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Ansia da prestazione scolastica: che cos’è e come superarla?

L’ansia da prestazione scolastica è una condizione molto diffusa tra gli studenti che crea disagio e agitazione. Vediamo insieme di cosa si tratta e come superarla.

L’ansia da prestazione scolastica è una condizione molto diffusa tra gli studenti che crea disagio e agitazione. Vediamo insieme di cosa si tratta e come superarla.

A chi non è mai capitato di essere in ansia per un’interrogazione o un compito in classe? La scuola è il primo luogo in cui bambini e bambine, ragazzi e ragazze sviluppano le prime ansie. Vediamo insieme che cos’è l’ansia da prestazione scolastica e come superarla.

Che cos’è l’ansia da prestazione scolastica?

L’ansia da prestazione scolastica è una condizione di disagio e agitazione intensa che lo studente sperimenta in vista di prove scolastiche, dovuta al timore di un giudizio negativo, dell’insuccesso e di deludere i propri genitori e ricevere critiche da parte loro, nonché alla paura di essere rifiutati e ridicolizzati dagli altri. Generalmente si tratta di una condizione ‘normale’, piuttosto diffusa tra i giovani studenti, che si sviluppa già dalle scuole elementari. Tuttavia, in alcuni casi questo disturbo può diventare patologico e costituire un fattore di predisposizione per lo sviluppo di disordini mentali in età adulta. Alcuni studenti, infatti, percepiscono l’ “andare bene a scuola” come la condizione preliminare per essere accettati e amati.

È bene quindi distinguere l’ansia patologica da quella positiva. La distinzione va fatta sulla base di criteri di intensità, frequenza e durata.

È normale e positivo che il bambino o adolescente abbia un sano desiderio di riuscire e che si impegni per ottenere un bel voto a scuola o vincere una gara, e sia per questo un po’ in ansia. In caso di ansia molto intensa, frequente e che permane nel tempo siamo, però, in presenza di ansia negativa e quindi patologica e può essere utile consultare uno specialista.

Quali sono i sintomi?

L’ansia da prestazione scolastica solitamente si manifesta attraverso una serie di comportamenti insoliti quali improvvisi pianti, momenti di rabbia acuta, crisi di panico poco prima di entrare a scuola, perdita di interesse per la vita scolastica, insicurezze e paure precedentemente non manifestate, dolori e malesseri che portano il bambino o adolescente a chiedere di rimanere a casa, disturbi del sonno.

Contemporaneamente possono presentarsi anche sintomi psicosomatici, come mal di testa, mal di pancia, stanchezza generalizzata, sensazione di mente offuscata, nausea, diarrea, vomito, febbre, palpitazioni.

Ansia da prestazione scolastica: le cause

Oltre alla paura di sbagliare e fallire, l’ansia da prestazione scolastica può essere alimentata da alcuni fattori esperienziali esterni e correlati al mondo della scuola.

Uno dei motivi del permanere di uno stato d’ansia da prestazione è costituito dallo scarso rendimento scolastico, ma anche il rapporto con l’insegnante può influire. In alcuni casi, infatti, i bambini o ragazzi sviluppano una forte tensione emotiva nei confronti del docente, che si manifesta con sentimenti di paura e ansia.

In altri casi può essere il rapporto con gli altri studenti a causare ansia da prestazione o episodi di bullismo.

La principale ragione psicologica che porta a sviluppare stati di ansia è senza dubbio rappresentata dalla volontà di mostrare una buona immagine di sé ai genitori per non deluderli. Pertanto, le eccessive aspettative da parte dei genitori possono costituire un fattore di rischio per lo sviluppo dei sintomi d’ansia da prestazione nei compiti scolastici.

Esiste infine la possibilità che un elevato livello d’ansia comporti il peggioramento delle prestazioni scolastiche, della capacità di concentrarsi e di conseguenza dei risultati.

In questo modo lo studente entra in un circolo vizioso, in quanto i brutti voti presi a scuola accresceranno il suo senso di inadeguatezza e la convinzione di non farcela e di non essere all’altezza della situazione. Di conseguenza diminuisce anche la sua autostima.

Come uscirne?

Il primo passo per uscire dalla condizione di ansia patologica è la consapevolezza. Il ruolo del genitore è fondamentale. È importante che i genitori imparino a capire cosa si nasconda dietro il disagio del figlio e a distinguere la sua volontà di non andare a scuola da un semplice capriccio. È necessario confrontarsi con loro. Raccontare ai figli le difficoltà che si sono incontrate quando si era allievi, come ci si sentiva quando si era bambini e come si sono superati gli ostacoli della vita da studenti, può essere utile.

Un aiuto sostanziale può arrivare dalle sedute di parent training con un terapeuta per imparare a rispondere alle richieste del bambino, evitando di accrescere le sue paure che in alcuni casi potrebbero trasformarsi in vere e proprie fobie in età adolescenziale.

È importante che genitori e insegnanti sappiamo cogliere i segnali dello studente. Molte volte il suo atteggiamento viene confuso con una poca voglia di impegnarsi nello studio. In realtà sintomi e comportamenti quali mal di testa e mal di pancia improvvisi e assenze ingiustificate da scuola possono essere segnali di ansia da prestazione scolastica.

Questo tipo di ansia può essere superato grazie alla terapia cognitivo comportamentale che va ad individuare i pensieri irrazionali al fine di sostituirli e/o integrarli con convinzioni più funzionali per la persona.

Il percorso terapeutico aiuta lo studente ad imparare a gestire meglio le emozioni e l’ansia. Esponendolo gradualmente alle situazioni di disagio, lo aiuterà a non percepire più l’ansia come una minaccia, ma come parte integrante di sé, così da farlo sentire meno scoraggiato e più motivato a proseguire i propri studi e affrontare le sfide scolastiche. In questi casi infatti il rischio è che si abbandonino gli studi o ci si senta già sconfitti in partenza.

Consigli per genitori ed insegnanti

Gli esperti forniscono una serie di consigli ai genitori e agli insegnanti per evitare che i bambini sviluppino ansia da prestazione. Ai genitori viene innanzitutto consigliato di promuovere e facilitare gradualmente l’autonomia per far sì che il bambino possa, pian piano, sentirsi capace di poter fare e saper fare da solo, nei compiti a casa, ma anche nelle piccole autonomie quotidiane. Bisogna dare fiducia ai bambini e trasmettergli l’idea che possono farcela anche da soli. È importante non fargli mancare il proprio supporto, ma non bisogna mai sostituire a loro.

In secondo luogo è bene lasciare libera scelta per quanto riguarda le attività extrascolastiche. Scegliere attività che appassionano rende più motivati e spinge a far meglio. È importante anche che il bambino cambi le preferenze di sport o attività varie, perché è l’unico modo per conoscere più strumenti e poi valutare quello che attrae maggiormente.

L’altro consiglio degli esperti per i genitori è quello di non sovraccaricare i bambini di aspettative, o spingerli ad un’aspra competizione, come nel caso delle gare sportive. Bisogna dare il buon esempio, insegnandogli valori quali rispetto dell’avversario, rispetto delle regole e sana competizione.

Bisogna, infine, interessarsi alla vita scolastica dei bambini, non limitandosi solo a chiedergli “com’è andata oggi a scuola”, ma facendo anche altre domande, del tipo: “Come sei stato oggi a scuola?”, “ Qual è la cosa che ti ha reso più felice?”, “ Qual è la cosa che ti è piaciuta meno?”, “ Cos’hai imparato di nuovo oggi?”.

Per quanto riguarda gli insegnanti, il consiglio è di dare valore all’impegno e non al risultato, promuovendo il piacere di imparare e la voglia di conoscere, e facendo sì che il bambino si senta capace.

È importante poi, per il benessere e la buona riuscita in ambito scolastico, lodare il bambino quando si impegna e aiutarlo a riconoscere ed accettare l’errore quando sbaglia. In quest’ultimo caso è necessario dialogare con lui, spiegandogli che dagli errori si può imparare tanto.

Infine, in caso di ansia negativa, per i bambini è fondamentale sentire che sia i genitori che gli insegnanti comprendano il loro stato d’animo e le loro paure e li aiutino ad esprimere quello che provano rassicurandoli, magari anche raccontando qualche episodio della propria giovinezza in cui si è sperimentato ansia o preoccupazione, ma si è poi riusciti a superarle.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/ansia-paura-fatica-emozione-2019928/

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