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Farina di insetti: cos’ è e perché fa discutere?

La farina di insetti è considerata da molti una valida alternativa alimentare, ma l’argomento divide e fa discutere. Vediamo insieme perché.

La farina di insetti è considerata da molti una valida alternativa alimentare, ma l’argomento divide e fa discutere. Vediamo insieme perché.

Lo scorso 3 gennaio 2023 l’Unione Europea ha dato il via libera all’impiego di “farine di insetti”, suscitando non poche polemiche anche da parte di alcuni professionisti del mondo della cucina che l’hanno definita una “moda passeggera”. D’altra parte, però, c’è chi vede di buon occhio la farina di insetti considerandola un’alternativa alimentare. Vediamo insieme cos’è la farina di insetti e quali potrebbero essere i suoi possibili vantaggi.

Che cos’è la farina di insetti?

La farina di insetti è una farina composta da animali disidratati e poi ridotti in polvere per mezzo di processi meccanici. Durante la fase di produzione tutto il corpo dell’insetto diventa farina, non si butta via nulla.

Gli insetti più spesso utilizzati per produrre questo tipo di farina sono: grilli, cavallette e tenebrionidi (larve di tenebrio molitor e di alphitobius diaperinus).

In alcune parti del mondo, come la Cina, il consumo di insetti è ormai da tempo una tradizione. Stando alle stime, le specie di insetti commestibili sono circa 2mila e fanno già parte della dieta quotidiana di due miliardi di persone dall’Asia all’Australia e dall’Africa al Sud America.

Secondo alcuni, il loro impiego potrebbe addirittura essere una delle possibili soluzioni per contrastare la fame nel mondo.

Benefici e vantaggi

L’impiego della farina di insetti in ambito alimentare potrebbe avere diversi benefici.

Dal punto di vista nutrizionale, questa tipologia di farina si caratterizza per l’elevato contenuto di proteine e fibre (fondamentali per una corretta digestione). Inoltre, contiene molti grassi insaturi (quelli che fanno bene, oleico e linoleico) e pochi grassi saturi (quelli che invece fanno male). Alto è anche il contenuto di vitamine e minerali come potassio, ferro e fosforo. Inoltre, la farina di insetti non contiene glutine, quindi è adatta anche alle persone che non possono mangiarne.

Da un punto di vista ambientale, il vantaggio della farina di insetti è che è sostenibile, dunque non ha un grande impatto sull’ambiente: pochissime emissioni, pochissima superficie di suolo coinvolto per l’allevamento e pochissima acqua necessaria per la crescita degli animali.

La Fao, ovvero l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, asserisce che gli insetti costituiscono una potenziale fonte di proteine, di acidi grassi e sali minerali, per una popolazione mondiale in crescita. L’impatto ambientale sarebbe inferiore alle altre proteine animali in termini di risorse utilizzate e di CO2 emessa durante la produzione. Stando ai diversi studi raccolti dalla Fao nella relazione “Insetti commestibili Prospettive future per la sicurezza alimentare e dei mangimi“, dal punto di vista ambientale, gli insetti presentano un’alta efficienza di conversione nutrizionale: in media possono convertire 2 Kg di cibo in 1 Kg di massa. Un bovino per produrre l’aumento di 1 Kg di peso corporeo necessita di 8 Kg di cibo. La Fao riferisce inoltre che il contenuto proteico delle farine di insetti può variare tra il 60\70 % rispetto al 26% della carne di manzo.

L’organizzazione dell’Onu conclude dunque che il consumo di insetti e di prodotti a base di insetti, come le farine, ha un minor impatto ambientale e un maggiori apporto proteico rispetto all’alle altre proteine.

Come riconoscere i prodotti a base di farina di insetti?

I primi prodotti a base di farina di grillo stanno già arrivando nei supermercati, per questo in molti si chiedono come capire quali siano gli alimenti che contengono insetti in modo tale da poter decidere liberamente se acquistarli o meno.

Per riconoscere facilmente i prodotti a base di farina di insetti, è importante imparare a leggere le etichette. Chiaramente sulla confezione non sarà riportata la dicitura “farina di insetti”, ma il loro nome scientifico. Nel caso della farina di grillo, la dicitura riportata sarà “Acheta domesticus“, mentre per le larve del verme giallo della farina si troverà scritto: “Tenebrio Molitor”. Il nome scientifico della larva del verme della farina minore, invece, è “Alphitobius diaperinus”.

Inoltre, si può intuire la tipologia di prodotto anche dal prezzo. Quello della farina di insetti è infatti più alto rispetto a quello dei prodotti tradizionali. Il prezzo delle farine di insetti si aggira attorno ai 30 euro al chilo, a differenza di quella tradizionale che supera a malapena l’euro.

Perché la farina di insetti è criticata?

Una dieta a base di insetti sembra dunque rappresentare una valida alternativa sostenibile. Tuttavia, come anticipato, l’argomento ha generato non poche polemiche. Sono infatti molti i critici e gli scettici sul tema. Tanto per cominciare, i detrattori ne fanno una questione culturale: le farine di insetti non fanno parte della nostra cultura.

L’altra critica sollevata è relativa alla sicurezza alimentare. Si richiedono ulteriori evidenze scientifiche per rivelare i potenziali rischi. Questo perché alcuni insetti contengono anti-nutrienti, come la chitina (alla base dell’esocheletro degli insetti) che ha un effetto negativo sulla digeribilità e l’impiego delle proteine. Tra le sostanze anti-nutrienti rientrano anche i fitati e gli ossalati, che riducono l’assorbimento di minerali come il calcio, lo zinco, il manganese, il ferro e il magnesio.

fonte immagine:https://pixabay.com/it/photos/primal-futuro-grillo-in-polvere-2863079/

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