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Covid, Oms fiduciosa sulla fine della pandemia nel 2023

La fine della pandemia di Covid-19 potrebbe essere dichiarata entro il 2023. A dirlo è il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità.

La fine della pandemia di Covid-19 potrebbe essere dichiarata entro il 2023. A dirlo è il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Entro il 2023 il Covid non sarà più un’emergenza globale. Ne è convinto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus che si è detto fiducioso sulla fine della pandemia nel 2023.

Covid, le parole del direttore generale dell’Oms

“Il numero di decessi a livello settimanale che vengono segnalati è ora inferiore rispetto a quando abbiamo usato per la prima volta la parola ‘pandemia’ tre anni fa. Il miglioramento è significativo. Sono fiducioso che a un certo punto quest’anno saremo in grado di dire che il Covid è finito come un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale e come una pandemia”, con queste parole il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha annunciato che presto il Covid non sarà più un’emergenza globale.

“Se non lo faremo, ripeteremo il ciclo di panico e abbandono che è stato per decenni il segno distintivo della risposta globale alle epidemie e alle pandemie”, ha proseguito il numero uno dell’Oms.

L’annuncio di Gianni Rezza

Il presidente del Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza aveva già anticipato che l’Oms avesse intenzione di decretare al più presto la fine della pandemia di Covid-19: “Bisogna aspettare che l’Oms non consideri più il Covid Pheic (Public Health Emergency of International Concern), cioè un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale”, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera, affermando che la decisione potrebbe arrivare già nelle prossime settimane.

Rezza ha sottolineato che anche in Italia la situazione è in continuo miglioramento: “C’è un’immunità diffusa: tante persone sono vaccinate e tante altre si sono infettate”, ha detto.

Il miglioramento è testimoniato anche dai dati aggiornati della Cabina di Regia: anche se nell’ultimo monitoraggio settimanale l’indice Rt è salito rispetto alla settimana precedente, calano sia l’incidenza che le ospedalizzazioni, con solo due regioni classificate a rischio alto.

“Il ministero continua a monitorare la situazione, mantenendo la vigilanza, ma non c’è in questo momento un livello di allarme: l’impatto sulle strutture sanitarie è molto basso, anche l’incidenza di nuovi positivi è relativamente bassa. Esiste la possibilità che il virus possa mutare, anche se non può farlo all’infinito; bisogna pure tener conto che questo virus ha cominciato a infettare gli animali, a partire dai cervi negli Stati Uniti, e anche qualche animale domestico. Quindi, resta ancora un’incognita”, ha concluso Rezza.

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