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Anoressia e obesità: allo studio nuove cure

I ricercatori che da anni studiano i neuroni AgRP, quelli che regolano l’appetito, sperano di riuscire presto a trovare una terapia valida per curare anoressia e obesità.

I ricercatori che da anni studiano i neuroni AgRP, quelli che regolano l’appetito, sperano di riuscire presto a trovare una terapia valida per curare anoressia e obesità.

Gli scienziati stanno studiando approfonditamente un gruppo di neuroni dell’ipotalamo, chiamati AgRP, responsabili del “senso di fame”, per capire come curare anoressia e obesità.

I neuroni AgRP 

Vi siete mai chiesti perché a volte la fame è così ossessiva da tramutarsi quasi in rabbia? La risposta la dà la scienza. La ragione è legata all’attività di un gruppo di neuroni, chiamati AgRP, che si trova nell’ipotalamo, una regione del cervello. Da anni questi neuroni sono gli ‘osservati speciali’ di un team di scienziati che intende capire in che modo, modificandone a piacere l’attivazione, essi possano aiutarci a ingerire più o meno cibo combattendo patologie come l’obesità o l’anoressia.

I neuroni AgRP sono situati vicino alle riserve di sangue del cervello, e hanno accesso agli ormoni che arrivano dallo stomaco e dal tessuto adiposo e segnalano i livelli di energia. Quando questi ultimi sono bassi, gli AgRP entrano in campo per segnalare il bisogno di mangiare; viceversa, quando sono alti, questi neuroni si silenziano, per indicare sazietà.

In che modo i neuroni AgRP guidano l’assunzione di cibo?

Sono stati condotti diversi studi per comprendere in che modo i neuroni AgRP guidano l’assunzione di cibo. Nel 2015 alcuni esperimenti effettuati sui topi hanno dimostrato che quando i roditori non mangiavano a sufficienza, i neuroni AgRP si attivavano più frequentemente, anche solo se vedevano o annusavano qualche cibo goloso. Un altro studio, invece, ha dimostrato che ciò che attiva più efficacemente gli AgRP sono le calorie che raggiungono l’intestino; più precisamente la loro assenza. Per provare la loro tesi gli studiosi hanno somministrato ai roditori un dolcificante artificiale privo di calorie e hanno scoperto che appena ingerito, l’attività degli AgRP è crollata, ma solo temporaneamente. Nel momento in cui i topi “capivano” che lo snack era privo di nutrienti, i neuroni tornavano ad attivarsi segnalando il bisogno di assumere cibo calorico.

Anoressia e obesità: speranza di nuove cure

Gli scienziati stanno continuando a studiare il comportamento dei neuroni AgRP per capire meglio in che modo guidano l’assunzione di cibo con la speranza di scoprire nuovi modi per curare chi assume troppe o troppo poche calorie, dunque patologie come obesità e anoressia. Tuttavia gli AgRP  non sono gli unici regolatori di appetito. Oltre alla fame “rabbiosa” scatenata dall’attivazione degli AgRP, infatti, esistono altri due sistemi neurali che controllano la fame: una sensazione di fame positiva, che non dipende dalle riserve energetiche del corpo e tiene alto il desiderio di mangiare anche quando non ne avremmo bisogno; e i segnali di sazietà o nausea che dicono al cervello che non abbiamo più fame e ci fanno smettere di mangiare.

Le terapie, quindi, non dovranno colpire solo gli AgRP.

Anoressia e neuroni AgRP

Al fine di capire come mai i neuroni AgRP funzionano in modo sballato in chi è affetto da anoressia nervosa, gli studiosi hanno utilizzato un modello murino della malattia, chiamato ABA (da activity-based anorexia), comparabile per sintomi all’anoressia nervosa negli umani. Hanno scoperto che i roditori che soffrivano di ABA, rispetto a quelli che seguivano una dieta rigida ma non potevano correre sulla ruota, mangiavano meno e, quando lo facevano, l’attività degli AgRP risultava sballata. Gli scienziati, per risolvere il problema, avevano modificato dei topi in modo che i neuroni AgRP si attivassero quando ricevevano un’iniezione di una particolare sostanza chimica. In questo modo, mangiavano di più e prendevano peso.

L’obiettivo dei ricercatori ora è capire come mai gli AgRP rispondono in modo anomalo nei topi affetti da ABA, al fine di riuscire a trovare una terapia valida per curare l’anoressia e anche l’obesità.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/insalata-ristorante-pasto-cena-569156/?fbclid=IwAR0tMCp4aRVD_BdA53J_4pDFw6YLoaMlsHb5EzFj2e7GRmc6yTfX3I3ZU_8

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