Connect with us

salute&benessere

Disturbi del sonno: categorie, cause e rimedi

Capita spesso di non riuscire ad addormentarsi la notte e, di conseguenza, di svegliarsi stanchi e poco riposati al mattino. I disturbi del sonno sono infatti molto comuni, vediamo come affrontarli.

Published

on

Disturbi del sonno: categorie, cause e rimedi

Capita spesso di non riuscire ad addormentarsi la notte e, di conseguenza, di svegliarsi stanchi e poco riposati al mattino. I disturbi del sonno sono infatti molto comuni, vediamo come affrontarli.

Sono molte le persone che soffrono di disturbi del sonno. Capita spesso infatti di non riuscire a riposare e di svegliarsi al mattino spossati e stanchi.

La mancanza di sonno può dunque arrivare a pregiudicare la qualità della vita e alterare le normali attività fisiologiche del corpo. Essa può comportare stanchezza cronica, diminuzione dell’attenzione e della concentrazione e irritabilità. Inoltre, un’insonnia prolungata può avere effetti dannosi sulla salute.

Vediamo insieme quali sono le cause di questi disturbi e come affrontarli e risolverli.

Quali sono le cause dei disturbi del sonno?

Mediamente la maggior parte delle persone ha bisogno di dormire 7-8 ore a notte. C’è chi invece necessita di dormire 10 ore (i cosiddetti “dormitori lunghi”). Viceversa, ad alcune persone sono sufficienti 5 o 6 ore di sonno per svegliarsi riposati (“dormitori corti”).

Tuttavia non tutti riescono a riposare il giusto per stare bene, questo a causa di diversi fattori che influenzano la qualità del sonno. Le cause possono essere soggettive come nel caso di disturbo dell’umore, depressione, ansia, oppure problematiche come la sindrome delle “gambe senza riposo”, un disagio causato da un’intensa irrequietezza motoria alle gambe che impedisce al paziente di iniziare il sonno notturno. Altri fattori sono riconducibili a determinate malattie sistemiche, a disturbi della tiroide, a scompenso cardiaco o a ipertensione arteriosa.

Advertisement

Ad influire sulla qualità del sonno può essere anche l’assunzione di caffè, alcool, nicotina e cibi pesanti oppure l’attività sportiva praticata nelle 3-4 ore prima di andare a dormire.

Disturbi del sonno: le categorie

Tra i disturbi del sonno più comuni c’è l’insonnia, ma non è l’unico. Anche il bruxismo, le apnee notturne, il russamento e il sonnambulismo possono ostacolare il normale riposo. Sono da considerarsi disturbi del sonno pure le ipersonnie (eccessiva stanchezza diurna che porta all’irrefrenabile impulso di dormire di giorno o all’incapacità di controllare il momento dell’addormentamento) e le parasonnie (disordini del sonno che ci portano a interrompere il riposo improvvisamente, facendoci svegliare di soprassalto).

E’ possibile dunque raggruppare i disturbi del sonno in diverse categorie.

L’insonnia, insieme alla ipersonnie (ad esempio la narcolessia) e alle parasonnie, rientra nella categoria di disturbi tipici di chi ha difficoltà ad addormentarsi o a svegliarsi, diffusi soprattutto tra persone giovani ed anziane.

Tra le principali conseguenze di questi disturbi vi sono: astenia, difficoltà di attenzione, concentrazione e memoria (soprattutto sul lavoro), eccessiva sonnolenza diurna, disturbo dell’umore, nervosismo, ansia e facile irritabilità.  La causa spesso è collegata a un disturbo psicologico (depressione o attacchi d’ansia).

Advertisement

Rientrano invece nella categoria dei disturbi respiratori del sonno: la mancanza di ossigenazione notturna, il russamento, l’apnea o ipopnea e le alterazioni del sonno stesso. Tra i sintomi più frequenti che essi comportano: stanchezza e svogliatezza diurna, russamento, “mancanza d’aria”, mal di testa mattutini, difficoltà a concentrarsi e risvegli bruschi durante la notte.

C’è poi la categoria dei disturbi del ritmo circadiano, ossia alterazioni del ritmo sonno-veglia che possono dipendere da fattori interni (sindrome da sonno ritardato) o da fattori esterni (turni di lavoro). Il sintomo più frequente nei lavoratori che svolgono turni di notte e nei ragazzi che passano molte ore davanti a dispositivi elettronici luminosi è l’effetto “jet-lag”.

Nel caso di alterazioni causate da fattori esterni si possono presentare: nausea, sbalzi d’umore, depressione, ansia e difficoltà a rapportarsi con gli altri.

Un’altra categoria dei disturbi del sonno è quella che comprende i movimenti involontari compiuti quando si dorme (sindrome delle gambe senza riposo, movimenti periodici degli arti, bruxismo, crampi nel sonno, mioclonie nel sonno). Questi disturbi in genere sono più diffusi negli adulti e negli anziani e, in alcuni casi, sono ereditari.

Infine, c’è la categoria in cui rientrano i disturbi del sonno dovuti a comportamenti involontari, maggiormente diffusi tra i bambini in età pre-adolescenziale.  Parliamo di: sonnambulismo, terrori notturni, risvegli confusionali, sleep talking, disturbi alimentari nel sonno, disturbo comportamentale in fase REM, paralisi notturna, incubi notturni, attacchi di panico notturni, enuresi, catatrenia. Essi possono ripetersi con una certa frequenza e provocare forte disagio.

Advertisement

Possibili rimedi

In caso di disturbi del sonno occasionali il rimedio migliore è individuare la causa alla base del disturbo e capire come intervenire. A volte può essere necessaria una terapia farmacologica, ma sarebbe bene prima seguire alcuni accorgimenti per ovviare a determinati disturbi. Innanzitutto bisognerebbe coricarsi e svegliarsi sempre alla stessa ora, anche nel fine settimana. In secondo luogo la camera da letto andrebbe usata solo per dormire, evitando di guardare la televisione o di mangiare a letto. E’ inoltre importante ridurre l’assunzione di nicotina, caffeina e alcool nell’arco della giornata. Può essere d’aiuto svolgere esercizio fisico regolare, ma non nelle 3-4 ore prima di coricarsi. Altro consiglio è quello di esporsi con regolarità alla luce solare, perché ciò favorisce il corretto ritmo circadiano.

Può essere d’aiuto anche assumere tisane e infusi rilassanti a base di erbe e fiori come valeriana, lavanda, camomilla, passiflora, biancospino, fiori di tiglio.

Modificare le proprie abitudini aiuta a combattere i disturbi del sonno, ma se nemmeno seguendo queste indicazioni il problema si risolve e il disturbo diventa cronico, è bene rivolgersi al medico specialista che saprà consigliare alcune terapie farmacologiche, a cominciare dalla melatonina. Potrebbe essere necessario ricorrere alle benzodiazepine oppure a ipnoinducenti, farmaci che favoriscono la comparsa del sonno.

Il medico specialista potrebbe inoltre prescrivere la polisonnografia, un esame che registra l’attività elettroencefalografica, insieme ad altri parametri come il tono muscolare, l’attività respiratoria, i movimenti oculari, la frequenza cardiaca ecc., ed è quindi in grado di offrire una valutazione sia qualitativa sia quantitativa del sonno.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/donna-addormentato-ragazza-sonno-2197947/

Advertisement

Continua a leggere su atuttonotizie.it

Vuoi essere sempre aggiornato e ricevere le principali notizie del giorno? Iscriviti alla nostra Newsletter

Continue Reading
Advertisement
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

salute&benessere

Da cosa dipendono gli infarti?

Published

on

By

Da cosa dipendono gli infarti?

Da cosa dipendono gli Infarti: Cause, Fattori di Rischio e Prevenzione

Gli infarti, noti anche come attacchi di cuore, rappresentano una delle principali cause di mortalità in tutto il mondo. Queste gravi condizioni mediche possono colpire improvvisamente e avere conseguenze devastanti sulla salute di una persona. Comprendere le cause e i fattori di rischio associati agli infarti è fondamentale per prevenirli efficacemente e proteggere la salute del cuore. In questo articolo, esamineremo attentamente da cosa dipendono gli infarti, esplorando le cause sottostanti, i fattori di rischio e le strategie di prevenzione.

Cause degli Infarti:

Gli infarti si verificano quando il flusso sanguigno verso una parte del cuore viene interrotto, spesso a causa dell’occlusione di una delle arterie coronarie. Le principali cause di questo blocco includono:

1. Aterosclerosi: Questa è la causa più comune degli infarti. L’aterosclerosi si verifica quando le pareti delle arterie si ispessiscono a causa dell’accumulo di grasso, colesterolo e altre sostanze, formando placche. Se una di queste placche si rompe, può causare la formazione di un coagulo di sangue che ostruisce l’arteria.

2. Trombosi: La formazione di coaguli di sangue all’interno delle arterie coronarie può portare a un’occlusione improvvisa e completa del flusso sanguigno al cuore.

3. Spasmo Coronarico: In alcuni casi, le arterie coronarie possono sperimentare spasmi improvvisi e temporanei, riducendo il flusso di sangue al cuore e causando un infarto.

4. Embolia: Un embolo, un coagulo di sangue o una massa di tessuto grumoso, può viaggiare attraverso il flusso sanguigno e bloccare una delle arterie coronarie, causando un infarto.

5. Patologie Cardiache Congenite: Alcune persone possono essere più suscettibili agli infarti a causa di difetti cardiaci congeniti che influenzano il flusso sanguigno al cuore.

Fattori di Rischio:

Oltre alle cause immediate degli infarti, diversi fattori di rischio aumentano significativamente la probabilità di sviluppare questa condizione. Questi includono:

1. Ipertensione: La pressione sanguigna elevata aumenta lo stress sulle pareti delle arterie, aumentando il rischio di aterosclerosi e infarti.

2. Colesterolo Elevato: Livelli elevati di colesterolo LDL (“colesterolo cattivo”) possono contribuire alla formazione di placche nelle arterie coronarie.

3. Fumo di Sigaretta: Le sostanze chimiche presenti nel fumo di sigaretta danneggiano le pareti delle arterie e aumentano il rischio di coaguli di sangue.

4. Diabete: L’iperglicemia associata al diabete danneggia le arterie e aumenta il rischio di aterosclerosi e infarti.

5. Obesità: L’eccesso di peso aumenta lo stress sul cuore e può contribuire a condizioni come ipertensione, diabete e colesterolo elevato.

6. Sedentarietà: L’attività fisica regolare aiuta a mantenere la salute del cuore e riduce il rischio di infarti.

7. Stress: Lo stress cronico può influenzare negativamente la salute del cuore e aumentare la pressione sanguigna.

8. Età e Sesso: L’età avanzata e il sesso maschile sono fattori di rischio noti per gli infarti, anche se le donne possono essere a rischio dopo la menopausa.

Prevenzione degli Infarti:

La prevenzione degli infarti è fondamentale per ridurre il rischio di gravi complicazioni cardiache. Alcune strategie efficaci includono:

1. Adozione di uno Stile di Vita Salutare: Una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre, insieme all’esercizio regolare, può ridurre il rischio di infarti.

2. Controllo dei Fattori di Rischio: Monitorare e gestire la pressione sanguigna, i livelli di colesterolo e il diabete può aiutare a prevenire la formazione di placche nelle arterie coronarie.

3. Cessazione del Fumo: Smettere di fumare è uno dei modi più efficaci per ridurre il rischio di infarti e migliorare la salute generale del cuore e dei polmoni.

4. Assunzione di Farmaci: In alcuni casi, il medico può prescrivere farmaci per controllare la pressione sanguigna, abbassare il colesterolo o gestire altre condizioni mediche che aumentano il rischio di infarti.

5. Monitoraggio Regolare della Salute: Sottoporsi regolarmente a controlli medici può consentire di individuare precocemente eventuali fattori di rischio o problemi cardiaci e intervenire tempestivamente.

6. Gestione dello Stress: Pratiche come la meditazione, lo yoga e l’esercizio possono aiutare a ridurre lo stress e promuovere la salute del cuore.

Gli infarti rappresentano una grave minaccia per la salute cardiovascolare e possono avere conseguenze fatali se non trattati tempestivamente. Comprendere le cause e i fattori di rischio associati agli infarti è fondamentale per adottare misure preventive efficaci e proteggere la salute del cuore. Con uno stile di vita sano, il controllo dei fattori di rischio e un attento monitoraggio della salute, è possibile ridurre significativamente il rischio di infarti e vivere una vita più lunga e sana.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/attacco-di-cuore-malattia-salute-7479253/]

 

Continua a leggere su atuttonotizie.it

Vuoi essere sempre aggiornato e ricevere le principali notizie del giorno? Iscriviti alla nostra Newsletter

Continue Reading

salute&benessere

Quale fine fanno gli strumenti chirurgici usati in sala operatoria?

Published

on

By

Quale fine fanno gli strumenti chirurgici usati in sala operatoria?

Il Destino degli Strumenti Chirurgici Usati in Sala Operatoria: Processi e Normative da Conoscere

Nel mondo della sanità, ogni aspetto del processo medico viene attentamente considerato, incluso il destino degli strumenti chirurgici usati in sala operatoria. Questa è una questione di sicurezza, igiene e responsabilità ambientale. In questo articolo, esploreremo i processi e le normative che regolano il trattamento degli strumenti chirurgici dopo l’uso, offrendo una panoramica completa su quale fine facciano.

L’importanza del Corretto Trattamento degli Strumenti Chirurgici

Gli strumenti chirurgici sono essenziali per l’esecuzione di procedure mediche sicure ed efficaci. Tuttavia, dopo ogni utilizzo, è fondamentale trattarli in modo appropriato per evitare rischi per la salute dei pazienti e degli operatori, nonché per garantire la conformità normativa e la sostenibilità ambientale.

Processi di Sterilizzazione e Sanificazione

Dopo ogni intervento chirurgico, gli strumenti devono essere accuratamente puliti, sterilizzati e sanificati. Questo processo è cruciale per eliminare qualsiasi contaminazione batterica o virale e prevenire la trasmissione di infezioni. Le strutture sanitarie seguono rigorosi protocolli per garantire che gli strumenti siano trattati in modo sicuro ed efficace.

Sterilizzazione Autoclave: Il Metodo Standard

La sterilizzazione mediante autoclave è uno dei metodi più comuni utilizzati per trattare gli strumenti chirurgici. Questo processo implica l’esposizione degli strumenti al vapore ad alta pressione e temperatura, uccidendo batteri, virus e altri microrganismi patogeni. Le moderne autoclavi sono dotate di avanzate tecnologie di monitoraggio e registrazione per garantire la completa sterilità degli strumenti.

Rigide Normative e Standard di Sicurezza

Le normative e gli standard di sicurezza nella gestione degli strumenti chirurgici sono rigorosi e ben definiti. Le autorità sanitarie locali e internazionali impongono regole stringenti per garantire la sicurezza e la conformità normativa. Le strutture sanitarie devono rispettare queste normative e sottoporsi a ispezioni regolari per assicurare il rispetto dei requisiti.

La Responsabilità Ambientale: Riciclo e Smaltimento

Oltre alla sicurezza e all’igiene, la responsabilità ambientale è un aspetto cruciale nella gestione degli strumenti chirurgici. Gli strumenti monouso, quando possibile, dovrebbero essere composti da materiali biodegradabili o riciclabili. Gli strumenti riutilizzabili devono essere trattati in modo da minimizzare l’impatto ambientale. Le pratiche di riciclo e smaltimento sicuro sono essenziali per ridurre l’inquinamento e preservare l’ambiente.

Innovazioni Tecnologiche per una Gestione Più Efficiente

L’innovazione tecnologica ha rivoluzionato il settore della gestione degli strumenti chirurgici. Dalle avanzate autoclavi ai sistemi di tracciabilità RFID (Radio Frequency Identification), le nuove tecnologie consentono una gestione più efficiente degli strumenti, migliorando la sicurezza, riducendo i tempi di trattamento e ottimizzando le risorse.

Sicurezza, Conformità Normativa e Sostenibilità

Il destino degli strumenti chirurgici usati in sala operatoria è una questione complessa che coinvolge sicurezza, conformità normativa e sostenibilità. È essenziale che le strutture sanitarie rispettino rigorosi protocolli per garantire la sterilizzazione e la sanificazione degli strumenti, oltre a seguire le normative ambientali per il riciclo e lo smaltimento sicuro. Solo attraverso una gestione responsabile e consapevole degli strumenti chirurgici possiamo garantire interventi medici sicuri, igienici e sostenibili per il bene dei pazienti e dell’ambiente.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/chirurgia-ospedale-medico-cura-1822458/]

 

Continua a leggere su atuttonotizie.it

Vuoi essere sempre aggiornato e ricevere le principali notizie del giorno? Iscriviti alla nostra Newsletter

Continue Reading

salute&benessere

Quale cura per le ragadi?

Published

on

By

Quale cura per le ragadi?

Quale Cura per le Ragadi della Pelle: Rimedi Efficaci e Consigli Utili

Le ragadi della pelle sono uno dei problemi dermatologici più comuni che affliggono le persone di tutte le età. Queste piccole crepe o fenditure nella pelle possono verificarsi in varie parti del corpo, ma sono più comuni sulle mani, sui piedi e sulle labbra. Le ragadi possono essere dolorose e fastidiose, e se non trattate adeguatamente, possono peggiorare e causare complicazioni. Fortunatamente, esistono diverse cure efficaci per le ragadi della pelle che possono aiutare a lenire il dolore, favorire la guarigione e prevenire recidive. In questo articolo, esploreremo le cause delle ragadi della pelle e forniremo consigli utili e rimedi naturali per trattarle in modo efficace.

Cause delle Ragadi della Pelle

Prima di esaminare le cure per le ragadi della pelle, è importante capire le cause sottostanti di questo problema. Le ragadi possono essere causate da una serie di fattori, tra cui:

1. Pelle Secca: La mancanza di idratazione è una delle cause principali delle ragadi della pelle. La pelle secca è più suscettibile alle crepe e alle fenditure, specialmente nelle zone soggette a maggiore attrito, come le mani e i piedi.

2. Esposizione agli Agenti Atmosferici: L’esposizione prolungata al freddo, al vento e alla luce solare può contribuire alla formazione di ragadi sulla pelle.

3. Attività Ripetitive: L’uso eccessivo delle mani, ad esempio durante lavori manuali o sport come l’arrampicata su roccia, può causare ragadi.

4. Carenza Nutrizionale: Una dieta carente di vitamine e minerali essenziali, come la vitamina A, la vitamina E e lo zinco, può influenzare la salute della pelle e aumentare il rischio di ragadi.

5. Condizioni Dermatologiche: Alcune condizioni della pelle, come l’eczema e la psoriasi, possono rendere la pelle più suscettibile alle ragadi.

Cura e Trattamento delle Ragadi della Pelle

1. Idratazione Adeguata

Mantenere la pelle ben idratata è fondamentale per prevenire e trattare le ragadi. Applicare regolarmente una crema idratante ricca di agenti emollienti come la vaselina, la glicerina o l’acido ialuronico può aiutare a ripristinare l’umidità della pelle e a ridurre la secchezza.

2. Protezione Solare

L’applicazione di una crema solare con un elevato SPF può aiutare a proteggere la pelle dalle aggressioni dei raggi UV, riducendo così il rischio di ragadi causate dalla luce solare.

3. Esfoliazione Dolce

L’esfoliazione regolare può contribuire a rimuovere le cellule morte dalla superficie della pelle, favorendo la guarigione delle ragadi. Tuttavia, è importante utilizzare esfolianti delicati per evitare di irritare ulteriormente la pelle.

4. Bagni e Doccie Tiepide

Evitare l’uso di acqua calda e detergenti aggressivi durante il bagno o la doccia, poiché possono privare la pelle dei suoi oli naturali protettivi, peggiorando così le ragadi.

5. Applicazione di Oli Naturali

Gli oli naturali come l’olio di cocco, l’olio di mandorle e l’olio di jojoba possono aiutare a lenire e idratare la pelle, riducendo il dolore associato alle ragadi e promuovendo la guarigione.

6. Cerotti Protettivi

Nei casi in cui le ragadi sono particolarmente dolorose o profonde, l’applicazione di cerotti protettivi può aiutare a proteggere la pelle e a favorirne la guarigione.

7. Integratori Alimentari

Integrare nella dieta alimenti ricchi di vitamine e minerali essenziali può aiutare a migliorare la salute della pelle e a ridurre il rischio di ragadi. Inoltre, l’assunzione di integratori di vitamine e minerali può essere utile per compensare eventuali carenze nutrizionali.

8. Consultare un Dermatologo

Se le ragadi persistono nonostante l’uso di rimedi casalinghi e trattamenti topici, è consigliabile consultare un dermatologo. Il medico può valutare la gravità del problema e raccomandare trattamenti più specifici, come creme a base di corticosteroidi o terapie laser.

Le ragadi della pelle possono essere fastidiose e dolorose, ma con le giuste cure e trattamenti, è possibile lenire il dolore, favorire la guarigione e prevenire recidive. Mantenere la pelle ben idratata, proteggerla dagli agenti atmosferici e adottare una dieta equilibrata sono passi fondamentali per prevenire le ragadi. Tuttavia, se le ragadi persistono o peggiorano, è consigliabile consultare un dermatologo per una valutazione e un trattamento più specifico. Con le cure adeguate, è possibile ottenere sollievo dai sintomi delle ragadi e ripristinare la salute della pelle.

 

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/mani-vecchio-vecchiaia-anziano-2906458/]

 

Continua a leggere su atuttonotizie.it

Vuoi essere sempre aggiornato e ricevere le principali notizie del giorno? Iscriviti alla nostra Newsletter

Continue Reading

Salute e Benessere

Made with ❤ in Ketchup Adv S.p.A. - PIVA.09211640967 | Piazza Borromeo 14, 20123 Milano