Categorie
news

Vaccino anti-Covid, come sarà distribuito in Italia?

Il prossimo 2 dicembre il ministro della Salute Roberto Speranza presenterà in Parlamento il piano vaccini. Le anticipazioni su come verrà distribuito il vaccino anti-Covid nel nostro Paese.

Il prossimo 2 dicembre il ministro della Salute Roberto Speranza presenterà in Parlamento il piano vaccini. Le anticipazioni su come verrà distribuito il vaccino anti-Covid nel nostro Paese.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato che il piano vaccini è pronto e sarà presentato il prossimo 2 dicembre in Parlamento, sottolineando che sarà gestito dallo Stato e non dalle Regioni.

Intervenuto all’incontro online “La sanità futura tra innovazione e ricerca”, organizzato da Rcs Academy, il ministro ha infatti spiegato che, a differenza degli altri vaccini, il cui acquisto viene fatto a livello regionale, per quello anti-Covid “l’acquisto sarà centralizzato e gestito dallo Stato”. Speranza ha poi aggiunto che numerosi contratti sono stati già sottoscritti e “altri saranno firmati a breve”.

“Come Italia – ha proseguito il ministro – avremo il 13,65% dei vaccini già opzionati in sede europea”.

Le parole del ministro Speranza

“Sarò in Parlamento il 2 dicembre per presentare il piano strategico dei vaccini che stiamo costruendo”, ha detto Speranza. “L’Italia ha iniziato a lavorare dal mese di maggio per promuovere un’iniziativa europea nel campo dei vaccini – ha proseguito – È stato il primo motore dell’iniziativa della Commissione europea che ha iniziato a costruire contatti con le aziende farmaceutiche che stanno sviluppando vaccini”.

Il ministro ha poi voluto ribadire il suo invito alla massima prudenza, soprattutto in vista delle prossime festività natalizie.

“Non possiamo permetterci un’altra ondata all’inizio del 2021, per questo deve rimanere la massima prudenza”, ha detto.

“La situazione è ancora molto seria – ha aggiunto – con una pressione ancora significativa sul Servizio sanitario nazionale, la circolazione del virus è ancora alta e quindi non possiamo abbassare la guardia”.

Roberto Speranza si è detto però ottimista, sottolineando che le misure adottate nelle ultime settimane stanno iniziando a dare degli effetti. “Si vedono dei segnali incoraggianti – ha dichiarato – con l’Rt sceso da 1,7 a 1,4, 1,18 nella scorsa settimana, ed è possibile che in questa settimana ci sia ancora un numero più basso”.

“L’Rt più basso si traduce in una situazione più incoraggiante anche per accessi ai pronto soccorso e posti letto occupati in area medica e terapia intensiva, dove si inizia a segnalare un primo elemento di controtendenza”, ha spiegato.

“Abbiamo un segnale di stabilizzazione e riduzione dell’Rt, che è il primo segnale di una pressione che sarà più bassa nelle prossime settimane – ha chiarito – La partita è ancora molto dura, ma stiamo percorrendo la strada nella direzione giusta, senza commettere leggerezze e fughe in avanti”.

“Dobbiamo resistere ancora per alcuni mesi, ma Covid verrà sconfitto grazie alla ricerca scientifica – ha detto infine – La conclusione della sperimentazione dei vaccini e la loro distribuzione ci consentirà di aprire una fase diversa”.

La distribuzione del vaccino anti-Covid in Italia

Su tutto il territorio nazionale ci saranno 300 punti in cui saranno distribuite le prime 3,4 milioni di dosi del vaccino della Pfizer, che alla fine di gennaio dovrebbero consentire di vaccinare 1,7 milioni di italiani

Tutte le regioni, dopo un iniziale ritardo, hanno provveduto in queste ore ad inviare al Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, l’elenco dei punti di distribuzione, che include sia le strutture ospedaliere, idonee a conservare e somministrare il vaccino, sia le Rsa, che verranno servite attraverso le unità mobili.

Nella sua lettera alle Regioni in cui chiedeva ai governatori di fornire l’elenco delle strutture in grado di distribuire e somministrare il vaccino, infatti, il Commissario Arcuri aveva indicato che si potrebbe prevedere in questa prima fase di somministrare il vaccino direttamente nelle strutture ospedaliere e, tramite unità mobili e nei presidi residenziali per anziani.

Il vaccino, scrive Arcuri nella lettera, sarà consegnato, nei 300 punti individuati, direttamente dalla Pfizer, “per garantirne la sua integrità”. Ciascun presidio ospedaliero “dovrà essere in condizione di vaccinare almeno 2mila persone (o più persone ma con multipli di mille) in 15 giorni”.

Arcuri ha poi sottolineato che per le altre dosi di vaccino in arrivo, destinate a tutte le altre categorie di cittadini, “saranno previste modalità differenti di somministrazione, in linea con la ordinaria gestione vaccinale, attraverso una campagna su larga scala”. Il commissario ipotizza che possano essere utilizzati anche i drive in o palazzetti, fiere e palestre.

Si partirà col vaccinare “le persone con un elevato livello di fragilità”, quindi gli anziani (soprattutto nelle Rsa), ma anche le categorie più esposte al rischio, come gli operatori sanitari e le forze dell’ordine.

Il direttore Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, ha chiarito che “per avere l’immunità di gregge si dovranno vaccinare almeno il 60-70% degli italiani”, ossia oltre 40 milioni di persone.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/vaccino-chimico-scoppio-coronavirus-4932430/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version