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Vaccino Sanofi-Glaxo in arrivo entro la fine dell’anno

Entro la fine dell’anno dovrebbe essere approvato il vaccino Sanofi-Glaxo prodotto dalla casa farmaceutica francese Sanofi e dal gruppo britannico GSK. I dettagli.

Entro la fine dell’anno dovrebbe essere approvato il vaccino Sanofi-Glaxo prodotto dalla casa farmaceutica francese Sanofi e dal gruppo britannico GSK. I dettagli.

Dopo lo stop alla sperimentazione a fine 2020, a causa di risultati non positivi di un precedente test, la casa farmaceutica francese Sanofi oggi ha pubblicato i risultati positivi di un test clinico del suo vaccino contro il Covid-19, sviluppato in collaborazione con il gruppo britannico GSK.

Da un comunicato congiunto delle due aziende si apprende che i risultati della sperimentazione sull’uomo in fase 2 mostrano che la somministrazione del vaccino Sanofi-Glaxo “ha indotto la produzione di alte concentrazioni di anticorpi neutralizzanti negli adulti di tutte le fasce di età, a livelli comparabili con quelli osservati in pazienti guariti”.

Le due aziende prevedono di avviare la sperimentazione di fase 3 nelle prossime settimane. Il via libera è atteso nel quarto trimestre 2021.

Vaccino Sanofi-Glaxo disponibile entro la fine delì’anno

In occasione dell’annuncio dei dati positivi di fase clinica 2 del vaccino sviluppato da Sanofi e dalla britannica GlaxoSmithKline, il presidente di Gsk Vaccines, Roger Connor, ha dichiarato: “Riteniamo che questo candidato vaccino possa dare un contributo significativo alla lotta in corso contro Covid-19. Passerà alla fase 3 di sperimentazione clinica il prima possibile, per raggiungere il nostro obiettivo di renderlo disponibile entro la fine dell’anno“.

I risultati, ha spiegato Connor, mostrano “il potenziale di questo candidato vaccino adiuvato a base di proteine ​​nel contesto più ampio della pandemia inclusa la necessità di affrontare le varianti di Sars-CoV-2 e di prevedere dosi di richiamo“.

“I nostri dati di fase 2 confermano il potenziale di questo vaccino di svolgere un ruolo nell’affrontare la crisi di salute pubblica globale in corso, poiché sappiamo che saranno necessari più prodotti, soprattutto perché le varianti continuano a emergere e aumenta la necessità di vaccini efficaci e di richiamo che possono essere conservato a temperature normali“, ha detto invece Thomas Triomphe, vicepresidente esecutivo e responsabile globale di Sanofi Pasteur. “Con questi risultati favorevoli siamo pronti per passare a uno studio globale sull’efficacia di fase 3. Non vediamo l’ora di produrre dati aggiuntivi e di lavorare con i nostri partner in tutto il mondo per rendere disponibile il nostro vaccino il più rapidamente possibile“, ha aggiunto.

Lo studio di fase 2

Il trial di fase 2 è iniziato nel febbraio scorso e ha arruolato 722 volontari in Usa e Honduras. I dati intermedi, come riporta la nota congiunta di Sanofi e Gsk, indicano “una sieroconversione dal 95% al ​​100% dopo la seconda iniezione in tutti i gruppi di età (da 18 a 95 anni) e con tutte le dosi testate, a fronte di una tollerabilità accettabile, senza problemi di sicurezza”. “Nel complesso – si apprende ancora dal comunicato – il candidato vaccino ha suscitato forti livelli di anticorpi neutralizzanti, paragonabili a quelli generati dall’infezione naturale, con livelli più elevati osservati negli adulti più giovani (18-59 anni)”. La nota riferisce che, dopo una singola iniezione, il composto ha indotto “alti livelli di anticorpi neutralizzanti nei partecipanti con evidenza di una precedente infezione da Sars-CoV-2, suggerendo un forte potenziale di sviluppo” del candidato come “vaccino di richiamo”.

La fase 3

Prima della potenziale autorizzazione del vaccino si terrà uno studio di fase 3, l’ultima sperimentazione sull’uomo, che dovrebbe cominciare nelle prossime settimane. Per la fase 3 saranno reclutati più di 35mila adulti in un’ampia serie di Paesi. Sarà valutata l’efficacia di due formulazioni di vaccino, includendo le varianti di coronavirus D614 (Wuhan) e B.1.351 (sudafricana). Inoltre, le due case farmaceutiche riferiscono che intendono condurre “studi di richiamo con varie formulazioni” contro più “varianti, al fine di valutare la capacità di una dose inferiore del vaccino di generare una forte risposta di richiamo, indipendentemente dalla piattaforma vaccinale iniziale ricevuta“.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/vaccino-covid-19-fiale-vaccinazione-5895477/

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