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Virus West Nile, che cos’è e come difendersi?

In questi giorni si è molto parlato del virus West Nile che ha causato la morte di quattro persone anziane nel nord Italia, Vediamo insieme di cosa si tratta e come difendersi.

In questi giorni si è molto parlato del virus West Nile che ha causato la morte di quattro persone anziane nel nord Italia, Vediamo insieme di cosa si tratta e come difendersi.

È allerta zanzare in Italia a causa dei virus potenzialmente pericolosi che questi insetti possono trasmettere all’uomo. Dopo i casi accertati e sospetti di Febbre Dengue – il virus trasmesso dalla zanzara Aedes albopticus – è ora alta l’attenzione per il virus West Nile o febbre del Nilo che ha causato già quattro decessi nel Nord Italia. Altri due casi sospetti sono allo studio. Nessun allarme da parte degli esperti, ma è bene prestare attenzione, capire di cosa si tratta e come difendersi. Scopriamolo insieme.

Che cos’è il virus West Nile

Il virus West Nile o febbre del Nilo, è un virus diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America, che provoca l’omonima febbre. Isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, nel distretto da cui prende il nome, esso fa parte della famiglia dei Flaviviridae e si trova negli uccelli selvatici e nelle zanzare. Le punture di queste ultime sono la causa principale della trasmissione della malattia all’uomo, anche se, in casi molto rari, come riferisce l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), essa può avvenire a seguito di trapianti di organi o trasfusioni di sangue oppure in gravidanza (trasmissione madre-feto). Certo è che la febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette.

Il periodo di incubazione nell’uomo, dal momento in cui si viene punti dalla zanzara infetta, varia dai 2 ai 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

Il virus può infettare anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri. Campioni di insetti o uccelli positivi sono stati trovati in Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e Sardegna.

Il virus è presente in Italia dal 2008, soprattutto al Nord. Il maggior numero di casi nel nostro Paese si è registrato nel 2018, con circa 5-6 mila infetti.

I sintomi

Come si apprende dal sito dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), nella maggior parte dei casi le persone infette non mostrano alcun sintomo. Solo il 20% circa dei sintomatici presenta febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. I sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e variano molto a seconda dell’età della persona.

Nei bambini generalmente si manifesta una febbre leggera, mentre i giovani presentano febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Sintomi più gravi, quali febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma, possono invece manifestarsi nelle persone anziane e debilitate. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi molto gravi (circa 1 su 1.000) il virus può causare un’encefalite letale.

Tuttavia, una sintomatologia più grave si presenta in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150).

A stabilire la diagnosi di West Nile è un test di laboratorio (Elisa o Immunofluorescenza) effettuato su siero e, dove indicato, su fluido cerebrospinale, per la ricerca di anticorpi del tipo IgM, presenti nei soggetti malati anche fino a un anno dal contagio.

Cura e come difendersi

Attualmente non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile e nemmeno un vaccino, anche se, come riferisce l’Iss, dei vaccini contro questo virus sono allo studio. Nella maggior parte dei casi i sintomi scompaiono da soli nel giro di qualche giorno o qualche settimana, ma nei casi più gravi si rende necessario il ricovero in ospedale, dove i pazienti vengono trattati con fluidi intravenosi e respirazione assistita.

Pertanto, dal momento che non c’è un vaccino né una cura specifica, per contrastare il West Nile, gli esperti suggeriscono di evitare il più possibile l’esposizione alle punture di zanzare e dunque di proteggersi usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto. Si raccomanda inoltre di usare delle zanzariere alle finestre, svuotare di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante, cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali, tenere le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate.

Dal sito del ministero della Salute si può scaricare un documento con tutte le informazioni utili per difendersi dal virus West Nile.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/zanzara-insetto-insetto-alato-1421757/

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