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Sindrome Premestruale: cos’è e come affrontarla?

La sindrome premestruale è un disturbo che colpisce moltissime donne nei giorni antecedenti l’arrivo del flusso mestruale. Vediamo insieme come affrontarla.

La sindrome premestruale è un disturbo che colpisce moltissime donne nei giorni antecedenti l’arrivo del flusso mestruale. Vediamo insieme come affrontarla.

Che cos’è la sindrome premestruale?

Milioni di donne nel mondo soffrono di sindrome premestruale o SPM, un disturbo caratterizzato da una serie di sintomi e fastidi fisici e psicologici che si presentano nella cosiddetta fase luteale, prima dell’arrivo del flusso mestruale, dopo l’ovulazione (tra l’ovulazione e il primo giorno di flusso mestruale), quali stanchezza, spossatezza, cefalea, dolori muscolari, gonfiore addominale, tensione mammaria, nervosismo, ansia, ipersensibilità, episodi di pianto, attacchi di fame e cambiamenti d’umore.

Si tratta di una condizione transitoria che in genere sparisce con l’arrivo delle mestruazioni. Tuttavia, non colpisce tutte allo stesso modo. In alcune donne questo disturbo si presenta raramente, altre invece sono costrette a conviverci ad ogni ciclo mestruale. Inoltre, alcune manifestano i sintomi da 5 a 10 giorni prima del flusso mestruale, altre già a partire dall’ovulazione (14° giorno circa).

La sindrome premestruale può essere più o meno grave, a seconda dell’intensità dei sintomi, che non sempre spariscono con l’arrivo del flusso mestruale.

Le statistiche dicono che per 7 donne su 10 questo problema è accompagnato da fastidi lievi o moderati, mentre per 1 su 10 questo disturbo può arrivare ad essere invalidante, al punto da interferire con la qualità di vita, influendo sulle relazioni sociali e sulle normali attività quotidiane, lavoro compreso, soprattutto se si presenta sotto forma di Disturbo Disforico Premestruale (DDPM), la condizione più grave della sindrome premestruale.

La SPM è stata riconosciuta come disturbo solo di recente. Si è infatti cominciato a parlare di Premestrual Syndrome soltanto nel 1953.

Solo molto tempo dopo, nel 1994, la sindrome premestruale accompagnata da disturbi disforici (alterazioni dell’umore) è stata inserita nel DSM-IV (Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali) e riconosciuta nella sua complessità.

Nel 2000 l’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) ha pubblicato un bollettino pratico sulla SPM che include i criteri per la diagnosi e il trattamento di questa malattia.

In Italia, nel 2018, a sostegno delle donne che soffrono di questo disturbo, è nata ITA-PMS, l’Associazione Nazionale Sindrome Premestruale, che si occupa di fare divulgazione su questo disturbo e di sensibilizzare l’opinione pubblica e di settore, al fine di dare maggiore supporto alle pazienti.

Quali sono le cause della SPM?

Non si conoscono con certezza i fattori che sono all’origine dei sintomi della sindrome premestruale.

Diciamo che le cause della SPM possono essere di diversa natura. Una prima causa è da ricondursi alla fluttuazione ormonale tipica della fase luteale, ossia di quel periodo, solitamente di 14 giorni, che va dall’ovulazione al primo giorno del nuovo ciclo mestruale (il primo giorno di flusso).

Essa può inoltre essere causata da un abbassamento della serotonina, l’ormone della felicità, o da un disequilibrio di due ormoni: estrogeni e progesterone.

Tra le cause rientrano anche un ammanco di vitamine o il calo di alcune sostanze, come il magnesio, che possono comportare una situazione di malessere, con gonfiori e crampi.

Infine, la sindrome premestruale può dipendere anche dal patrimonio genetico e dallo stress.

Come affrontare la SPM?

Per affrontare questo disturbo è sempre meglio evitare il fai da te e rivolgersi al proprio medico curante o ginecologo che prescriverà accertamenti per capire l’origine del problema e trovare la giusta cura. Nei casi più severi il ginecologo consiglia di prendere la pillola anticoncezionale, grazie alla quale la sindrome premestruale diminuisce di intensità perché questa inibisce l’ovulazione, bilanciando meglio i due ormoni del ciclo, estrogeni e progesterone. Di conseguenza, i sintomi si attenuano diventando così meno fastidiosi. Il medico potrebbe inoltre consigliare l’assunzione di SSRI, cioè farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina.

Fortunatamente, le donne che presentano sintomi e fastidi talmente forti e debilitanti da far propendere per un trattamento farmacologico, sono in una minima percentuale.

Ad ogni modo, è importante sapere che esistono diversi modi e rimedi (farmacologici e non) per affrontare la sindrome premestruale e stare meglio. Vediamo quali sono.

In caso di SPM con sintomi lievi basta intervenire sullo stile di vita, cambiando alimentazione, facendo esercizio fisico, sospendendo sostanze eccitanti come la caffeina e regolando il ritmo sonno-veglia.

Adottare un’alimentazione corretta e fare attività fisica sono due fattori fondamentali nella lotta alla sindrome premestruale.

E’ importante, per chi soffre di questo disturbo, prestare attenzione al cibo dopo l’ovulazione, ad esempio diminuendo l’apporto di sale, preferendo spezie e condimenti non salati. Si consiglia inoltre di evitare o diminuire il consumo di dolci. No anche ad alcool e caffè. E’ importantissimo, inoltre, bere almeno 2 litri di acqua al giorno. Sì al latte e i suoi derivati (privilegiando però quelli a basso contenuto di grassi) che sono buone fonti di calcio, così come le mandorle, gli spinaci e i vegetali a foglia verde.

Per assicurarsi un buon apporto di magnesio, invece, si consiglia di assumere cereali integrali, frutta secca, verdure a foglia verde.

Cereali, latte, formaggi e spinaci sono inoltre ricchi di vitamina B6 che si trova sia in alimenti di origine sia animale sia vegetale. Oltre a quelli già citati si consigliano: pesce, patate, fagioli  e carote.

Come dimostrato da alcune ricerche, anche l’assunzione di soia può essere utile per riequilibrare il rapporto tra estrogeni e progesterone, grazie all’apporto di fitoestrogeni.

Pure le tisane sono un toccasana per combattere alcuni sintomi premestruali, come i crampi, in quanto rilassano l’addome.

Oltre alla cura dell’alimentazione, aiuta molto fare attività fisica moderata. Le endorfine prodotte durante la pratica sportiva sono infatti antidolorifici naturali che alleviano i sintomi tipici della PMS.

Inoltre, lo sport produce un effetto rilassante, riducendo stress, tensione e ansia. Le attività maggiormente consigliate sono: camminata veloce, yoga, pilates, nuoto e corsa.

Infine, per alleviare i sintomi della sindrome premestruale, si può prendere in considerazione, sempre dietro consiglio medico, anche la possibilità di assumere integratori che contengono magnesio, calcio, vitamine e fitoestrogeni, combinati con altre sostanze naturali come il gingko biloba, l’olio di enotera e l’agnocasto. In particolare, essi potenziano il metabolismo della serotonina, neurotrasmettitore che regola il tono dell’umore.

fonte foto:https://pixabay.com/it/photos/donna-dolore-periodo-ritratto-6080984/

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