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Obbligo green pass, allerta caos trasporti e assenteismo

In vista dell’entrata in vigore dell’obbligo di green pass a partire dal 15 ottobre, si temono assenteismo e disagi in vari settori.

In vista dell’entrata in vigore dell’obbligo di green pass a partire dal 15 ottobre, si temono assenteismo e disagi in vari settori.

Dal 15 ottobre entra in vigore l’obbligo del green pass per tutti i lavoratori, privati e pubblici. Al Viminale c’è allerta per i possibili disagi che potrebbero essere causati dagli scioperi annunciati e dall’assenteismo.

Obbligo green pass, allerta proteste

Sebbene Palazzo Chigi si dica tranquillo perché le vaccinazioni in Italia hanno superato l’80% della popolazione, è allerta proteste tra le autorità. Da venerdí 15 ottobre, data dell’entrata in vigore dell’obbligo del green pass per tutti i lavoratori, potrebbero infatti verificarsi disordini, tra scioperi annunciati e assenteismo. L’allerta è soprattutto a Roma, dove è già stato bloccato il sit-in no Green pass previsto per il 15 ottobre a Bocca della Verità, e si teme il caos trasporti. Possibili disagi su treni, autobus e metropolitane potrebbero verificarsi anche a Milano.

Critica la situazione anche per il settore portuale. Il porto di Trieste, dove i portuali sono per il 40% senza certificazione verde, ha annunciato il “blocco a oltranza” dello scalo fino “alla cancellazione dell’obbligo di certificato”. Alessandro Volk, componente del direttivo del Coordinamento lavoratori portuali, ha aperto alla possibilità di “non bloccare il porto” se “il Governo proponesse una proroga al 30 ottobre per prendere un po’ di tempo e trovare poi una soluzione”.

Tensioni anche a Genova, nonostante alcune aziende che operano nel porto abbiano scelto di aderire all’iniziativa della fornitura di tamponi gratis ai dipendenti. Solo per quanto riguarda il settore portuale, infatti, il Ministero dell’Interno ha dato la possibilità di avere tamponi pagati dalle aziende, in modo da scongiurare rimostranze e difficoltà operative.

Al porto di Genova lavorano circa 12mila persone, ha spiegato José Nivoi del sindacato Usb, “e non è sufficiente che solo alcune aziende si siano attivate per fornire tamponi gratuiti ai dipendenti. Per noi è una questione sindacale di tampone gratuito per i lavoratori e non una questione ideologica”, ha tuonato.

Caos autotrasporti

A preoccupare maggiormente le autorità è il settore degli autotrasporti, grazie ai quali entra nel Paese il 90% delle merci in circolazione attraverso i mezzi guidati da circa 350mila lavoratori.

Una “tempesta perfetta”, dice il presidente di Assologistica-Confindustria Umberto Ruggero, il quale stima che da domani possa mancare il 30-40% del personale, in un settore già colpito da “cronica carenza di personale”. Ruggero chiede pertanto al governo almeno una proroga per l’entrata in vigore dell’obbligo, così da concordare nuove regole per la logistica.

Nonostante molti autisti siano già vaccinati, c’è ancora un 30% di autotrasportatori senza green pass, spiega Ivano Russo, direttore generale di Confetra (Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica). Inoltre, l’80% degli autisti stranieri non è vaccinato. Riguardo a questi ultimi, il problema più grande è dovuto al fatto che molti lavoratori, in particolare dell’Est Europa, risultano vaccinati con vaccini contro il Covid-19 non riconosciuti dalle autorità europee e italiane, tra cui lo Sputnik, prodotto dalla Russia.

Ad esprimere forte preoccupazione è il presidente di Conftrasporti-Confcommercio, Paolo Uggé, contrario all’obbligo del certificato verde. Uggè propone al governo di continuare a utilizzare le norme del protocollo di sicurezza siglato a inizio pandemia, quando non esistevano vaccini ma il settore non si è mai fermato.

Per il presidente l’introduzione dell’obbligo del green pass può provocare “reazioni spontanee da parte di imprese che si rifiutano di mostrare il green pass”. Inoltre, nel caso in cui il governo dovesse decidere di chiudere un occhio sui vaccini stranieri, Conftrasporti teme rimostranze da parte degli italiani per disparità di trattamento: “Se gli autotrasportatori esteri potranno venire in Italia senza Green pass, stiamo valutando di invitare le imprese a fermare i camion. Ci auguriamo di no, ma ne stiamo discutendo”, ha dichiarato Uggè.

Trasporto pubblico

C’è preoccupazione anche sul fronte del trasporto pubblico. Stando a recenti stime, circa il 10-20% dei lavoratori del settore non è vaccinato contro il Covid. Per questo si temono disagi alla circolazione, soprattutto nelle grandi città, a partire da Milano, dove, come riporta il Corriere della Sera, sarebbero circa 150 le persone impiegate nell’azienda di trasporto pubblico Atm a non avere il green pass. Tra i dipendenti di Trenord il personale non vaccinato è invece pari al 15%, per un totale di 200-300 impiegati. Circa un centinaio di ferrovieri avrebbe già annunciato che venerdí 15 ottobre non sarà presente al lavoro.

Anche a Roma è allerta. L’Atac fa sapere che dal 15 ottobre attiverà sistemi di monitoraggio di “assenze anomale”. Nella Capitale basterebbe il 5-10% di assenze per creare problemi operativi su alcune linee metro-ferroviarie, riferisce il segretario generale del sindacato Orsa Tpl, Fulvio Spelonca.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/autotrasporti-camion-la-logistica-2310114/

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