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WhatsApp blocca le Fake News limitando l’inoltro sulle chat

WhatsApp ha deciso di limitare l’inoltro di messaggi virali per contrastare il più possibile la diffusione di Fake News, soprattutto in questo momento delicato.

WhatsApp, la famosissima applicazione di messaggistica, ha deciso di limitare l’inoltro di messaggi virali per contrastare la diffusione di Fake News, soprattutto in questo momento difficile.

Di recente WhatsApp ha annunciato, tramite il proprio blog, di aver imposto un limite all’inoltro di messaggi virali. Se prima era possibile inoltrare il messaggio in questione fino a cinque chat differenti, oggi quello stesso messaggio potrà essere condiviso soltanto su una singola chat.

Così facendo, WhatsApp dichiara guerra ai messaggi che spesso e volentieri contengono notizie false. L’obiettivo concreto è di limitare il più possibile la diffusione di fake news, come quella messa in circolazione da Gunter Pauli, il consigliere di Giuseppe Conte; questa operazione è fondamentale, considerato anche il momento delicato attraversato dalle nazioni di tutto il mondo.

WhatsApp e il coronavirus

WhatsApp è una delle piattaforme di messaggistica istantanea più utilizzate in queste settimane dagli utenti per mantenersi in contatto con familiari, parenti e amici lontani, a causa delle misure restrittive imposte dai governi nazionali.

Oltre ai messaggi di natura strettamente personale, capita sempre più spesso che WhatsApp venga utilizzato anche per l’invio di notizie false riguardanti il Covid-19. Ciò rappresenta un pericolo per l’intera community di WhatsApp, una delle più grandi al mondo per numero di utenti. Qualora infatti si diffondesse una notizia palesemente falsa sul Coronavirus, tra un numero considerevole di persone, le conseguenze potrebbero essere più gravi di quello che si può pensare.

Di recente, sui social, si è diffusa la fake news riguardante gli animali domestici, ritenuti potenziali veicoli del coronavirus. Se passasse tale messaggio, quanti animali verrebbero abbandonati in strada? E questo è soltanto uno dei tanti esempi che si possono fare.

Le fake news diventate virali su WhatsApp e i social

Nelle prime settimane di emergenza del coronavirus, su WhatsApp, era diventato virale un messaggio audio di un utente italiano bloccato in Cina che esponeva una teoria tipica dei complottisti. È inoltre circolata una falsa circolare dell’Inps, secondo cui gli assegni previdenziali di tutti gli italiani sarebbero stati ridotti del 50 per cento a causa del coronavirus, un’altra fake news, a cui hanno creduto tanti pensionati.

Diversi post virali hanno poi puntato il dito contro l’ibuprofene, ritenendolo dannoso per chi ha già contratto il coronavirus. Anche questa notizia è stata poi smentita dalle autorità sanitarie. Nei primi giorni di emergenza, sui social e WhatsApp, girava un post in cui veniva consigliato alle persone di bere molta acqua, ritenuta quasi come una fonte miracolosa. La notizia era falsa. Lo stesso discorso può essere fatto per la notizia secondo cui la vitamina C favorirebbe il processo di guarigione dalla malattia.

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