitutto, per risolvere un problema bisogna prima definire che tipo di problema si ha di fronte. Quando non si ha chiaro in mente quale sia effettivamente il problema, infatti, si perde tempo per cercare una soluzione che poi risulta poco efficace.

Una volta definito in maniera chiara il problema, si possono vagliare le possibili soluzioni. Bisogna stilare tutte le possibili alternative, valutare i pro e i contro di ogni opzione e ipotizzare quali potrebbero essere le conseguenze delle varie alternative.

Fatto ciò, si passa ad individuare la soluzione migliore sul piano dell’opportunità, dell’efficacia e, anche, dell’economicità.

Individuata la soluzione migliore, si passa all’effettiva applicazione.

La fase conclusiva è quella di valutazione della decisione presa e della soluzione adottata. In sostanza, si tratta di ripercorrere il proprio processo decisionale per capire dove potrebbe essere migliorato o corretto e, in tal modo, affinare le proprie capacità di problem solving.

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/semaforo-problema-analisi-soluzione-466950/]

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