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Testamento digitale, cos’è e perché è importante farlo?

Avete già pensato a chi affidare la vostra eredità digitale quando non ci sarete più? Ecco perché è importante fare testamento digitale.

Avete già pensato a chi affidare la vostra eredità digitale quando non ci sarete più? Ecco perché è importante fare testamento digitale.

Grazie al processo tecnologico oggi è possibile decidere anche a chi lasciare in eredità la gestione della propria vita virtuale. Oltre al tradizionale testamento esiste infatti anche il testamento digitale. Alcune piattaforme danno già la possibilità di farlo. Vediamo insieme di cosa si tratta e perché vale la pena farlo.

Che cos’è il testamento digitale?

Com’è noto, il testamento è un atto revocabile con il quale un soggetto dispone, per il tempo in cui non si sarà più in vita, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse. Oggi, grazie alla tecnologia, le persone hanno anche un’identità digitale e possono decidere a chi lasciare in eredità i propri dati quando non ci saranno più.

Al momento, la legge italiana non prevede nulla in merito alla cosiddetta eredità digitale, ovvero l’insieme di informazioni e documenti informatici (come file, password, credenziali, archivi elettronici di dati, account per la fruizione di beni o servizi digitali, ecc.) che sopravvivono alla morte del loro titolare. Dunque, non esiste ancora uno strumento ad hoc che la legge ha predisposto per disciplinare questo particolare fenomeno successorio. Tuttavia, alcune piattaforme permettono già di fare testamento digitale, ovvero stabilire chi sarà responsabile della nostra identità digitale e cosa dovrà fare quando non ci saremo più.

Il testamento digitale è dunque uno strumento che serve per disciplinare la successione di tutti quei dati e informazioni che riguardano il mondo tecnologico e informatico. Esso consente di disporre, per quando non si sarà più in vita, delle password di accesso ai servizi telematici, come ad esempio quelle che riguardano il conto corrente bancario online, oppure stabilire la sorte degli account social e delle altre identità virtuali.

Perché è importante farlo?

Il testamento digitale è uno strumento molto importante perché ormai sono sempre di più i servizi accessibili solamente online tramite credenziali riservate (pin, password, spid, ecc.). Tra qualche anno, ad esempio, i pagamenti potranno avvenire solamente accedendo alla propria identità digitale e acconsentendo all’operazione.

Il testamento digitale è un modo per consentire agli eredi di accedere alle informazioni archiviate online o su supporti digitali e stabilire cosa farne. In sostanza, attraverso questo strumento si può scegliere a chi affidare l’accesso alle proprie informazioni e lasciare detto quali dati devono essere cancellati e quali invece devono essere trasmessi ai parenti o a un ente di beneficenza.

Le piattaforme che permettono di fare testamento digitale

Sebbene non esista ancora nel nostro Paese uno strumento ad hoc per disciplinare l’eredità digitale, ci sono diversi mezzi per farlo, messi a disposizione dalle singole piattaforme. Facebook, ad esempio, permette di indicare un contatto erede che potrà scrivere un post di addio sul proprio profilo, rispondere ad eventuali richieste di amicizia, cambiare l’immagine di copertina, chiedere la disattivazione dell’account ed eventualmente scaricare una copia di ciò che è stato pubblicato e condiviso.

Anche Google offre la possibilità di fare testamento digitale. Grazie alla funzione Inactive Account, si possono scegliere fino a dieci persone per gestire il profilo dopo la scomparsa del titolare: i beneficiari vengono a conoscenza della nomina con un alert dopo tre mesi di inattività dell’account. C’è anche la possibilità di chiedere che ciò che è stato condiviso pubblicamente venga cancellato dopo un lungo periodo di inattività.

Twitter, invece, non prevede la possibilità di fare un testamento digitale ma consente ai familiari o a una persona autorizzata di chiedere la cancellazione dell’account fornendo le prove della morte del proprietario attraverso un’apposita procedura online. Lo stesso vale per LinkedIn, che chiede di indicare nel modulo digitale il tipo di rapporto che si aveva con la persona che è venuta a mancare.

Apple ha integrato il servizio con iOS 15. Si offre la possibilità di selezionare dei contatti, a cui sarà inviato un QR Code che verrà attivato soltanto a seguito del decesso.

Esistono poi servizi specifici come BoxTomorrow che danno la possibilità di creare un vero e proprio testamento digitale. Bisogna registrarsi per entrare in possesso di una “scatola” virtuale in cui riporre video, foto e documenti. Si può anche inserire un file con le credenziali di accesso per tutti i servizi che si usano di solito (come per esempio Outlook). A seguito della morte del titolare delle credenziali, i beneficiari, preventivamente nominati, potranno aprire la scatola virtuale e accedere al suo contenuto.

Ad ogni modo, anche in mancanza di una vera e propria procedura certificata, è sempre possibile ottenere la disattivazione di un profilo social oppure di altro account (quello di posta elettronica, ad esempio): basta inviare alla società che gestisce il servizio i documenti che dimostrano il decesso del titolare. Lo stesso vale per i conti correnti online: i parenti della persona deceduta possono ottenere la liquidazione di quanto loro spettante in virtù della successione ereditaria presentando la documentazione (certificato di morte, testamento, ecc.) che attesta il decesso del soggetto.

Come fare un testamento?

Esistono diverse modalità per fare un testamento digitale. Un primo modo è tramite un mandato post mortem, ovvero un contratto in forza del quale il mandatario si obbliga, nei confronti del mandante, a compiere determinati atti giuridici per conto di quest’ultimo dopo la sua morte. Affinché il mandato post mortem sia efficace, è necessario che il mandatario sia delegato solamente al compimento di atti meramente materiali, come, ad esempio, la disattivazione dei profili social oppure la cancellazione di account. Il mandatario non può infatti essere incaricato di compiere attività giuridiche oppure di ricevere parte dell’eredità perché, altrimenti, il contratto sarebbe nullo per violazione del divieto di patti successori: secondo la legge non è possibile disporre della propria eredità se non con testamento.

Un altro modo per disciplinare la propria eredità digitale è quello di affidarsi a un esecutore testamentario, ovvero colui al quale viene dato l’incarico di curare che siano esattamente eseguite le ultime volontà scritte nel testamento. In genere si fa ricorso alla nomina di un esecutore quando il testamento si compone di disposizioni che necessitano di un’attuazione. L’esecutore testamentario non è obbligato ad accettare l’incarico, può anche rifiutarlo. In quest’ultima ipotesi, il testamento digitale verrebbe di fatto non eseguito.

Infine, è possibile indicare all’interno del proprio testamento ordinario gli eredi che dovranno occuparsi della gestione della propria eredità digitale, chiedendo di disattivare gli account social e di sistemare tutti i profili virtuali esistenti.

Questa modalità, però, garantisce scarsa privacy, in quanto la segretezza delle credenziali di accesso scritte all’interno di una scheda testamentaria cartacea potrebbe facilmente essere violata se l’atto venisse trovato.

Inoltre, considerato che il testamento olografo va pubblicato, c’è il rischio che diverse persone possano venire a conoscenza di password e altre credenziali riservate.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/alunno-digitando-tastiera-testo-849822/

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