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Le donne, vittime sociali della pandemia da Covid-19

Una donna su due nel corso della pandemia è stata costretta ad abbandonare lavoro e prospettive future. Nell’articolo i dettagli della ricerca Ipsos.

Una donna su due nel corso della pandemia è stata costretta ad abbandonare lavoro e prospettive future. Nell’articolo i dettagli della ricerca Ipsos.

Da una recente indagine Ipsos è emerso un dato sconcertante: il 60% delle donne italiane in questo periodo di pandemia ha gestito da sola il carico famigliare e continuerà a farlo anche durante la ripresa. Questo ha avuto delle forti ripercussioni in ambito lavorativo, dove 1 donna su 2 è stata costretta a lasciare il lavoro o a rinunciare a progetti personali. Lo stesso tipo di indagine sugli uomini ha fatto emergere dati differenti. Solo 2 uomini su 5 hanno avuto delle restrizioni.

L’indagine Ipsos

L’indagine, Donna e cura in tempo di Covid 19, è stata realizzata da Ipsos per WeWorld, una organizzazione italiana che da 50 anni si occupa dei diritti delle donne e dei bambini di 29 Paesi nel Mondo. Tra le principali incombenze a carico delle donne, oltre alla cura della casa e dei famigliari, anche la didattica a distanza dei figli, la cura straordinaria degli anziani particolarmente esposti alla pericolosità del virus, spesso in concomitanza con il lavoro da casa. Solo il 21% degli uomini ha avuto un carico simile, ma quello che è più sconcertante è l’aumento della violenza domestica sulle donne, che ha fatto registrare una forte impennata.

Le donne più colpite

Le donne più colpite dagli effetti sociali della pandemia sono state soprattutto quelle nella fascia d’età tra i 31 e i 50 anni. La ricerca evidenzia che il 31% delle donne che avevano progetti li hanno annullati o hanno posticipato la ricerca di un nuovo lavoro. Il 24% ha annullato o posticipato le attività per i figli, che nella fascia 31-50 anni sale al 40%. L’inclusione della donna nel mondo del lavoro, nonostante qualche passo avanti negli ultimi decenni, pone ancora la donna in una condizione di svantaggio, soprattutto nella fascia 31-50 anni. L’Italia, secondo i dati emersi nell’ultimo rapporto WeWorld Index 2020 nel quale si misura il livello di inclusione di donne e bambini in 172 Paesi nel mondo, risulta aver perso posizioni considerevoli negli ultimi 5 anni.

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FONTE IMMAGINE: https://pixabay.com/it/photos/donna-computer-scrivania-bambino-5551129/

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