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Rabbia: come gestirla e vivere in serenità

Pandemia e crisi economica hanno messo a dura prova la nostra pazienza ed hanno fatto emergere frustrazione e rabbia. Scopriamo come gestirla al meglio.

Pandemia, crisi economica e convivenza forzata hanno spesso messo a dura prova la nostra pazienza ed hanno fatto emergere ansia, frustrazione e rabbia. Scopriamo come gestire al meglio la rabbia e come controllarla e vivere in stato di serenità e tranquillità.

La rabbia è un sentimento che soprattutto in questi mesi a causa della pandemia da covid-19 ci ha accompagnati spesso e volentieri, e spesso gestirla è stato, e lo è tuttora, un problema. Il senso di frustrazione per le continue limitazioni a cui siamo sottoposti, le difficoltà create dalla convivenza forzata e l’ansia per la salute e le preoccupazioni economiche hanno colpito la nostra facoltà di sopportazione e di resilienza. Trovare un modo per alleggerire la pressione è indispensabile, ma occorre anche trovare il modo giusto per esternare le nostre preoccupazioni. Ecco allora alcuni modi alternativi per liberare la collera senza sensi di colpa  e ritrovare la calma, almeno per un po’.

Rabbia: controllo o repressione?

Imparare a controllare la rabbia e reprimerla sono due cose differenti: nel primo caso si riesce a stemperarla fino a farla dissolvere, nel secondo si accumula pressione con danni più o meno gravi che possono portare a disturbi fisici e psichici.

Reprimere la collera porta a un accumulo di ormoni dello stress, soprattutto adrenalina e cortisolo, che alla lunga potrebbero danneggiare il nostro organismo. Gli stati d’animo negativi devono dunque trovare una via di espressione e di sfogo, in modo da liberarci senza fare danni intorno a noi e, possibilmente, senza peggiorare lo stato di chi ci vive accanto.

Un attacco improvviso e violento di rabbia si può placare facendo appello alla calma e “contando fino a dieci”. In questi casi conviene allontanarsi con una scusa, trovare un luogo privato e abbandonarsi a uno sfogo di decompresione. Uno scoppio di pianto, un urlo liberatorio, pestare i piedi per terra, l’importante è  essere davvero soli e non lasciare dietro di noi danni visibili.

Passata la prima tempesta, soffermiamoci sulla parte del nostro fisico coinvolto dalla sensazione di rabbia: può essere il petto, con la sensazione di non riuscire a respirare, oppure lo stomaco che si contrae e brucia. Una volta compreso ciò, interveniamo su quella sede, per controllare la sensazione: rallentiamo con consapevolezza il respiro, rilassiamo la muscolatura, oppure sciogliamola nel movimento. La musica può aiutarci: se le melodie rilassanti peggiorano il senso di irritazione, proviamo con un bel ritmo energico, sul quale saltare, ballare e agitarsi in modo spontaneo.

Reprimere la rabbia incontrollata con lo sport

 L’attività fisica è il modo più rapido ed efficace per alleggerire la pressione: uscire di casa per una camminata o una corsa, saltare alla corda, fare una corsa in bicicletta potrebbero essere sfoghi sani e potrebbero aiutare a smaltire il sovraccarico nervoso e a “bruciare” le energie negative. Dato che le palestre sono chiuse ci si potrebbe allenare all’aperto, da soli, o in casa, magari con un sottofondo musicale energico. Lo sport evita l’accumulo di tensione e di stress da cui poi scaturiscono gli attacchi di rabbia incontrollata.

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Fonte Immagine:https://pixabay.com/it/photos/urlo-bambino-ragazza-persone-1819736/

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