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Zafferano, come coltivarlo facilmente in giardino

Se amate lo zafferano in cucina, potreste pensare di coltivarlo in giardino. I bulbi sono facili da curare e non richiedono tanta attenzione.

Se amate lo zafferano in cucina, potreste pensare di coltivarlo in giardino. I bulbi sono facili da curare e non richiedono tanta attenzione.

Lo zafferano è ormai una spezia molto diffusa nella cucina italiana, nonostante sia abbastanza costosa. Ideale per i risotti, lo zafferano lo si trova in commercio già pronto per l’utilizzo in cucina, ma se siete amanti del giardino, potete coltivarlo voi stessi in vaso e sul vostro terrazzo.

La pianta

Lo zafferano non è altro che il prodotto di un fiore che nasce da un bulbo. Le temperature miti del nostro paese e la sua altitudine permettono di coltivare agevolmente lo zafferano in Italia. Non è difficile coltivarlo, essendo i bulbi abbastanza resistenti. Per iniziare, il consiglio è di procurarsi pochi bulbi, una decina al massimo, così da imparare come coltivare la pianta. Successivamente si potrà passare ad una coltivazione domestica. Per avere un quantitativo soddisfacente di zafferano – poi dipende anche dall’uso che se ne fa in cucina – sono necessari dai 200 ai 300 bulbi.

Terreno, clima e durata

La pianta di zafferano è perfetta per il clima italiano, sopporta bene sia il freddo intenso che le alte temperature estive. Ha bisogno di molta luce e non teme gli sbalzi termici. Essendo un bulbo, vuole un terreno che dreni facilmente l’acqua e non sia particolarmente argilloso. Quando si piantano i bulbi, è bene posizionarli a scacchiera ad almeno 10 cm di distanza l’uno dall’altro. Il bulbo può avere una durata annua, quindi va rinnovato ogni anno, oppure può avere una coltivazione poliennale, ovvero il bulbo può durare dai 3 ai 5 anni. La differenza consiste nella cura del terreno. Quando il bulbo dura più anni, la cura del terreno per lo sradicamento delle erbe infestanti sarà maggiore.

Impianto dei bulbi

I bulbi vanno impiantati tra agosto e settembre a circa 10 cm di profondità e non richiedono particolari cure, se non la pulizia periodica dalle erbacce. Lo zafferano non ha bisogno di particolari irrigazioni: va innaffiato prima della fioritura tra settembre-ottobre e in primavera (a partire dal mese di marzo) per facilitare la moltiplicazione dei bulbi. Tra i parassiti, bisogna stare attenti particolarmente alle lumache e ai topi. Le prime mangiano le foglie, i secondi i bulbi. Lo zafferano teme particolarmente il fusarium, ovvero una malattia funginea che fa marcire il bulbo. I bulbi si moltiplicano, ma l’estrazione deve essere fatta con molta cautela per non creare traumi alla pianta.

Raccolta dei fiori

La raccolta dello zafferano avviene in autunno, tra ottobre e novembre. Bisogna raccogliere lo zafferano in giornata, prima che il fiore si schiuda, tagliando tutto il fiore. La mondatura, ovvero l’estrazione dello zafferano, si effettua eliminando i petali di colore viola e il polline (la parte gialla). Si conservano solo gli stimmi, ovvero i tre filini rossi, da cui deriva la spezia dopo l’essicazione.

Essiccazione e conservazione dello zafferano

Lo zafferano si può essiccare in forno ventilato. Adagiate lo zafferano su fogli di carta da forno, lasciate il forno appena aperto e alla temperatura minima per poco tempo. Quando gli stimmi “frusciano”, ovvero fanno un leggero rumore spostandoli sulla carta significa che sono pronti. Bisogna stare molto attenti a questa fase per evitare che si brucino. Per conservare lo zafferano si può utilizzare un vasetto di vetro ben tappato e conservato, anche per qualche, in un luogo, fresco e secco, possibilmente non molto illuminato.

FONTE IMMAGINE: https://pixabay.com/it/photos/zafferano-crocus-sativus-vendemmia-2828532/

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