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REDDITO DI CITTADINANZA A FALSI POVERI

Bergamo, una donna percepisce il reddito di cittadinanza dichiarando di essere separata dal marito il quale però ha un guadagno di 120.000 euro.

Bergamo, una donna percepisce il reddito di cittadinanza dichiarando di essere separata dal marito il quale però ha un guadagno di 120.000 euro. Una separazione finta per ottenere il sostegno dello stato che in realtà dovrebbe andare alle persone realmente bisognose. Ma la donna ha pensato bene di approfittare dell’offerta dello stato omettendo particolari importanti.

Omissioni di reddito, una truffa allo Stato

Una notizia riportata dal quotidiano L’Eco di Bergamo, racconta di diversi casi tra cui un uomo che ha accuratamente evitato di dichiarare compensi che superano i 17.000 euro e un’altra persona che non ha indicato nello stato di famiglia i membri con un reddito o l’affitto ottenuto per immobili di proprietà.

Questi sono solamente alcuni degli esempi che compaiono tra le segnalazioni irregolari trovate tra le presentazioni di richiesta del reddito di cittadinanza. Tali scoperte effettuate dai controlli regolarmente eseguiti dalla Guardia di Finanza di Bergamo ve ne sono ben sette a carico di cittadini italiani mentre cinque di stranieri. Tali persone sono residenti a Costa Volpino, Casazza, Sovere, Carobbio degli Angeli, Castelli Calepio, Clusone, Castione della Presolana e Casazza.

Gli ufficiali della Guardi di Finanza hanno fatto le loro valutazioni concentrandosi sui dati mancanti dalle dichiarazioni che sono emersi sia dalla verifica automatica del sistema che dall’osservazione dei dati in loro possesso. L’informazione è stata immediatamente trasferita all’Inps di Bergamo che ha provveduto repentinamente al blocco dell’erogazione del reddito di cittadinanza chiedendo inoltre il rimborso della cifra incassata fino a quel momento. Tale importo viene stabilito in una cifra che supera i 31 mila euro.

Reddito di cittadinanza: 12 falsi bisognosi a bergamo

Attualmente i 12 personaggi che sono stati accusati di tale truffa allo Stato sono tenuti a rispondere personalmente alle autorità giudiziarie per la presentazione di dichiarazioni false, con omissioni di informazioni e quindi incomplete. I provvedimenti che verranno presi per non lasciare impunita tale operazione truffaldina da parte dei cittadini imputati, sarà decisa dagli uffici competenti e stabilita da un giudice. Nel frattempo le persone coinvolte dovranno provvedere a restituire il maltolto nel più breve tempo possibile come sarà indicato dalla procedura e dalle autorità competenti.

I controlli sulle richieste di somministrazione di reddito di cittadinanza vengono costantemente controllate anche a distanza di tempo. La Guardia di finanza esegue accertamenti continui per assicurarsi che tale aiuto statale venga effettivamente versato a cittadini che né hanno veramente diritto e non a persone che approfittano di tale erogazione in modo indebito.

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