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Vaiolo delle scimmie, primo caso in Italia

Il vaiolo delle scimmie è arrivato anche in Italia. L’istituto Spallanzani di Roma ha isolato il primo caso dell’infezione virale.

Il vaiolo delle scimmie è arrivato anche in Italia. L’istituto Spallanzani di Roma ha isolato il primo caso dell’infezione virale.

Identificato in Italia il primo caso di vaiolo delle scimmie. Altri due casi sospetti in fase di accertamento. A diffondere la notizia è l’Istituto Spallanzani di Roma dove è stato isolato il virus.

Vaiolo delle scimmie, identificato primo caso a Roma

Attraverso una nota l’Istituto Spallanzani di Roma ha comunicato di aver identificato il primo caso di vaiolo delle scimmie in Italia. “Si tratta di un giovane adulto tornato dalle isole Canarie che si era presentato al Policlinico Umberto Primo”, scrive l’Istituto.

“Il quadro clinico è risultato caratteristico e il monkeypox virus è stato rapidamente identificato con tecniche molecolari e di sequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee”, prosegue la nota dello Spallanzani.

“La persona è ricoverata in isolamento in discrete condizioni generali. Sono in corso indagini epidemiologiche e il tracciamento dei contatti, altri due casi sospetti in fase di accertamento. Al momento i tre casi osservati e gli altri casi verificatesi negli altri Paesi europei e in Nord America non presentano segni clinici di gravità”, si legge ancora.

L’Istituto Spallanzani spiega che la trasmissione “può avvenire attraverso le goccioline di saliva e il contatto con le lesioni o i liquidi biologici infetti”. L’Istituto sottolinea inoltre che “attualmente la situazione è sotto controllo e in questo momento in Italia non abbiamo una situazione di allerta in relazione ai casi segnalati di vaiolo delle scimmie”.

Il commento del ministro della Salute Speranza e la nota dell’ISS

A margine della riunione dei ministri del G7 a Berlino, il ministro della Salute Roberto Speranza è intervenuto sul primo caso italiano di vaiolo delle scimmie: “Teniamo alto il livello di attenzione grazie alla nostra rete di sorveglianza europea e nazionale”, ha detto.

“Proprio qui a Berlino al G7 ne ho parlato informalmente con la commissaria Stella Kyriakides e gli altri ministri”, ha proseguito Speranza sottolineando che “verranno coinvolti Ecdc e Hera”.

Sebbene la situazione sia sotto controllo l’Iss raccomanda prudenza “nei contatti stretti o sessuali che presuppongano uno scambio di fluidi corporei, soprattutto se sono presenti lesioni cutanee o sintomi febbrili”.

Attraverso una nota l’Istituto Superiore di Sanità fa sapere di aver costituito una task force di esperti del settore: “L’Iss ha costituito una task force composta da esperti del settore ed ha contattato le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse al fine di monitorare continuamente la situazione nazionale”, si legge nel comunicato.

Casi confermati in Europa

Attualmente in Europa ci sono 17 casi confermati, che si concentrano soprattutto nel Regno Unito, in Spagna e in Portogallo. Sono allo studio altri 24 casi sospetti.

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) fa sapere che “continua a monitorare da vicino la situazione in rapida evoluzione” e che al momento “non raccomanda alcuna restrizione per i viaggi e gli scambi commerciali con il Regno Unito sulla base delle informazioni disponibili in questo momento”.

Il virus è maggiormente diffuso nell’Africa Centrale e Occidentale, dove la trasmissione avviene generalmente dal contatto diretto con animali infetti.

Che cos’è il vaiolo delle scimmie?

Come spiega un comunicato dell’assessorato alla Salute regionale di Madrid, dove ci sono 23 casi sospetti, il vaiolo delle scimmie o “monkeypox” è una malattia molto rara che si presenta generalmente con “febbre, mialgia, linfoadenopatia (ghiandole gonfie) e un’eruzione cutanea sulle mani e sul viso, simile alla varicella”.

La trasmissione avviene per via respiratoria, ma anche attraverso il contatto diretto con lesioni infettive della pelle. Le caratteristiche dei 23 casi in fase di analisi a Madrid hanno fatto emergere il sospetto che il possibile contagio potrebbe essere avvenuto attraverso il “contatto con le mucose durante rapporti sessuali”.

Il virus è fatale fino a un caso su 10, ma il ceppo che si sta diffondendo a livello globale è più mite e si pensa che abbia un tasso di mortalità di circa uno su 100. La maggior parte dei pazienti guarisce entro poche settimane.

Attualmente i casi individuati nel Regno Unito, in Portogallo e in Spagna sembrano riguardare maggiormente gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini.

Attraverso una nota l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) ha spiegato che i casi si sviluppano prevalentemente all’interno della comunità gay e che “gli ultimi 2 casi non hanno collegamenti di viaggio con un paese in cui il vaiolo delle scimmie è endemico, quindi è possibile che i contagiati abbiano contratto l’infezione attraverso la trasmissione nella comunità”.

Pare non esista un trattamento specifico per questo virus, ma il vaccino contro il vaiolo dovrebbe fornire una certa protezione.

Inoltre, negli Stati Uniti, è stato autorizzato un vaccino, Jynneos, che ha dimostrato di essere efficace per circa l’85 per cento nel prevenire l’infezione da vaiolo delle scimmie.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/scimmia-animale-mammifero-primate-3703230/

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