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Spid, scatta l’obbligo per accedere ai servizi della PA

Dal 1° ottobre scatta l’obbligo di Spid per avere accesso ai servizi online della Pubblica Amministrazione. In alternativa si può entrare con CIE e CNS. Tutte le info.

Dal 1° ottobre scatta l’obbligo di Spid per avere accesso ai servizi online della Pubblica Amministrazione. In alternativa si può entrare con CIE e CNS. Tutte le info.

Come previsto dal decreto “semplificazione e innovazioni digitali” del luglio 2020, dal 1° ottobre entra in vigore lo Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, che insieme a Cie (Carta di Identità Elettronica) e Cns (Carta Nazionale dei Servizi, la “nuova” Tessera Sanitaria) sarà l’unica modalità per accedere ai servizi online delle PA (Fisco, Inps, Inail, Amministrazioni Pubbliche, Comuni sopra i 5.000 abitanti) e richiedere rimborsi o effettuare pagamenti. Scadono, infatti, le vecchie credenziali (pin e altri identificativi creati ad hoc dalle singole amministrazioni), che saranno mantenute solo nei Comuni sotto i 5.000 abitanti.

Obbligo di Spid dal 1° ottobre

Come annunciato da tempo, dal 1° ottobre per entrare nelle aree personali delle PA saranno obbligatorie le nuove chiavi di accesso, attive già dallo scorso primo marzo. Chi fino ad ora non ha provveduto a passare alle nuove identità digitali, dovrà adeguarsi altrimenti non potrà più usufruire dei servizi online delle pubbliche amministrazioni.

Questo importante cambiamento costituisce senza dubbio un vantaggio in termini di comodità sia per il cittadino, che evita code agli uffici pubblici, che per le amministrazioni, le quali in questo modo risparmiano tempo e risorse, non dovendo più farsi carico di gestire sistemi di rilascio e gestione delle credenziali di accesso.

Tuttavia, determinati soggetti, come ad esempio le persone più anziane, non avvezze all’uso del computer, potrebbero essere penalizzate da questo nuovo sistema, come evidenziato dai sindacati dei pensionati. E’ per questo motivo che è concesso a figli e nipoti di sostituirsi al parente anziano. Il decreto Recovery approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 maggio ha infatti previsto un delegato apposito, un familiare o chi per esso, che riesca, tramite il suo Spid, ad accedere a questi servizi.

Chi è esente dall’obbligo delle nuove credenziali

Per il momento le nuove modalità di autenticazione non riguardano i Comuni sotto i 5.000 abitanti e i professionisti e le imprese, che mantengono i vecchi sistemi e potranno dunque continuare ad usare le credenziali tradizionali.  Le credenziali Fisconline, Entratel o Sister, saranno infatti rilasciate alle persone fisiche titolari di Partita IVA e alle persone giuridiche (PNF) anche dopo l’1 ottobre 2021. Sarà un apposito decreto attuativo, come previsto dal Codice dell’Amministrazione Digitale, a stabilire poi le regole per queste categorie di utenti, per cui ancora non è stato ancora deciso quando si passerà a Spid, Cie o Cns.

Come ottenere lo Spid

Nato nel 2016, lo Spid è un sistema di identificazione volto a semplificare il rapporto tra pubblica amministrazione, imprese e cittadini. Grazie all’identità digitale, infatti, non è più necessario creare appositamente per ogni servizio diverse password o codici. Tramite lo Spid, che altro non è che una username e una password, la pubblica amministrazione identifica e riconosce i singoli cittadini, così da potergli offrire servizi digitali in modo sicuro e personalizzato. Dal 2020 l’identità digitale è diventata indispensabile per alcune operazioni. Vediamo quali sono i requisiti per ottenerla.

Per chi risiede in Italia o all’estero, per ottenere lo Spid è necessario essere maggiorenni, avere un documento di riconoscimento italiano valido (carta di identità, passaporto o patente), la tessera sanitaria (o il codice fiscale), l’email e un cellulare personale. Se si possiedono i requisiti richiesti si può procedere con la creazione dello Spid rivolgendosi a uno degli identity provider accreditati ufficialmente dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgId) come Aruba, Infocert, Intesa, Lepida, Namirial, Poste italiane, Register, Sielte, Tim, che offrono diverse modalità di registrazione, gratuitamente o a pagamento. Infine, bisogna effettuare il riconoscimento per confermare lo Spid. Esso può avvenire tramite webcam oppure di persona prendendo appuntamento presso uno degli uffici del provider, tramite firma digitale o utilizzando la carta di identità elettronica o la carta nazionale dei servizi.

Lo Spid di base è composto da nome utente e password, ma se volete aumentare il livello di sicurezza potete optare per l’aggiunta della password temporanea oppure per quello con richiesta di smart card o strumenti simili erogati direttamente dall’identity provider.

Come ottenere la CIE e la CNS

Come detto, in alternativa allo Spid, per avere accesso ai siti della Pubblica Amministrazione è possibile usare anche la CIE, ovvero la Carta d’Identità Elettronica, e la CNS, ossia la Carta Nazionale dei Servizi (o Tessera Sanitaria).

La CIE è uno strumento di identità digitale riconosciuto anche in Europa, in conformità al Regolamento eIDAS (Regolamento (UE) n. 910/2014). Per ottenerla ci si può rivolgere al proprio Comune di residenza. Per i cittadini residenti in Italia ci si rivolgerà al Comune di dimora, mentre per i cittadini residenti all’estero al Consolato di riferimento. La Carta d’Identità Elettronica ha un costo di 16,79 euro, oltre i diritti fissi e di segreteria, dove previsti. Una volta ottenuta la CIE, ci sono diversi modi per effettuare l’autenticazione ai servizi online: via desktop, collegando un lettore di smart card contactless (installando prima il Software CIE); via smartphone con l’app Cie ID (il dispositivo deve essere dotato di interfaccia NFC); oppure via desktop con lo smartphone, per chi non ha un lettore di smart card e utilizza il cellulare con l’app Cie ID.

La Tessera Sanitaria viene invece erogata in automatico per i cittadini italiani dopo l’attribuzione del Codice Fiscale da parte del Comune o di un ufficio dell’Agenzia delle Entrate e viene spedita a casa. Tuttavia, per poterla utilizzare come Carta Nazionale dei Servizi (CNS) bisogna recarsi (oppure mandare un delegato) presso un ufficio della Regione nella quale si risiede, dove verrà rilasciata una busta con il PIN per il suo utilizzo. Ottenuta la carta, è necessario un lettore di smart card per accedere ai servizi di PA; bisogna poi installare il driver del tipo di carta ed effettuare la registrazione della tessera.

fonte immagine: https://www.facebook.com/agenziadelleentrate/photos/a.267798186919717/1487669281599262

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